I provvedimenti sono allo studio dell’Amministrazione Comunale per migliorare la raccolta differenziata e contrastare il fenomeno della migrazione dei rifiuti dai Comuni limitrofi. Vietato utilizzare per il conferimento di rifiuti buste e sacchi neri
BARI – Questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, il sindaco di Bari Vito Leccese, le assessore al Clima, Transizione ecologica e Ambiente, Elda Perlino, e alla Vivibilità urbana, Carla Palone, e la presidente di Amiu Puglia Antonella Lomoro hanno illustrato alcuni nuovi provvedimenti allo studio dell’amministrazione comunale per rafforzare l’efficacia del servizio di raccolta differenziata e contrastare il fenomeno della migrazione dei rifiuti dai Comuni limitrofi.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di mettere a sistema una serie di servizi che permettano alla Città di Bari di migliorare le percentuali di raccolta differenziata, le condizioni di igiene urbana cittadina e sostenere tutti quei cittadini che scelgono di collaborare nel rispetto delle regole. Di qui l’attenzione sul fenomeno della migrazione dei rifiuti incrementata nell’ultimo anno al punto da spingere il sindaco Vito Leccese a proporre un tavolo di concertazione tra Polizia locale di Bari e Polizia metropolitana, al fine di contrastare i continui abbandoni lungo le arterie di ingresso alla città, in particolare nei quartieri confinanti con altri Comuni.
“Intensificheremo i controlli lungo le vie d’accesso alla città grazie a un’operazione di presidio integrato della città tra la Polizia Locale e la Polizia metropolitana – spiega il sindaco di Bari, Vito Leccese -. Questo non per accanimento nei confronti di qualcuno ma perché crediamo sia giusto tutelare i baresi che, non senza sforzi, si impegnano nel rispetto delle regole. Con l’avvio del porta a porta nei quartieri a sud, Torre a Mare, Sant’Anna e San Giorgio, di fatto abbiamo circoscritto la città ed eliminato i cassonetti lungo tutte le direttive di accesso. I risultati di questa attività raccontano di una partecipazione apprezzabile dei baresi che non può essere vanificata da chi arriva a Bari e scarica i propri rifiuti per strada o nei nostri cassonetti stradali.
Solo nei mesi di novembre e dicembre la Polizia locale ha emesso circa 80 sanzioni a persone non residenti che abbandonavano rifiuti qui, più di una sanzione al giorno, mentre solo la scorsa estate la Città metropolitana ha speso 2.200.000 euro per ripulire le strade provinciali dagli abbandoni selvaggi. Risorse che avremmo potuto destinare ad altri interventi, penso alla sicurezza e alla manutenzione stradale. Questo non deve succedere più, e soprattutto non deve succedere a danno dei baresi. Per questo intendiamo avviare tutte le azioni in nostro possesso per migliorare il servizio di igiene urbana ma anche per assicurarci che le regole vengano rispettate, da tutti.
I dati sulla raccolta differenziata sono incoraggianti, ma non ancora sufficienti per far fronte ai costanti aumenti che si registrano per il conferimento dell’indifferenziato nelle discariche. Quindi, in attesa di completare il lavoro del porta a porta su tutta la città, intendiamo assicurarci che tutti quanti contribuiscano all’obiettivo, introducendo l’obbligo di conferire i propri rifiuti differenziati con sacchetti semitrasparenti e non più con i bustoni neri, che spesso diventano strumento per nascondere la mancata differenziazione e in tanti casi, cioè quando vengono “trascinati” sul basolato dei nostri marciapiedi, diventano anche portatori di ulteriore degrado e sporcizia in tante zone della città. Credo che Bari sia stanca di subire l’inciviltà di chi la utilizza come una vera e propria discarica. Noi insieme ad Amiu ci stiamo impegniamo a efficientare i servizi ma saremo molto scrupolosi sul controllo delle regole”.
“Oggi vogliamo fare un punto sui nuovi provvedimenti dell’amministrazione comunale finalizzati a rafforzare l’efficacia del servizio di raccolta differenziata, e condividere i dati relativi al fenomeno della migrazione dei rifiuti dai Comuni limitrofi – ha sottolineato Elda Perlino -. Per quanto riguarda il porta a porta, insisteremo col ribadire con convinzione che questo è lo strumento ideale per rendere la nostra città più sana e più a misura d’uomo. Grazie al servizio introdotto da poco a Sant’Anna, Torre a Mare, e San Giorgio, abbiamo raggiunto circa il 68 per cento di differenziata. Inoltre, come è noto, abbiamo già messo in campo anche altre strategie, come l’operatore di quartiere, che può agire da “collante” con i cittadini, raccogliendo osservazioni che registriamo e cerchiamo di soddisfare quotidianamente.
Un altro dei progetti che intendiamo realizzare a breve, oltre alla chiusura della raccolta porta a porta per l’intera città, è l’introduzione del porta a portata per le utenze non domestiche, soprattutto per quanto riguarda la ristorazione, in alcuni quartieri centrali della città, come San Nicola e Umbertino. Il porta a porta, in generale, ci aiuterà a contrastare anche il fenomeno della migrazione dei rifiuti, che proviene in larga parte proprio da tanti Comuni limitrofi che hanno pure introdotto il porta a porta: purtroppo ci sono cittadini che ancora non riescono ad adattarsi a questi cambiamenti, che non sono semplici e richiedono tempo.
Un altro tema importante, inoltre, è quello del contrasto all’abbandono di ingombranti, per il quale abbiamo chiesto la collaborazione della Polizia metropolitana. Nello scenario che abbiamo descritto, con un’apposita ordinanza introduciamo ora anche un altro accorgimento, quello di evitare il conferimento all’interno dei bustoni neri, accogliendo in questo senso una richiesta che proveniva anche dalla cittadinanza attiva e dalle associazioni.
È una novità che facilita le operazioni di controllo ma che ci aiuta anche a lanciare un messaggio, cioè che tutte le strategie che metteremo in campo avranno successo solo qualora ci sia condivisione piena su questi obiettivi da parte dei cittadini. Una condivisione della quale abbiamo bisogno, se vogliamo raggiungere un importante obiettivo di mandato della nostra amministrazione, che è quello della tariffazione puntuale. Per questo, oltre a introdurre queste novità, aiuteremo i cittadini, anche attraverso gli operatori di quartiere, informandoli il più possibile sulle regole da rispettare. Tutto ciò perché è giusto che i cittadini che rispettano le regole non debbano veder compromesso l’obiettivo di far pagare di più a chi realmente produce di più”.
“Oggi lanciamo una collaborazione ancora più intensa tra la Polizia locale di Bari e la Polizia metropolitana sul controllo del territorio, nello specifico di tutte quelle aree extraurbane e provinciali su cui non possiamo intervenire e per cui chiediamo aiuto ai colleghi metropolitani – ha annunciato Carla Palone -. Una vera e propria stretta di mano tra Corpi diversi e tra questi e i cittadini per rendere ancora più capillare il controllo del territorio e combattere con maggiore efficacia il fenomeno della migrazione dei rifiuti, che colpisce soprattutto i quartieri non ancora dotati del porta a porta al confine con i Comuni che invece hanno già eliminato i cassonetti stradali.
Ricordo a tutti che questi sono atti criminali, reati penali che vengono perseguiti dalla Polizia metropolitana. Noi come Polizia locale continuiamo a elevare sanzioni: negli ultimi due mesi ne abbiamo fatte 605, 287 a dicembre e 318 a novembre, per conferimento di rifiuti fuori orario, abbandono di ingombranti o di rifiuti su area pubblica e abbandono a Bari da parte di non residenti. Avvisiamo quindi tutti i cittadini che non rispettano le regole e le leggi: le Polizie locali sono in campo, se non vi becchiamo oggi, vi scopriamo certamente domani. Non si sfugge”.
“Come spiegato dall’assessora Perlino, oggi possiamo condividere i dati della prima settimana del porta a porta nei quartieri Sant’Anna, San Giorgio e Torre a Mare: facendo un confronto con la stessa settimana dell’anno scorso, la percentuale di raccolta differenziata è passata dal 32 al 68%, quindi vuol dire che sicuramente questo sistema di raccolta ci consente di raggiungere i risultati auspicati – ha proseguito Antonella Lomoro. Sempre facendo un confronto con la stessa settimana, in questi quartieri abbiamo registrato una importante riduzione della produzione pro capite di rifiuti prodotti: parliamo di 50 tonnellate in meno prodotte in una settimana, ciò significa che la produzione registrata in questi territori acquisiva anche una forte quantità di rifiuti sicuramente non prodotta dai residenti.
Per quanto riguarda i dati relativi alla mappatura degli abbandoni abusivi, preciso che sono segnalazioni che fanno i nostri stessi operatori sia per gli ingombranti o altro materiale per strada, sia per rifiuti lasciati in prossimità dei cassonetti stradali. È importante notare che le aree più interessate dagli abbandoni sono proprio quelle nelle quali è ancora vigente il sistema di raccolta stradale: ciò significa che la presenza dei cassonetti sul territorio urbano incentiva fortemente all’abbandono dei rifiuti. In dieci mesi, da quando è partito questo monitoraggio, abbiamo registrato oltre 8.000 segnalazioni di abbandoni, quindi oltre 800 segnalazioni mensili.
Per questo abbiamo messo a disposizione dei cittadini un numero verde che consente di prenotare il ritiro gratuito degli ingombranti o di quei rifiuti che non possono essere conferiti nel cassonetto stradale: nel corso del 2024 abbiamo registrato oltre 25.000 chiamate al numero verde, quindi una media di circa 2.000 tra telefonate e segnalazioni online mensili con cui gli utenti virtuosi possono segnalare e programmare il ritiro gratuito degli ingombranti. Questi dati, di per sé già rilevanti nel complesso, sono, quindi, anche indicazioni molto utili per ribadire come la rimozione dei cassonetti dalle strade rappresenti una scelta vincente”.
All’incontro con la stampa sono intervenuti anche il comandante della Polizia locale Michele Palumbo e la comandante della Polizia metropolitana Maria Centrone.
“La nostra attività sarà implementata anche grazie alla collaborazione con la Polizia Metropolitana – ha spiegato Michele Palumbo -. Ci siamo focalizzati su due categorie, le utenze domestiche e quelle non domestiche, con controlli non solo sui singoli abbandoni, ma su tutte le persone giuridiche, aziende, società, ‘svuota cantine’ che producono rifiuti, nell’ottica anche di prevenire la formazione sul territorio di discariche abusive. A Bari per i controlli abbiamo a disposizione attrezzature tecnologiche, come la videosorveglianza e i nuclei ispettivi in borghese.
Operiamo, inoltre, utilizzando gli strumenti delle ordinanze sindacali, che ci proponiamo di riorganizzare in un’unica regolamentazione più organica per fornire ai cittadini regole chiare e precise. Le modifiche al Testo Unico Ambientale, infine, ci consentono di agire in modo più incisivo e diretto, con il coordinamento dell’Autorità giudiziaria, imponendo a chi abbandona i rifiuti non solo denunce e sanzioni per migliaia di euro, ma anche il pagamento dei costi delle operazioni di bonifica. Ora l’attività sarà ulteriormente potenziata in collaborazione con le Polizie locali dei Comuni confinanti e con la Polizia metropolitana. Il nostro monitoraggio sarà ulteriormente esteso soprattutto sulle aree oggetto di frequenti abbandoni, sui terreni agricoli fuori dai centri abitati, sui quartieri che usufruiscono del porta a porta, in cui stiamo portando avanti campagne di informazione e prevenzione, non solo azioni di repressione degli illeciti”.
“Abbiamo intensificato le attività in due modi – ha aggiunto Maria Centrone -: tramite l’installazione di 20 fototrappole, in gran parte concentrate nelle aree periferiche in cui si registrano gli abbandoni, e il potenziamento delle attività di controllo sul trasporto dei rifiuti, perché un rifiuto per essere abbandonato deve essere trasportato. I controlli si stanno già concentrando sulle principali direttrici di marcia che portano a Bari, per cui cerchiamo di intercettare i mezzi lungo il loro percorso e verificare se hanno il formulario previsto dalla legge o se hanno una destinazione non predeterminata, dunque non lecita.
I dati registrati sono importanti: lo scorso anno abbiamo inoltrato alla Procura 180 informative di reato per abbandono di rifiuti. Reato che, lo ricordiamo, per essere estinto impone la bonifica dell’area dai rifiuti, con il consecutivo conferimento degli stessi seguendo le prescrizioni dell’Arpa. A questo si aggiunge anche una sanzione che ammonta a un quarto dell’ammenda, circa 2.500 euro. Da 15 giorni circa stiamo attenzionando questo territorio e possiamo dire che abbiamo già fatto le prime sanzioni a mezzi che trasportavano rifiuti verso Bari in maniera illecita”.
Di seguito il testo dell’ordinanza siglata questa mattina, e richiamata in conferenza stampa, sul divieto di conferire rifiuti attraverso sacchi neri opachi.
Con l’obiettivo di favorire l’igiene pubblica e la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti attraverso il reimpiego, il riciclaggio e le altre forme di recupero in modo da limitare la quantità di rifiuti da conferire in discarica;
considerato che si rilevano anomalie e disfunzioni nelle attività di raccolta nonché criticità agli impianti di trattamento di rifiuti, con aggravio di costi per la collettività e difficoltà di gestione delle frazioni differenziate e non differenziate dovute al conferimento di rifiuti in buste e sacchi neri non trasparenti;
considerato inoltre che l’utilizzo di buste e sacchi neri non trasparenti non consente il controllo visivo da parte degli operatori adibiti al servizio di raccolta e della Polizia locale e ostacolano la verifica di conformità del rifiuto differenziato, si è ritenuto necessario adottare la presente Ordinanza, nelle more della definizione delle procedure di aggiornamento del Regolamento comunale del Servizio per lo Smaltimento dei RSU, al fine di vietare l’utilizzo, per il conferimento dei rifiuti, di buste e sacchi neri tali da impedire la verifica del corretto conferimento.
È VIETATO A CHIUNQUE utilizzare, per il conferimento di rifiuti, buste e sacchi neri tali da impedire la verifica del corretto conferimento.
L’inosservanza delle disposizioni contenute nella presente ordinanza comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria, secondo quanto dettato dalla legge 24/11/1981 n.689 e ss.mm.ii., da un minimo di €25,00 ad un massimo di €500,00, ai sensi dell’art. 7 bis D.Lgs. 18/08/2000 n. 267, salvo che la condotta contestata non integri maggiori responsabilità derivanti dall’illecito comportamento, per cui trovino applicazione specifiche disposizioni di legge.
La presente Ordinanza diviene esecutiva a partire dal 01/02/2025. Le disposizioni sono sanzionabili a partire dal 01/03/2025.