La testimonianza portata al Congresso dall’elicicoltore pugliese Giorgio Fontò
LECCE – Anche un pezzo di Puglia è approdata a Marrakech dove si è svolto il Congresso sull’Elicicoltura 2.0. L’occasione ha visto anche la firma di un importante accordo di di partnership per istituire l’Accademia Chiocciola Metodo Cherasco in Marocco. Il documento è stato fimrato dal presidente dell’Associazione Nazionale Elicicoltori, Simone Sampò e la presidente della Federation Interprofessionnelle de l’Hèliciculture au Maroc, Nadia Babrahim. La firma è avvenuta nella sede della Camera di Commercio di Marrakech in una sala gremita di autorità italiane e marocchine, tecnici, giornalisti e professionisti dell’agricoltura e alla presenza dell’Ambasciatrice d’Italia in Marocco Barbara Bregato, del Vice Presidente del Consiglio Regionale di Marrakech e Safi, del Presidente della Camera del Commercio di Marrakech e Safi, degli otto Governatori delle Provincie del Marocco, del Sindaco della Città di Cherasco Claudio Bogetti e il Presidente dell’ATL Alba Bra Langhe e Roero Luigi Barbero. Nadia Babrahim ha scelto il Metodo Cherasco per il suo sviluppo, spiegando le motivazione: “Il nostro obiettivo come Fédération interprofessionnelle de l’héliciculture del Marocco è di sviluppare i mercati emergenti e la produzione marocchina verso l’Europa, e impostare progetti di co-sviluppo tecnologico con standard internazionali. A tal fine, il Metodo Cherasco è stato scelto perché ha un’esperienza di fama mondiale nel campo dell’elicicoltura“. Simone Sampò aggiunge: “Il progetto è partito dal settore dell’elicicoltura, grazie alla collaborazione con la Federazione del Marocco, che ha creduto da subito alla Chiocciola Metodo Cherasco, sposandone in pieno la filosofia e volendo esportare questo nostro sistema nel paese. Essendo però solo nel settore dell’economia, si è pensato quindi di allargare questa opportunità a tutto il mondo agricolo e imprenditoriale per avviare delle basi che potranno essere di grande opportunità per il futuro. Presenza eccezionale all’evento, l’Ambasciatore italiano in Marocco Barbara Bregato che ha sottolineato l’immenso potenziale della collaborazione:”Oggi inizia una bella collaborazione tra Italia e Marocco, un esempio positivo di quello che due paesi, due popoli possono fare per i propri cittadini. L’elicicoltura 2.0 è un modello alternativo al modello tradizionale di allevamento delle chiocciole, l’Italia possiede un’esperienza riconosciuta a livello internazionale ed è in grado di esportare e condividere queste conoscenze. Questo progetto si inserisce bene nel piano di sviluppo del Marocco e offre reali opportunità”. Dopo la firma dell’accordo il congresso è proseguito entrando nel vivo di Elicicoltura 2.0 con gli interventi degli elicioltori italiani che stanno seguendo il Metodo Cherasco. Simone Davini, Matteo Venuti e Giorgio Fontò hanno portato la loro esperienza, sottolieando alcune delle caratteristiche del Metodo Cherasco, come l’alimentazione naturale, la migrazione naturale, l’influenza di climi diversi sull’allevamento del mollusco. Venuti ha illustrato il metodo di estrazione della bava tramite il MullerOne, macchinario studiato per estrarre la bava garantendo alta qualità del prodotto e allo stesso tempo il benessere dell’animale. Donato Mangino, vicepresidente dell’Ane ha invece fatto una panoramica su Elicicoltura 2.0 e economia circolare.
“Voglio ringraziare il presidente Simone Sampò ed il vice Donato Mangino – commenta soddisfatto Giorgio Fontò, elicicoltore di Alliste (Lecce) – per l’opportunità concessami. Intervenire durante un congresso così importante e prestigioso quanto rivoluzionario è per me motivo di orgogllio. Ho avuto l’opportunità di illustrare la mia esperienza e testimonianza nel territorio pugliese, che si sposa perfettamente con le caratteristiche pedoclimatiche del territorio marocchino. Ho anche spiegato le problematiche riscontrate durante il mio percorso aziendale e di come, grazie all’aiuto del presidente e del suo staff, siamo riusciti a risolvere con metodi economici, nel totale rispetto della natura e dell’habitat in cui vivono le nostre chiocciole. E’ questo il concetto cardine dell’Elicicoltura 2.0; la qualità nel rispettoo dell’ecosostenibilità. Ci tengo a sottolineare il clima di collaborazione e di sistema che si è venuto a creare. Penso che questo sia il punto di forza dell’Elicicoltura 2.0. Fare sistema è necessario e credo fortemente di riuscire a trasmettere questi valori anche nella mia regione, la Puglia, con l’auspicio che altri ragazzi come me riescano ad intraprendere questo percorso difficile quanto affascinante. Voglio concludere citando il motto del presidente Sampò: il futuro è chiocciola“.
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