Si cercano gestori
BARI – Gli attuali proprietari dell’edificio che ospita il Cinema Armenise hanno inviato ieri una nota al sindaco Decaro e agli assessori all’Urbanistica e alle Culture, Carla Tedesco e Silvio Maselli, per ribadire formalmente la propria disponibilità a favorire l’apertura di una sala cinematografica d’essai all’interno del locale commerciale che sarà realizzato al piano terra dell’immobile nel corso dei previsti lavori.
“Ci preme ribadire – scrive l’amministratore unico dell’impresa Giordano Lorenzo e figli – che tale nostra disponibilità è subordinata alla necessità di trovare un gestore, privato o pubblico, che si renda disponibile all’investimento”.
In altri termini l’impresa si impegna a non vendere il locale commerciale fino alla data del 30 giugno 2016, ritenendo tale periodo sufficiente per consentire ai soggetti interessati di avanzare proposte di acquisto. Per le eventuali proposte che dovessero giungere l’impresa si impegna inoltre ad “applicare un prezzo calmierato che possa agevolare l’operazione”, si legge ancora nella nota.
“Ho prontamente trasmesso la nota ai vertici di Anec Puglia e Basilicata, Agis Puglia e Basilicata e Apulia Film Commission – dichiara Silvio Maselli – chiedendo loro di diffondere il più possibile questa manifestazione di interesse allo scopo di informare tutti gli imprenditori cinematografici potenzialmente interessati all’operazione. Da parte nostra c’è l’auspicio che attraverso un contratto di vendita o locazione si possa tutelare il quartiere e l’intera città dal rischio di perdere un importante punto riferimento culturale. Invitiamo tutti gli imprenditori del settore a valutare la possibilità di investire in un quartiere che ha espresso con forza il desiderio e il bisogno di continuare ad avere un luogo di aggregazione e di cultura qual era l’Armenise”.
“Il nostro interesse preminente, nel rispetto della libertà d’impresa e a fronte di un permesso di costruire la cui legittimità è stata confermata dai tecnici della Ripartizione urbanistica dopo attenta disamina dell’iter procedurale, è quello di favorire le condizioni utili a mantenere un presidio culturale nel territorio – prosegue Carla Tedesco -. Per questo prendiamo atto della disponibilità dell’impresa proprietaria e speriamo che qualcuno si faccia avanti per un’ipotesi di gestione della sala cinematografica. Non è attraverso un vincolo di destinazione d’uso che si può impedire la chiusura di esercizi e attività culturali, così come, più in generale, non è attraverso interventi che riguardano la dimensione fisica dei luoghi che si può preservare la vitalità dei quartieri, ma promuovendo politiche integrate che intervengano contemporaneamente sulla dimensione materiale e immateriale dei luoghi, sui contenuti, oltre che sui contenitori”.