La proposta è dell’assessora Carla Tedesco
Il valore massimo perché sia possibile la monetizzazione in luogo della cessione delle aree è stato fissato a 200 mq, relativamente alle fattispecie previste dalla legge regionale (L.R. n. 33/2007 e ss.mm.ii. e dalla L.R. 14/2009 e ss.mm.ii). Inoltre, nel caso in cui le superfici inferiori ai 200 mq fossero funzionali (perché contigue) all’accorpamento con altre aree, già destinate a spazi pubblici, l’amministrazione potrà comunque procedere ad acquisire le aree.
“Con questa delibera – commenta Carla Tedesco – diamo impulso agli interventi edilizi che vanno nella direzione del riuso del patrimonio edilizio esistente e dell’efficientamento energetico, perseguendo il duplice obiettivo di evitare di consumare suolo e supportare un settore che risente pesantemente dell’attuale congiuntura economica”.
Negli scorsi anni una serie di leggi regionali volte a contenere il consumo di suolo e a favorire la messa in opera di interventi per il contenimento dei consumi energetici hanno introdotto incentivi di carattere volumetrico e consentito mutamenti di destinazione d’uso prevedendo specifiche modalità di reperimento delle aree a cedersi per standard o per parcheggi. Questo comporta la possibilità che gli interessati provvedano al pagamento di una somma commisurata al costo di acquisizione di altre aree, equivalenti per estensione e comparabili per ubicazione e destinazione a quelle che dovrebbero essere cedute.
Inoltre, con deliberazione di Consiglio comunale n. 31 del 18.06.2015, il Comune di Bari, dal canto proprio, ha definito i criteri per recepire la L.R. 16/2014, a condizione che sia assicurata la cessione degli standard o l’importo dovuto per la loro monetizzazione ove non sia possibile reperirli nelle immediate vicinanze.
Sul piano operativo, la dimensione, spesso esigua, delle aree da cedere per standard, in ragione della tipologia degli interventi (frequentemente ampliamenti dell’esistente), non risponde a requisiti di funzionalità né tanto meno a quelli di economicità per le future operazioni di manutenzione. Questa circostanza, nella maggioranza dei casi, comporta per l’amministrazione dei costi non commisurati al reale godimento del bene da parte dei cittadini. L’amministrazione ha pertanto ritenuto opportuno procedere con la regolamentazione delle modalità attraverso cui consentire il pagamento di una somma commisurata al costo di acquisizione di altre aree, equivalenti per estensione e comparabili per ubicazione e destinazione a quelle che dovrebbero essere cedute.
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