Nella Giornata Internazionale della Donna, il Museo archeologico nazionale inaugura al mostra internazionale dedicata a Penelope
TARANTO – Il Museo archeologico nazionale di Taranto ospiterà dall’8 marzo al 6 luglio 2025 Penelope, la mostra a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa, che dopo l’esposizione al Parco Archeologico del Colosseo arriva a Taranto, dedicando tutto il suo racconto a una delle figure femminili più potenti dell’opera omerica.
“Si tratta di un evento di livello internazionale – afferma la direttrice del MArTA, Stella Falzone – considerato che l’esposizione del Museo archeologico nazionale di Taranto comprenderà dipinti, sculture, rilievi, incunaboli, stampe e testimonianze provenienti da numerosi musei italiani ed esteri e collezioni private, che restituiscono gli aspetti salienti della figura di Penelope e della sua fortuna nel tempo. L’esposizione colloquierà con una selezione di reperti del museo tarantino, alcuni provenienti dai depositi, scelti per rappresentare al meglio i nuclei tematici della mostra”.
Il telaio e la tela, il gesto e la postura, il mondo del sogno e del talamo, il velo e il pudore, saranno la trama narrativa scelta dai curatori per ripercorrere il mito e la fortuna di Penelope che giunge a noi, dalla remota età in cui affondano i poemi omerici, attraverso due tradizioni ugualmente potenti: quella letteraria e quella legata alla rappresentazione visiva.
Mondo del femminile che nel giorno della Giornata Internazionale della Donna consente al MArTA di parlare di donne e sottrarre la figura di Penelope ai luoghi comuni, che la vedono solo legata al focolare domestico.
L’ingegnoso stratagemma della tela fatta di giorno e disfatta di notte per posticipare il più possibile la scelta di uno fra i pretendenti, la complicità non detta ma evidente con le astuzie di Ulisse una volta ritornato in patria, sono solo alcuni dei tratti che la rendono una figura femminile sfidante rispetto alla condizione di subalternità della donna nella cultura antica.