E’ successo il 27 marzo in via Cardinale Marcello Mimmi, Maria Castellaneta aveva 78 anni. La Procura ha aperto un fascicolo, i familiari si sono rivolti a Studio3A
BARI – Com’è morta Maria Castellaneta? E’ stata vittima di un malore o le è stata fatale (anche) la rovinosa caduta causata da una buca lungo il viale condominiale del palazzo dove abitava, in via Cardinale Marcello Mimmi a Bari?
I figli dell’anziana, che aveva appena compiuto 78 anni, chiedono che venga fatta piena luce sulla tragica vicenda, sulla quale peraltro la Procura barese, per il tramite del Pubblico Ministero, dott.ssa Savina Toscani, ha aperto un fascicolo. E per questo, attraverso l’area manager e responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
Il dramma si è consumato nel primo mattino di venerdì 27 marzo. Poco prima delle 7.30 la signora Maria, vedova, è scesa dal suo appartamento e si è diretta verso il cancello dello stabile per la consegna a domicilio della frutta per la quale aveva appuntamento con un fruttivendolo. Percorrendo a piedi il viale condominiale, però, giunta in prossimità del pulsante che consente l’apertura automatica del cancello del complesso residenziale, la settantottenne è rovinata per terra dopo aver presumibilmente inciampato su un dislivello creato da un avvallamento sul manto stradale e dalla grata metallica di copertura della canaletta di scolo delle acque meteoriche.
A dare l’allarme è stato proprio il commerciante che l’ha vista riversa a terra proprio nel punto dove si trova quell’insidioso dislivello, sentendo anche che emetteva dei lamenti. Sul posto, dov’è accorso anche uno dei figli della donna, sono giunti i sanitari del Suem che tuttavia al loro arrivo hanno potuto solo constatare il decesso per “arresto cardiocircolatorio”, riscontrando però nella donna anche un vistoso trauma facciale e la frattura del setto nasale dovute alla caduta in avanti.
Sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Bari Pinerolo, con i colleghi della Scientifica, che hanno informato del fatto la Procura la quale, come detto, ha aperto un procedimento, allo stato senza indagati, ma il Sostituto Procuratore non ha ritenuto di disporre la perizia autoptica e ha dato il nulla osta per il seppellimento della salma, già avvenuto.
I due figli dell’anziana, che lascia anche due sorelle, tuttavia, non sono per nulla convinti della versione dell’infarto e vogliono soprattutto capire se e quanto abbia inciso nella tragedia la brutta caduta di cui la madre è rimasta vittima poco prima di spirare e, in caso affermativo, che si individuino i responsabili. Di qui la loro decisione di affidarsi a Studio3A, che si è già attivato per acquisire tutta la documentazione disponibile in modo da farla vagliare ai propri esperti e da valutare se sussistano eventuali profili di responsabilità, legati alla mancata manutenzione e segnalazione dell’insidia dove la povera signora sarebbe inciampata.