Il 6 e 7 marzo due eventi dell’interreg Italia-Croazia con il test dell’itinerario cittadino predisposto
BARI – Nell’ambito delle attività progettuali di Atrium Plus (Architecture of the Totalitarian Regimes of the XX Century in Urban Management), finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma di cooperazione transnazionale Interreg V-A Italia-Croazia, si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione degli eventi pubblici in programma nel capoluogo pugliese il 6 e 7 marzo prossimi.
Obiettivo del progetto Atrium Plus – di cui il Comune di Bari è partner insieme al Comune di Forlì (capofila), l’Università di Zara, i Comuni di Labin e Ferrara – la valorizzazione in chiave turistica del patrimonio culturale lasciato dai regimi totalitari del XX secolo, che può diventare elemento di attrazione seguendo una “rotta culturale europea” in grado di costituire un fattore di sviluppo per le economie locali.
Focus dello studio il contesto storico nel quale sono fiorite l’architettura e l’urbanistica che hanno caratterizzato quei regimi che hanno cercato di portare a termine un progetto di nuova società attraverso l’influenza sulle nuove generazioni e sul paesaggio urbano, utilizzando l’architettura a fini ideologici, con soluzioni spesso sorprendenti.
Il programma prevede che, mercoledì 6 marzo, una classe del Liceo Morgagni di Forlì, accompagnata dalla classe 4 F del Liceo Salvemini di Bari, percorra l’itinerario che gli studenti del Salvemini hanno predisposto in collaborazione con il Comune di Bari: la partenza è fissata alle ore 9 all’ingresso dell’assessorato regionale all’Agricoltura (Lungomare Nazario Sauro 47/49).
La mattina di giovedì 7 marzo, invece, presso l’auditorium delle Culture del Liceo Salvemini di Bari, si terrà un evento transnazionale di disseminazione a cui parteciperanno tutti i partner italiani e croati del progetto.
All’incontro con la stampa è intervenuto l’assessore alle Culture e Turismo Silvio Maselli, che nell’occasione ha presentato l’itinerario “Atrium Bari” realizzato dagli studenti del Salvemini in collaborazione con lo staff di progetto (Paola di Marzo, Davide Falco e Lucia Spinelli), con il coinvolgimento del prof. Vito Antonio Leuzzi e il supporto degli enti proprietari dei beni coinvolti (AQP, Città Metropolitana, Regione Puglia, Comando Carabinieri della Forestale, Comando dei Carabinieri Bergia, Comando della III Regione Aerea, Banca d’Italia, Albergo delle Nazioni e Diocesi di Bari).
“Questo progetto, come tutti gli Interreg, si propone di promuovere la conoscenza e valorizzazione di luoghi e beni immobili – ha commentato Silvio Maselli – in questo caso riconducibili al razionalismo architettonico, una temperie che a torto si tende a far coincidere con l’espressione dei regimi del XX secolo, mentre è vero il contrario, e cioè che sono stati i regimi novecenteschi – sovietico, a partire dal ’17, italiano, a partire dal ’22, e poi tedesco, dal ’33 a – a scegliere il razionalismo teorizzato dal Bauhaus come espressione della forza dello Stato totalitario. L’essenzialità del razionalismo che rinuncia agli orpelli e alle decorazioni del liberty per esprimere la funzionalità degli edifici, diventa così lo stile prescelto per l’edilizia pubblica, nell’Italia del Ventennio come nella Croazia di Tito. Atrium plus ci offre l’opportunità di riflettere in termini storici anche sulle trasformazioni urbanistiche della città di Bari, che nel suo lungomare vede una traccia indelebile delle scelte effettuate dal podestà di Crollalanza a discapito degli stessi residenti del quartiere, che al tempo furono privati del rapporto diretto con il mare e spostati all’interno. L’itinerario barese del progetto, che sarà testato per la prima volta mercoledì, servirà anche a cercare una chiave di riflessione che possa restare patrimonio comune della città“.
All’incontro è intervenuto anche il presidente di Federalberghi Francesco Caizzi, che ha sottolineato come “ora più che mai è necessario fare un salto culturale nel settore turistico, passando ad una proposta che, accanto agli itinerari già noti, ne suggerisca di nuovi, magari aprendo al pubblico edifici e palazzi monumentali per farne conoscere la bellezza e le peculiarità. Bari negli ultimi anni è diventata meta di un turismo leisure che bisogna coltivare e promuovere anche grazie alla proposta di nuovi itinerari culturali rivolti a target specifici, che possano consolidarsi ed essere veicolati nei contesti di promozione turistica italiani e internazionali“.
“Come staff di progetto – ha proseguito Paola di Marzo – abbiamo lavorato insieme al professor Leuzzi, profondo conoscitore delal storia del ‘900 e alla sua assistente Annabella De Robertis, con una classe del liceo Salvemini: con loro abbiamo ideato il percorso Atrium plus della città di Bari che testeremo con una classe di Forlì mercoledì prossimo. Sarà l’occasione per rimodulare i passaggi che non dovessero funzionare e capire se e quanto della nostra idea arrivi al pubblico. Nella giornata di giovedì si raccoglieranno i feedback dell’esperienza che, lo ricordo, ha un valore didattico e potrebbe diventare oggetto di un percorso da condividere in un secondo momento con le guide turistiche cittadine e gli operatori del settore“.
L’itinerario ideato si snoda sul lungomare di Levante e tocca la Chiesa di San Ferdinando, il Palazzo Mincuzzi, la Banca d’Italia, il Circolo canottieri Barion, il palazzo dell’Acquedeotto pugliese, il Kursaal Santalucia, il caseggiato INCIS, l’Albergo delle Nazioni, il palazzo della Città metropolitana di Bari, il Comando scuole Aeronautica militare – III Regione Aerea, la caserma Bergia, il palazzo del Corpo Forestale dello Stato e il Museo civico di Bari.
ATRIUM PLUS
Il Comune di Bari è partner del progetto ATRIUM PLUS (Architecture of the Totalitarian Regimes of the XX° Century in Urban Management PLUS) finanziato dal primo bando per progetti STANDARD plus del programma INTERREG V-A Italia – Croazia 2014/2020, Asse prioritario 3, obiettivo specifico 3.1.
Sono partner del Comune di Bari nell’attuazione di ATRIUM PLUS il Comune di Forlì (capofila), l’Università di Zara, il Comune di Labin ed il Comune di Ferrara.
il progetto ATRIUM PLUS ha come obiettivo quello di capitalizzare il progetto ATRIUM finanziato dal programma di cooperazione territoriale europea South East Europe 2007/2013, implementando (sinteticamente) le seguenti attività:
• Realizzazione di una strategia di informazione comune per visitatori/turisti costituita da: segnaletica uniforme e pannelli informativi / totem (predisposti con un marchio comune); materiale promozionale digitale e cartaceo (brochure, depliant), contenente ogni informazione utile su luoghi, edifici, monumenti, eventi correlati a questo patrimonio, per offrire itinerari ben definita dell’architettura dei regimi totalitari del 1900;
• Realizzazione di un corso di formazione transfrontaliero per guide turistiche rivolto a guide professionali e anche cittadini disposti a collaborare alla fruizione di questo specifico patrimonio, sulla base delle cosiddette esperienze di “city walking” originate dalla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa (poiché il patrimonio in questione è l’espressione di regimi totalitari che hanno causato terribili tragedie alle popolazioni durante il XX secolo, lo storytelling delle guide turistiche nei confronti dei visitatori – specialmente ai più giovani – deve avvenire in modo molto informato, etico e critico);
• L’attivazione di un programma pilota transfrontaliero di visite di studio che coinvolga le scuole delle città/aree partner del progetto, sia per testare le potenzialità del turismo culturale delle architetture e della memoria legata ai regimi totalitari del 1900 (con la predisposizione di specifici itinerari), sia per educare le nuove generazioni come turisti del futuro, responsabili e informati.
Il progetto è ammesso a finanziamento per un importo complessivo di € 696.770,00 di cui € 123.906,00 di competenza del Comune di Bari. L’intensità del cofinanziamento del FESR da parte del Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg V/A Italia – Croazia 2014/2020 è pari all’85% dell’importo finanziato, mentre il restante 15% per i partner italiani è coperto dallo Stato, secondo quanto disposto dalla Delibera CIPE n. 10/2015 del 28.10.2015
Il progetto, che ha avuto inizio il 1° gennaio 2018, si concluderà il 30 giugno 2019.
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