BARI – Sono cominciate oggi, nelle sale della Polizia locale, a cura dell’assessora allo Sviluppo economico Carla Palone e del presidente della Commissione consiliare Nicola Loprieno, le attività di assegnazione dei box del nuovo mercato coperto di Japigia intitolato a Santa Chiara, dove troveranno posto gli operatori mercatali attualmente attivi su strada in via Peucetia (soluzione individuata dall’amministrazione comunale alla luce delle limitazioni post Covid).
La nuova struttura dispone di 72 box prefabbricati, organizzati su percorsi paralleli interconnessi, oltre che di un’area scoperta di 1.800 metri quadrati destinata alla vendita degli operatori settimanali ambulanti.
I box, ormai ultimati, sono disposti su quattro file parallele, con quelle centrali addossate tra loro sul lato corto: le dimensioni di ogni singolo box sono di 30 metri quadrati per un’altezza di 3,20 metri.
L’interno dei box è stato rifinito con la pavimentazione, la verniciatura delle murature perimetrali in materiale plastico facilmente lavabile, un angolo dotato di lavandino e rivestito con piastrelle (solo i box destinati alla vendita di prodotti ittici e carni avranno tutte le pareti rivestite con piastrelle sino a 2 metri d’altezza). La pavimentazione dello spazio comune è di tipo industriale con finitura in cemento “fresco su fresco”, antibatterico e antimuffa.
“L’apertura del nuovo mercato si sta avvicinando, i lavori sono terminati e gli operatori, in ordine di priorità, devono scegliere la propria postazione così da avviare tutte le procedure utili all’attività per essere pronti al momento dell’apertura – spiega Carla Palone –. Abbiamo previsto quattro giornate dedicate a quest’attività così che ogni operatore possa prendere visione del box, chiarire eventuali dubbi e verificare tutte le condizioni del nuovo contratto. Dei 72 box realizzati, 67 saranno occupati dai mercatali storici della zona, che hanno la postazione nell’attuale mercato su strada, prima in via Pitagora, oggi in via Peucetia, mentre per i restanti spazi saranno valutate ulteriori esigenze affini“.