Lo si farà con percorsi di autoimprenditorialità di ragazzi a rischio devianza
BARI – La Città Metropolitana, in partnership con il Comune di Bari, ha presentato al Ministero dell’Interno, nell’ambito del PON legalità 2014-20, la proposta progettuale “AgriCultura”, che si pone l’obiettivo di coinvolgere giovani a rischio devianza in un percorso di impresa e occupazione giovanile nel settore agroalimentare e/o della filiera agricola a partire dalla valorizzazione dei terreni incolti presenti nell’area metropolitana di Bari.
Nel 2017 la Città metropolitana di Bari ha promosso un’azione di sistema a livello territoriale favorendo la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra la Città metropolitana di Bari, l’Università degli Studi di Bari, il CIHEAM Bari, il CNR e il Politecnico di Bari per l’elaborazione delle linee di indirizzo tecnico-scientifico sullo sviluppo agro-ambientale dell’intero territorio della Città metropolitana, nell’ambito del processo di pianificazione strategica. Una delle linee strategiche del protocollo è l’attivazione di iniziative di innovazione sociale a partire dalle risorse disponibili sul territorio metropolitano (beni e terreni agricoli) al fine di favorire l’implementazione di modelli innovativi di inclusione sociale e lavorativa giovanile. A tal fine, la Città metropolitana di Bari ha avviato un censimento di beni e terreni disponibili da valorizzare a fini sociali. Caratteristica comune a molte realtà territoriali dell’area metropolitana, infatti, è una significativa disponibilità di risorse, materiali e immateriali, in stato di abbandono o degrado. Nello specifico terreni e strutture pubbliche e private non utilizzate o sottoutilizzate a fronte di importanti presenze giovanili, singole e associate, anche altamente qualificate. Per tale ragione, la Città metropolitana di Bari, in partenariato con il CIHEAM Bari e il Teatro Pubblico Pugliese, ha ritenuto opportuno predisporre e condividere una proposta progettuale che abbia come finalità il riutilizzo sociale dei terreni disponibili attraverso percorsi virtuosi di apprendimento e valorizzazione delle capacità giovanili, con l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale e lavorativo mediante lo sviluppo di nuove imprese (start up sociali) e/o l’inserimento in imprese senior di giovani in stato di fragilità. I destinatari del progetto saranno giovani tra i 16 e i 24 anni usciti anticipatamente dal percorso scolastico e a rischio devianza sociale, in quanto esclusi dal lavoro, disoccupati, sottoccupati, NEET, appartenenti o fuoriusciti dal circuito penale.
L’intervento progettuale si propone, attraverso la valorizzazione dei terreni e beni disponibili, di coinvolgere i destinatari nelle filiere agricole in risposta ad un bisogno occupazionale e d’integrazione. In tempi di ristrettezze delle risorse pubbliche destinate alle politiche attive del lavoro a livello locale, esperienze di successo in atto sul territorio regionale consentono di affermare che il riuso di immobili abbandonati permette di creare, direttamente o indirettamente, occasioni di lavoro e apprendimento per tanti giovani in differenti campi.
A giugno 2018 l’estensione dei terreni censiti grazie alla collaborazione dei Comuni dell’area metropolitana è pari a circa 68,28 ettari, relativi solo alla proprietà pubblica di 17 Comuni su 41. Grazie all’attivazione del progetto sarà possibile completare la mappatura su tutti i 41 Comuni, coinvolgendo e individuando anche altre risorse di natura pubblica e, soprattutto, privata. Queste aree (mappatura e georeferenziazione di beni e terreni) rappresenteranno La Banca della Città metropolitana di Bari, in continuità con quanto previsto dalla legge regionale del 29 maggio 2017, n. 15 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 20 maggio 2014, n. 26 (Disposizioni per favorire l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrastare l’abbandono e il consumo dei suoli agricoli)” che intende favorire il recupero dei terreni agricoli incolti o abbandonati per contenere il degrado ambientale e valorizzare l’attivismo delle comunità locali.
L’individuazione dei giovani innovatori avverrà attraverso la pubblicazione di una manifestazione di interesse/concorso di idee relativo ai beni da valorizzare, al fine di raccogliere le istanze soprattutto motivazionali che hanno spinto i giovani a orientarsi verso i percorsi proposti di accompagnamento all’inclusione lavorativa e sociale. Le istanze potranno essere presentate da singoli o, preferibilmente, da team costituiti da più giovani a rischio devianza. Successivamente, i destinatari selezionati saranno accompagnati alla gestione dei terreni attraverso un percorso di accompagnamento e formazione all’auto imprenditorialità. L’importo richiesto per il progetto è di tre milioni di euro.
“Il nostro obiettivo è quello di incrociare i beni del nostro patrimonio pubblico con l’attivismo e il lavoro delle persone – spiega Antonio Decaro -. Sia gli edifici sia i terreni possono rappresentare delle opportunità di lavoro o di espressione per tanti giovani che vogliono mettersi in gioco con le loro idee sul nostro territorio. Partiamo dalla vocazione storica e agricola della nostra area metropolitana per incentivare le nuove generazioni a scommettere sullo sviluppo di nuovi approcci alla produzione e al consumo agroalimentare. Lo facciamo insieme alle università e ai centri di ricerca che possono affiancare i ragazzi che vogliono fare impresa in questo settore. Mettere insieme la terra che lega i 41 Comuni della Città metropolitana di Bari e generare valore attraverso il lavoro significa anche riqualificare il territorio e salvaguardare le nostre colture e la nostra cultura“.
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