“Da vivo” in scena venerdì 21 febbraio
BARI – Venerdì 21 febbraio al TeatroTeam di Bari, con lo spettacolo “Da vivo”, si esibirà Angelo Duro, personaggio ironico e dissacrante, noto per la sua partecipazione al programma televisivo “Le Iene” e per i video virali che spopolano sui social.
Da anni ormai, dopo gli esordi con “Le Iene” dove faceva il rissoso, provocando i passanti con scherzi e risposte maleducate, spopola sul web con dei brevi video in cui fotografa la realtà attraverso brevi monologhi che spaziano dal risparmio al razzismo. Nato a Palermo nell’agosto del 1982, negli anni ha esplorato vari ambiti dello spettacolo. Nel 2016 ha partecipato come attore, nel film “Tiramisù” accanto a Fabio De Luigi e nel novembre 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo intitolato Il piano B, edito da Mondadori. Lo spettacolo che porterà in scena a Bari, rientra nel tour partito da Milano il 13 gennaio e che si concluderà sempre nel capoluogo lombardo ad aprile, segue il grande successo della stagione scorsa di un tour sold out nei maggiori teatri d’Italia.
“Posso starmene pure quaranta minuti in silenzio – ha affermato Angelo Duro, prima del suo esordio -. Chi me lo vieta? Chi vi dice che parlerò?”.
Non solo è stato appurato che il comico proferisca parola, ma anche e soprattutto che faccia ridere. Durante lo show proposto dal comico da quasi due milioni di followers, seguitissimo dal pubblico per la sua comicità dissacrante, ironia cinica e imprevedibile, che fa ridere e insieme riflettere, è un one man show che rispecchia in pieno le caratteristiche del suo protagonista. Politicamente scorretto, apparentemente scontroso ai limiti della misantropia, Angelo Duro fa ridere smascherando tutte le contraddizioni della società odierna che non gli piace, parlando per circa due ore senza mai scomporsi né cambiare tono.
“Io non so cosa sia effettivamente il teatro – ha poi spiegato dopo la prima a Milano – dico le cose in un certo modo. Diciamo che il mio è uno sfogo, ma non da guru né da saccente. Forse a colpire il pubblico è il fatto che io racconto quello che tutti vedono da un altro punto di vista, capovolgendo la visione comune”.