Bari

Bari, “Cento Pasolini”: l’omaggio dell’amministrazione comunale nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini

 

BARI – Appuntamento speciale per “La Palestra – Esercizi di cultura quotidiana”, il format di formazione del pubblico a cura di Francesco Asselta nell’ambito della stagione teatrale 2021/2022 del Comune di Bari in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, che sabato 5 marzo alle ore 11 arriva al Teatro Piccinni di Bari per un esercizio dedicato a Pier Paolo Pasolini. “Cento Pasolini” è un momento speciale di formazione del pubblico, confronto e approfondimento nel centenario della sua nascita.

È stato uno degli intellettuali più rappresentativi del Novecento, dotato di una autonomia di pensiero che lo rendeva difficilmente influenzabile, e quindi controllabile, e per questo fortemente osteggiato. Con una produzione artistica vastissima, Pasolini spaziava dalla scrittura alla pittura, dal giornalismo alla poesia, dalla regia alla drammaturgia. Il suo pensiero, sempre studiato, non è mai stato completamente chiarito, al pari delle circostanze della sua morte che restano tutt’oggi uno dei misteri dell’Italia degli anni settanta.

Vogliamo rendere omaggio a Pier Paolo Pasolini a cent’anni dalla sua nascita – commenta l’assessora alle Culture Ines Pierucci –, e vogliamo farlo parlando in particolare ai più giovani di una delle figure più complesse e potenti della scena culturale e civile del Novecento italiano, convinti che “immergere” la sua vita e la sua opera nelle contraddizioni storiche e antropologiche del tempo in cui viviamo serva ad attualizzare la sua poetica attraverso i linguaggi contemporanei.

I suoi non erano certo i tempi di facebook e di twitter – Pasolini usava una Olivetti Lettera 22 per scrivere i suoi pezzi “corsari” sulle colonne dei maggiori quotidiani italiani – ma la velocità e la pervasività delle rete, che predilige forme semplificate, non dissolve l’impegno critico ed eretico, che anzi oggi trova spazio nel caleidoscopio delle voci che dal basso riescono a farsi largo proprio grazie ai nuovi linguaggi e ai nuovi media.

Tutti noi dobbiamo Pasolini, al suo coraggio intellettuale e civile, al suo esporsi in prima persona, lasciandosi attraversare dalle contraddizioni insite in un percorso umano e politico altissimo, parte della nostra attuale consapevolezza. Per questo la sua immensa produzione artistica e culturale – a cent’anni dalla sua nascita a quasi 50 dalla sua morte – ha ancora molto da dire, specie ai più giovani e a tutti coloro i quali non smettono di interrogarsi“.

Il format di audience developement, declinato in veste di conferenza spettacolo, è nato dall’esigenza di tornare a condividere un momento corale di avvicinamento al teatro dopo la fase acuta della pandemia che ha interrotto le vite di tutti. Dopo due appuntamenti in altrettante palestre di due diverse scuole cittadine, il prossimo impegno de “La Palestra” arriva quindi a Teatro. Perché andare a teatro, oggi è una “scelta radicale”, un atto politico. Il teatro unisce le persone, le fa incontrare, discutere, viaggiare. Il teatro racconta la vita.

Dedicato a Pier Paolo Pasolini proprio nel giorno del centenario della sua nascita avvenuta il 5 marzo 1922 a Bologna, l’esercizio speciale ospitato dal Teatro Piccinni prevede l’intervento di alcune personalità più brillante del panorama culturale locale per cercare di perlustrare tutte le forme che hanno attraversato la vita di questo straordinario e indimenticabile artista, a cui tutti dobbiamo qualcosa. Ognuno dei relatori avrà il compito di fare un po’ di luce su un aspetto della sua figura. Un appuntamento straordinario de “La Palestra”, interamente dedicato a questa straordinaria figura: poeta, romanziere, drammaturgo, sceneggiatore, attore, critico o regista.

Tra gli ospiti che approfondiranno le diverse sfaccettature artistiche, tra cui:

Maddalena Tulanti, giornalista / editoliarista Corriere del Mezzogiorno – Pasolini e la stampa
Lea Durante, docente dell’Università degli Studi di Bari – Pasolini e la politica
Nicola Scardicchio, compositore – Pasolini e la musica
Licia Lanera, attrice – Pasolini e il teatro
Personal trainer dell’esercizio: Roberto Corradino.

Previsti anche interventi i di lettura e testimonianza.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite: https://bit.ly/3MchUM8

(Porta ore 10.30 – Sipario ore 11).

Il pubblico e potrà accedere in sala registrandosi, mostrando il green pass e indossando dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherina FFP2) per tutta la durata dell’incontro.

Info: www.teatropubblicopugliese.it.

Accanto all’appuntamento in programma al Teatro Piccinni, nella giornata di sabato 5 marzo l’assessorato alle Culture promuove due iniziative che rendano la città partecipe dell’omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita: una speciale playlist di brani scritti dallo stesso Pasolini risuonerà su via Sparano per l’intera giornata (dalle ore 10 alle 22), mentre sulla facciata di Palazzo di Città sarà esposta una fotografia di Pasolini scattata da Lorenzo Capellini.

Il prossimo 5 marzo – prosegue Ines Pierucci – abbiamo pensato che tutta la città possa partecipare al nostro omaggio a Pasolini anche semplicemente ascoltando risuonare le sue parole, messe in musica da artisti straordinari, lungo la centralissima via Sparano, o alzando lo sguardo sulla facciata di Palazzo di Città per cogliere l’intensità del suo volto catturata dallo sguardo del maestro Capellini“.

Speciale omaggio musicale

via Sparano (filodiffusione) – Sabato 5 marzo

Tracklist:

“Meditazione orale”

testo e voce di Pier Paolo Pasolini, musica di Ennio Morricone

“C’è forse vita sulla terra?”

testo di Dacia Maraini e Pier Paolo Pasolini, musica composta da Manos Hadjidakis per il film di Dusan Makavejev “Sweet Movie”

“I ragazzi giù nel campo”

testo di Dacia Maraini e Pier Paolo Pasolini, musica composta da Manos Hadjidakis per il film di Dusan Makavejev “Sweet Movie”

“Valzer della toppa”

testo di Pier Paolo Pasolini, musica di Piero Umiliani e voce di Gabriella Ferri

“Uccellacci e uccellini”

testo di Pier Paolo Pasolini, musica di Ennio Morricone e voce di Domenico Modugno

“Che cosa sono le nuvole”

testo di Pier Paolo Pasolini, musica e voce di Domenico Modugno

“Notturno”

testo di Pier Paolo Pasolini, musica di Ettore De Carolis

“Cristo al Mandrione”

testo di Pier Paolo Pasolini, musica di Piero Piccioni e voce di Gabriella Ferri

“Il soldato di Napoleone”

testo di Pier Paolo Pasolini, musica e voce di Sergio Endrigo

“Macrì Teresa detta Pazzia”

testo di Pier Paolo Pasolini, musica di Piero Umiliani e voce di Laura Betti

“La recessione”

testo di Pier Paolo Pasolini, musica di Mino Di Martino e voce di Alice

“Una storia sbagliata”

testo, musica e voce di Fabrizio de Andrè – dedicata a Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini in uno scatto di Lorenzo Capellini

Palazzo di Città (facciata) – Sabato 5 marzo

Grazie alla disponibilità di Lorenzo Capellini, sabato 5 marzo sulla facciata di Palazzo di Città sarà esposto un banner che riproduce una fotografia di Pier Paolo Pasolini scattata proprio da Capellini nel 1974 al Festival del Cinema di Venezia.

Lorenzo Capellini

genovese di nascita, inizia l’attività di fotografo a Londra nel 1958 e negli stessi anni collabora con il settimanale “Il Mondo” di Mario Pannunzio. In Inghilterra realizza servizi e documentari per la Rai, tra cui la serie Aria di Londra. Nel 1964 si trasferisce in Africa per alcuni anni. Alla fine del 1969 torna in Italia, a Milano, concentrando il suo lavoro soprattutto nel campo dell’arte, nella fotografia industriale, nella moda, nell’architettura e nell’arredamento. Tra il 1969 e il 1972 è in Brasile, in Messico e a Cuba. Dal 1974 al 1986, su invito del presidente della Biennale di Venezia, ha l’incarico di fotografo ufficiale della prestigiosa istituzione.

Nel 1979, e negli anni successivi, torna in Africa con Alberto Moravia per il “Corriere della Sera”. Dal 1984 al 1990 è fotografo ufficiale del Teatro Comunale di Bologna. Nel 1989 ha una sua personale al Beaubourg a Parigi. Per l’editore Umberto Allemandi & C., realizza la collana “Guide di architettura di città italiane”. Dal 1992 e per alcuni anni è invitato dall’International Fund for Animal Welfare, nei ghiacciai del nord del Canada e per due anni in Sud Africa. Per l’editore Umberto Allemandi & C. pubblica nel 2002 il volume Il Prato della Valle, nello stesso anno il libro Giotto, vis-à-vis, volume dedicato agli affreschi di Giotto nella cappella degli Scrovegni di Padova e nel 2008 pubblica La mano di Palladio con Paolo Portoghesi.

Nel 2004 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, per la rassegna “Il Nudo fra ideale e realtà”, lo invita per una personale sul tema del nudo. Nel 2007, in occasione del centenario della nascita di Alberto Moravia, dedica al grande scrittore e amico la mostra e il catalogo La mia Africa con Alberto Moravia (Minerva Edizioni).

A Milano cura la mostra e il catalogo Aldilà del muro (Minerva Edizioni) in occasione del ventennale della caduta del Muro di Berlino. Nello stesso anno, nel Museo della Zacheta a Varsavia, cura la mostra Il teatro di Jerzy Grotowsky, e a Roma, presso la Camera dei Deputati, la mostra e il catalogo Veneto Barbaro di muschi e nebbie (Minerva Edizioni). Del 2011 è la mostra Forme Nude, che è invitato a esporre alla Biennale di Venezia (ed. Skirà). Per i 150 anni dell’Unità d’Italia la mostra L’Italia per Garibaldi a Firenze e a Roma (cataloghi Minerva Edizioni). È del 2014 la mostra antologica Lorenzo Capellini. Fotografie dal 1954 a oggi realizzata presso il Palazzo Ducale di Genova. Nel 2014 pubblica Vita e sguardi di un fotografo (ed. Rubbettino).

Per Edizioni Minerva pubblica inoltre Pantelleria luci e colori (2011), Autunno in Calabria (Marina Valensise, 2013), Con D’Annunzio al Vittoriale (Giordano Bruno Guerri, 2015), In Africa (Alberto Moravia, 2016), L’isola il cui nome è iscritto nel mio (Raffaele La Capria, 2016), La mia Sicilia (Dacia Maraini, 2017), Veneto barbaro di muschi e nebbie (Goffredo Parise, 2016), Ritrovare Venezia (Pier Luigi Pizzi, 2020), La Basilicata (Amerigo Restucci, 2020), Cervo. Riviera dei fiori (Pietro Citati, 2021), Le mie verdi colline dell’Umbria (Corrado Augias, 2021) e La mia Puglia (Gianfranco Dioguardi, Francesco Maggiore, 2021).

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