Evento presentato da Pasquale G. Quaranta “P40” e Lucia Minutello con la presenza di esperti, studiosi, artisti ed i ragazzi di Mabasta
LECCE – Durante il “Nu me ‘mbrazzi mai” Day”, che si è tenuto nei giorni scorsi, la mattina presso l’Istituto “Galilei-Costa” e la sera presso l’Associazione Culturale Fondo Verri entrambi a Lecce, attraverso il pretesto del lancio del nuovo videoclip della canzone “Nu me ‘mbrazzi mai” (testo e musica di Pasquale Giuseppe Quaranta “P40”) realizzato con il supporto del filmmaker Gianluca Gulluni, si è parlato e provocato circa l’urgenza di entrare in contatto autenticamente, riconoscendo che la nostra “normale comunicazione” incontra difficoltà semplici e ricorrenti anche in nel nostro “quotidiano” scontato e riconosciuto come il nostro “buon normale”.
Al mattino, presso la Sala Dante dell’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce, oltre alla presentazione in anteprima del nuovo videoclip musicale, si è svolto un incontro dibattito circolare con Pasquale G. Quaranta, Lucia Minutello, i ragazzi di Mabasta, Fabio Pollice, Flavia Lecciso, Fabio Roberto Tolledi, il gruppo di lavoro del progetto “Abbattitabù”, Giorgia Rollo, Gaetano Fuso, Mauro Marino. Mentre la sera, presso l’Associazione culturale “Fondo Verri”, ha avuto luogo un originale e coinvolgente incontro spettacolo. Tutto l’evento è stato seguito dall’occhio attento della etnomusicologa Sonja Kieser.
Per quanto concerne il brano musicale “Nu Me ‘mbrazzi mai”, testo e musica di Pasquale Giuseppe Quaranta “P40” (chitarra e voce), con la partecipazione vocale di Lucia Minutello, Giuseppe Delle Donne alle percussioni, Mattia Manco Gregoriadis alla fisarmonica, Emanuele Flandoli al basso, produzione, registrazione e mix.
Quale empatia permette di toccare l’anima dell’altro e spalmarsi addosso le sensazioni che ci circondano come un velo sacro che ci protegge? È difficile scambiarsi l’essenza del proprio vissuto e sedimentare le nostre consapevolezze attraverso quelle che l’altro si mbrazzi3md.jpgè “dovuto guadagnare” con coraggio affrontando le proprie difficoltà. Gestire il contatto è impegnativo e a volte pericoloso, ma il coraggio di parlarsi direttamente negli occhi magari con modalità ironiche e leggere apre ad una confidenza autentica, magari scanzonata, che ci porta inevitabilmente a cambiare le prospettive del nostro “dire” per entrare nel labirinto emotivo del nostro “essere”.
Il confine corporeo che delimita la nostra vita si muove tra la vita degli altri e secondo le occasioni, o in realtà forse secondo le nostre più profonde intenzioni, comunica agli altri delle storie, delle fragilità, delle aspettative, dei sogni, delle occasioni che invece il “contatto mancato” lascia cadere in un grande buco nero mentale e sociale che risucchia le nostre potenzialità e il nostro futuro personale e collettivo. Ci adattiamo ad una rappresentazione di noi rispetto agli altri e degli altri rispetto al nostro pensare, magari perché siamo pigri nel cercare il “vero” o addirittura delusi e assuefatti dall’idea che nonostante tutto riusciremmo comunque a creare solo una rappresentazione del vivere invece del nostro potenziale autentico.
I partecipanti all’incontro circolare hanno avuto l’occasione di imparare dalla determinazione dei ragazzi del movimento anti bullismo “Mabasta” come a loro si è presentata la necessità / possibilità di operare concretamente in modo strutturato e ragionato a sostegno e supporto di altri ragazzi. Hanno ascoltato l’intenso direttore Fabio Pollice dell’Università del Salento nel confidare la bellezza del contatto autentico e f4.jpgdiretto, che supera differenze psicologiche e sociali. Hanno partecipato insieme alla ragionevole ricercatrice Flavia Lecciso dell’Università del Salento nel capire che i codici di comunicazione vengono fraintesi molto più spesso di quanto noi riusciamo a comprendere e per questo si attivano risposte incongruenti. Hanno udito il concreto Fabio Tolledi chiarire che il senso del contatto con gli altri passa inevitabilmente attraverso la percezione e consapevolezza del proprio sistema corporeo. Hanno incontrato i responsabili operatori del progetto Abbattitabù nel racconto che tutti meritano evidentemente di rivendicare un diritto alla affettività ed alla sessualità, anche e soprattutto nei limiti di una disabilità psichico-motoria. Hanno interagito con l’essenziale Mauro Marino radicato nella responsabilità collettiva del sostegno agli altri, come pilastro dell’auto-sostegno e del proprio ruolo sociale. Hanno infine operato con gli straordinari Giorgia Rollo e Gaetano Fuso nella determinazione nobile e rigorosa con cui hanno abbracciato la malattia e la forza del lavoro corale a sostegno delle fragilità dell’uomo.
Mentre la nuova canzone di P40 con la partecipazione di Lucia Minutello faceva da sottofondo, le emozioni, le parole e le energie si sono incanalate in un abbraccio collettivo coraggioso e vibrante che magicamente sconvolge e nobilita tutti i fortunati che hanno deciso di aderire affidandosi “in bianco” ad un momento di poderosa condivisione, fatta semplicemente di riflessioni divertenti, delicate, intime come il “Nu me ‘mbrazzi mai” Day.
E non importa chi abbraccia chi.. Conta che chiunque ha il potere assoluto e inviolabile di attivare contatti.