BARI – Si è tenuta questa mattina, in via Castromediano 139, a San Pasquale, l’inaugurazione di “Casa Alhena”, progetto che promuove la prima esperienza di convivenza tra persone con disabilità finanziato nell’ambito del PNRR – Missione 5 “Inclusione e coesione” – componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore” – sottocomponente 1 “Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale” – investimento 1.2 – “Percorsi di autonomia per persone con disabilità” – Unione europea – Next generation Eu.
Il progetto è gestito dalla cooperativa sociale Occupazione e Solidarietà, in stretta collaborazione con la ripartizione Servizi alla Persona in attuazione del PON Metro Servizi a bassa soglia domiciliari, a ciclo diurno e di prima accoglienza del Comune di Bari.
All’inaugurazione sono intervenuti l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, la referente del servizio sociale professionale Antonella Bacchi, la direttrice del CSM area 4 Francesca Scorpiniti e il presidente di Occupazione e solidarietà Giuseppe Moretti.
Nel corso dell’evento sono state illustrate le peculiarità del progetto, che prevede la convivenza di sei adulti con disabilità, quattro dei quali già inseriti nella struttura, autosufficienti, impegnati in percorsi di autonomia, autodeterminazione e inclusione socio-lavorativa e individuati dai Servizi sociali del Comune di Bari e/o dal CSM – Centro di Salute Mentale.
Casa Alhena, che prende il nome dalla terza stella più luminosa della costellazione dei Gemelli, persegue due obiettivi complementari: il primo rivolto ai destinatari nell’espressione di autonomia e inclusione, nella speranza che l’esperienza di coabitazione possa dare nuova energia alla vita degli ospiti della casa, il secondo, invece, rivolto in maniera più generica al contesto locale, che è chiamato alla realizzazione di un modello di welfare “comunitario” innovativo.
“Promuovere politiche sociali rivolte all’autonomia abitativa e lavorativa e all’autodeterminazione delle persone più vulnerabili rappresenta una delle sfide più grandi che abbiamo raccolto e costruito in questi dieci anni – ha dichiarato Francesca Bottalico -. Le esperienze di co-housing e dei gruppi appartamento, come quello inaugurato oggi, vanno in questa direzione, offrendo occasioni per la costruzione di comunità e la condivisione di legami significativi in grado di incidere contro le solitudini individuali che spesso possono portare al sorgere di una patologia. Quella odierna è una delle prime esperienze avviate nel Mezzogiorno e offre concretamente l’opportunità di cambiare in meglio la vita delle persone grazie all’utilizzo dei fondi Pnrr, che il Welfare ha già interamente investito e reso operativi”.
“Siamo molto soddisfatti di aver avviato questa nuova esperienza di co-housing, questa volta destinata alle persone con disabilità – ha evidenziato Giuseppe Moretti -. Si tratta di un’azione pilota, assolutamente sperimentale, che vede già protagonisti quattro adulti, tre dei quali già occupati. Casa Alhena è un appartamento a tutti gli effetti, dove i conviventi potranno sentirsi pienamente a casa e ricreare un loro ambiente familiare”.
Casa Alhena nasce in un appartamento di 130 metri quadrati con tre camere da letto, cucina, soggiorno, uno spazio comune dedicato al tempo libero e al relax e due grandi balconi. Gli ospiti di Casa Alhena saranno seguiti quotidianamente nella gestione delle loro attività e della convivenza e nei percorsi di autonomia lavorativa e sociale da un’equipe di operatori sociali composta da un coordinatore/psicologo, un educatore e un assistente sociale, con la supervisione dei Servizi sociali dell’assessorato al Welfare e del CSM.