BARI – Su proposta dell’assessore al Patrimonio Vito Lacoppola, nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato lo schema di protocollo d’intesa con l’ente autonomo Fiera del Levante per l’attuazione di una serie di interventi nell’area circostante il quartiere fieristico, con l’obiettivo di offrire alla città servizi per lo sviluppo, in particolare, della filiera delle arti e della cultura. A tal fine il Comune di Bari, la Fiera del Levante e la Regione Puglia intendono costituire un Polo territoriale delle Arti e della Cultura, in attuazione dell’accordo già stipulato il 16 settembre del 2017, che si traduca in un “hub strategico” nel sistema degli attrattori culturali della città di Bari e dell’area metropolitana e regionale, svolgendo una funzione di presidio delle politiche di sviluppo del sistema culturale territoriale quale prototipo sperimentale replicabile.
Come noto, infatti, il Comune, già da tempo sta lavorando ad una serie di azioni e politiche per la riqualificazione e lo sviluppo del quartiere dove la Fiera del Levante è ubicata. Tra queste sicuramente c’è il progetto preliminare per la riqualificazione del waterfront di San Cataldo e la contestuale realizzazione del parco del Faro. Successivamente il Comune ha individuato, di concerto con la Fiera, il quartiere fieristico come living lab per la sperimentazione di veicoli a guida autonoma nell’ambito di un programma di ricerca e sviluppo per Bari Smart City. Dal canto suo la Fiera del Levante intende riqualificare il quartiere fieristico per offrire servizi più efficienti ottimizzando risorse e capitalizzando gli investimenti, anche attraverso la concessione per vent’anni, in comodato d’uso, al Comune di Bari, del Padiglione 169 che sarà adibito a sede di living lab, nonché trasferire al Comune la titolarità dell’attuazione di una serie di interventi sulla viabilità (rotatorie, parcheggi, ponti), per il miglioramento della mobilità complessiva dell’area circostante, previa autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT).
Nello specifico, lo schema di protocollo approvato riguarda la realizzazione di un programma di interventi finalizzati alla trasformazione del quartiere fieristico. I singoli progetti previsti resteranno a carico dei soggetti titolari dei relativi finanziamenti già acquisiti, mentre, per quanto riguarda gli interventi finanziati dal MIT, la Fiera trasferirà formalmente al Comune di Bari le attività di gestione (progettazione, gare d’appalto, ecc) delle procedure di realizzazione degli interventi per la mobilità fieristica che interessano il sedime comunale.
Quanto alle risorse economiche, il Comune di Bari mette a disposizione dei fondi rivenienti dal progetto “Bari Smart City” della Città Metropolitana di Bari – a valere sul “Patto per Bari” -, mentre la Fiera, come anticipato, mette a disposizione del Comune, in comodato d’uso gratuito, il padiglione 169 affinché diventi sede del living lab per la casa delle tecnologie emergenti da utilizzare per mostre, convegni ed eventi fieristici.
L’accordo prevede infine la costituzione di un organo di supervisione costituito da tecnici nominati, uno ciascuno, dalla Fiera e dal Comune (due in tutto). Il coordinamento di tale organo sarà attribuito al tecnico nominato dalla Fiera.
“Questo provvedimento – commenta Vito Lacoppola – risponde alla volontà condivisa di valorizzare gli investimenti pubblici e privati finora sostenuti per la progressiva riqualificazione della Fiera del Levante e, con essa, di un’area strategica della città, in modo da metterla pienamente in connessione con diversi attrattori culturali già presenti o in fase di restauro, sfruttando inoltre gli innegabili vantaggi derivanti dalla vicinanza fisica con il porto di Bari. Lo schema di protocollo d’intesa tiene infatti conto delle progettualità e degli interventi già finanziati nella zona di San Cataldo, nell’ambito del programma di governo che vede in quel quartiere grandi potenzialità sia dal punto di vista culturale sia da quello turistico. L’idea, quindi, è che il progetto del Polo territoriale delle Arti e della Cultura possa offrire opportunità di sviluppo della filiera delle arti e della cultura attraverso il coinvolgimento degli enti pubblici, di quelli proprietari dei beni e degli organismi di settore interessati alla costituzione di partenariati pubblico-privati che siano promotori di una proposta di respiro internazionale, purché attenta alle eccellenze regionali e ai talenti esordienti. Di qui la volontà di innestare proprio nella Fiera del Levante la prima sede della casa delle tecnologie emergenti il cui progetto è in attesa di finanziamento da parte del ministero competente“.
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