Il 40% delle aziende agricole è a conduzione femminile, sono le imprese più innovative. Giovani imprenditori agricoli soprattutto in zootecnia, vitivinicolo e ortofrutticolo. CIA Capitanata: “Si riparte dal bonus ‘donna in campo’ e ricambio generazionale”
FOGGIA – “Si riparte da donne e giovani in agricoltura: il 2020 dovrà essere l’anno della svolta in questo senso“. A margine dell’incontro di lunedì sera, nella sede CIA Capitanata di via Piave a Foggia, è il presidente provinciale dell’organizzazione, Michele Ferrandino, a spiegare il senso della riunione con i responsabili territoriali di Donne in Campo-Cia e Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli), che sono rispettivamente Maria D’Apice e Donato Forte. “Donne e giovani in agricoltura significa sostanzialmente tre cose: innovazione, multifunzionalità e integrazione con i settori della green economy, ricambio generazionale“, ha dichiarato Ferrandino. “Le eccellenze che emergono nel comparto primario della Capitanata“, ha aggiunto Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata, “sono tutte accomunate da un dato: la continuità nel cambiamento assicurate dall’innesto di donne e giovani nelle realtà aziendali aperte all’innovazione“. In Italia, sono state censite 200mila imprese agricole condotte da donne. L’universo femminile rappresenta ormai il 40 per cento della forza lavoro in agricoltura. Si tratta di numeri importanti che, anche in Capitanata, sono ancora più rilevanti in alcuni settori specifici e strategici per incrementare il reddito agricolo: dagli agriturismi alle fattorie sociali, dalle cantine che segnano i migliori indici di crescita alle nuove colture. “La nostra presidente nazionale Pina Terenzi ha ragione“, ha dichiarato Maria D’Apice, “le donne sono pronte a essere protagoniste della sfida aperta dal bonus ‘donna in campo’ previsto nella legge di bilancio 2020-2022 e annunciato dal ministro per le Politiche Agricole Teresa Bellanova. Si tratta di un fondo rotativo da 15 milioni per garantire mutui a tasso zero, fino a 300mila euro, alle imprenditrici agricole o alle donne che vogliano investire il proprio futuro nello sviluppo di una nuova azienda del comparto primario. “Uguale attenzione meritano i giovani imprenditori“, ha aggiunto Donato Forte, “che siano donne o uomini non importa, ciò che è fondamentale e che ventenni, trentenni e quarantenni possano aiutare i loro genitori e i loro nonni a fidarsi, a lasciare gradualmente campo alle nuove generazioni per vedere nascere una nuova agricoltura, più attenta alla sostenibilità, proiettata alla qualità totale e al valore aggiunto, capace di trovare nuovi mercati per svicolarsi da incudine e martello oggi rappresentato dalla parte industriale e dalla GDO”. La maggiore presenza di giovani e donne nel comparto primario, attualmente, si registra nei settori vitivinicolo, zootecnico e ortofrutticolo. Secondo i dati CIA Agricoltori Italiani, si tratta proprio dei settori che, nei prossimi anni, sono destinati a compiere quel salto di qualità necessario ad affrontare con nuovi strumenti la crisi dei prezzi e l’erosione del reddito agricolo.
La riunione ha affrontato anche problematiche e prospettive aperte da nuova PAC, cambiamenti climatici e nuovo contratto per gli operai agricoli. Saranno i temi al centro delle prossime iniziative di CIA Agricoltori Italiani della Puglia anche in Capitanata.