Bari, al via “Le terre di dentro”: il festival multidisciplinare di Vitainmoto che coniuga arte, scienza, filosofia e bellezza

57

BARI – Al via a Bari, venerdì 16 luglio, la terza edizione del festival multidisciplinare “Le Terre di Dentro”, organizzato dall’associazione Vitainmoto con il contributo dell’assessorato alle Culture del Comune di Bari e della Regione Puglia.

Il festival, che si concluderà il prossimo 22 dicembre, racconta la complessità del nostro tempo attraverso una formula che coniuga arte, scienza, filosofia, multimedialità e bellezza. Tre le sezioni, che intercettano e contribuiscono ad alimentare le nuove frontiere dell’immaginario.”Visioni di futuro”: lezioni magistrali su visionari scenari del possibile e nuove frontiere dell’umano; “Hybrid paths”: progetto multimediale d’arte visiva e performativa; “La Città invisibile”: incontri e performance visionarie per riscrivere la città possibile, emblema di una vivibilità sostenibile in un nuovo ecosistema.

Tanti i protagonisti di questo viaggio insolito e coinvolgente, tra cui il sociologo Derrick de Kerckhove, il filosofo e poeta Valerio Meattini, i giornalisti e scrittori Francesco Giorgino, Michele Partipilo, Aldo Pagano, Michela di Trani, gli artisti dell’Accademia Palcoscenico e i videomaker Veronica Liuzzi e Francesco Paolo Cosola.

Sono contenta dell’avvio di un festival che guarda al contemporaneo attraverso una lente sfaccettata che incrocia linguaggi diversi e ci pone interrogativi estremamente attuali riguardo la politica, la cultura e la società nel suo complesso – commenta l’assesora alle Culture Ines Pierucci – . “Terre di dentro” è tra le iniziative finanziate ad esito del bando comunale per i contributi culturali, a riprova dell’importanza di una misura che quest’anno abbiamo fortemente voluto anticipare proprio per consentire agli operatori culturali della città di programmare per tempo e al meglio il proprio lavoro, così da offrire alla città un ricco calendario di appuntamenti di qualità rivolto a tutti i tipi di pubblico“.

Il festival si apre venerdì prossimo a Villa Longo de Bellis (Palese) alle ore 20 con “Caramelle dai conosciuti”. Lo scrittore Aldo Pagano e la giornalista Michela Di Trani dialogheranno sul tema delle disfunzioni del sistema politico e sociale quando si trasformano in criminalità. Seguirà l’intervento musicale del duo pop jazz Tankarp, composto dall’arpista Jakub Rizman e dal percussionista-batterista Giorgio Finestrone. I Tankarp suonano e riarrangiano i brani moderni, pop, rock creando un sound raffinato unico e inconfondibile, con timbriche orientali.

“Terre di dentro” tornerà l’11 settembre con l’incontro con il filosofo e poeta Valerio Meattini sul tema “Metamorfosi dell’abitare. Nomadi in casa. Stanziali ovunque”, una riflessione su un sempre più deciso cambiamento del rapporto spazio-tempo nelle nostre vite. Il 17 settembre, sul piazzale della Basilica di San Nicola, il giornalista Francesco Giorgino parlerà di comunicazione e marketing politico e istituzionale ai tempi del Covid 19: “Un Futuro più umano” è la sfida irrevocabile tra intelligenza artificiale e umana originalità”; sabato 18 settembre, con il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Michele Partipilo, si parlerà de “L’Oblio della notizia, storie ed avventure del mondo digitale”. Il 23 ottobre, ad AncheCinema, il sociologo franco-canadese Derrick de Kerckhove sarà impegnato sul tema de “Il gemello digitale. Sfida irrevocabile tra intelligenza artificiale e umana originalità. A seguire, si terrà lo spettacolo di danza multimediale “Parade 1.0”, che mette insieme l’immaterialità del digitale e la fisicità di un corpo in movimento per creare un’opera d’arte ibrida in cui la parte virtuale diviene tangibile, la parte umana e corporea diviene intangibile.

I mese di ottobre proseguirà con diversi seminari e laboratori previsti nelle scuole: da quelli di filosofia per bambini e ragazzi a quelli sull’uso delle nuove tecnologie finalizzati a stimolare la creatività degli studenti. Il 24 ottobre andrà in scena la videoinstallazione site specific “Petra” in cui la pietra diviene elemento sonoro, riverbera il peso di ciò che è reale e longevo. La forma d’onda generata dalla terra attraverso un algoritmo, oscilla sulla pietra, ne disegna i confini, penetra la materia e il corpo del luogo.

Il 22 dicembre, infine, sul palcoscenico della Vallisa, appuntamento con “Primavere”, una videoinstallazione a cura di Veronica Liuzzi e Francesco Paolo Cosola, costituita da una serie di schermi olografici, che crea uno spazio immersivo nel quale lo spettatore e i performer sono liberi di addentrarsi.