Al via la prima esperienza di accoglienza in famiglia
BARI – Con l’accoglienza, presso una famiglia residente nell’area metropolitana di Bari, di un diciannovenne del Gambia rimasto orfano di entrambi i genitori, si concretizza la prima esperienza di affiancamento e ospitalità di migranti in situazione di fragilità nell’ambito del programma “Essere comunità – reti solidali per l’inclusione” promosso dall’assessorato comunale al Welfare.
“Con questo primo affidamento – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – prende corpo la nostra idea di promuovere reti di solidarietà tra famiglie e singoli cittadini che, rifiutando la logica della paura e del pregiudizio, aprono la propria casa e la propria vita all’incontro con chi vive le situazioni di maggior bisogno. La famiglia in questione è una delle sette che si sono rese da subito disponibili all’accoglienza e che in questi mesi hanno completato il percorso motivazionale e di formazione a supporto dell’esperienza da intraprendere. Si tratta di una coppia con un figlio maggiorenne che studia fuori città e che, come tutte le altre famiglie coinvolte, ha dato la propria disponibilità per un periodo minimo di sei mesi. L’equipe di supporto è composta da assistenti sociali, psicologi, esperti di genitorialità e mediatori interculturali dei progetti SPRAR convenzionati con l’amministrazione comunale e della cooperativa Gea, esperta in progetti di affido, che affianca gratuitamente l’amministrazione nel programma Essere comunità. Nei prossimi giorni continueranno i colloqui dell’equipe con le famiglie e con i migranti per definire le nuove eventuali accoglienze da avviare. Complessivamente le famiglie che hanno aderito al programma sono venticinque: oltre le sette che hanno già completato il percorso, altre quindici sono attualmente impegnate nei colloqui iniziali. Nel frattempo l’iniziativa si è allargata, consentendoci di raccogliere nuove disponibilità nei confronti di famiglie italiane che vivono una situazione di emergenza temporanea per cui, a breve, contiamo di avviare un affiancamento di questo tipo, grazie anche all’interessamento della commissione Welfare del I Municipio che ha condiviso pienamente lo spirito del progetto. Sento di ringraziare non solo gli operatori del pubblico e del privato sociale, ma anche tutti i singoli cittadini e le famiglie che stanno condividendo un approccio di accoglienza fondato sulla reciprocità e sulla solidarietà gratuita”.