Le dichiarazioni dell’assessore Bottalico
BARI – Sei gli abbinamenti effettuati finora, sedici i ragazzi partecipanti e venticinque tra nuclei familiari, coppie e single interessati al progetto. Sono i primi risultati concreti dell’iniziativa “Famiglie senza confini”, avviata dall’assessorato al Welfare per promuovere l’accoglienza in famiglia di minori migranti non accompagnati e neo-maggiorenni.
Sulla scia di quanto già realizzato con persone con problemi psichiatrici e con disabilità, l’obiettivo del progetto sperimentale partito lo scorse mese di ottobre è quello di offrire la possibilità di vivere in un contesto familiare a giovani stranieri fuggiti dalle loro terre senza la guida dei genitori e in assenza di un tutore legale. Persone che hanno dovuto affrontare in solitudine esperienze difficili, spesso drammatiche, durante la fuga o la migrazione.
Le attività, dopo un’indagine accurata sulla metodologia da adottare, vista la scarsa diffusione di esperienze simili sul territorio europeo, sono partite con la formazione gestita da due operatori comunali e da altrettanti dipendenti della cooperativa Gea, gestore del servizio di affido del Comune di Bari (un assistente sociale coordinatore e uno psicologo dell’ufficio Immigrazione) in cinque incontri della durata di 2 ore ciascuno. A gennaio i primi colloqui di conoscenza delle coppie e dei single interessati all’accoglienza a cura di uno psicologo, cui è seguita una visita a domicilio dei referenti del progetto. A febbraio, invece, si sono tenuti degli incontri con i responsabili delle strutture di accoglienza dei giovani migranti per la presentazione del progetto e la raccolta successiva delle adesioni.
Ad oggi, quindi, a seguito di una serie di colloqui effettuati con il supporto dei docenti Psicologia sociale e dello sviluppo di Scienze Politiche, si è conclusa la fase di conoscenza del primo gruppo di ragazzi, composto da sedici persone, dei quali sei minorenni, cinque neomaggiorenni e quattro maggiorenni di età tra i 19 e i 20 anni.
“Sono solo i primi ragazzi che hanno completato l’iter necessario affinché tutto sia fatto per il loro bene e secondo i loro desideri – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. Sono molto soddisfatta perché abbiamo incontrato tante famiglie, coppie, eterosessuali e omosessuali, e single entusiasti di intraprendere un percorso certamente complesso ma ricco di amore e condivisione. Peraltro stanno arrivando tantissime altre richieste da parte chi vuole prendersi cura di questi giovani e offrirgli dei riferimenti affettivi ed educativi, spesso fondamentali per chi si ritrova in una terra lontana da casa senza alcun tipo di riferimento familiare. Bisogna pensare che, anche solo elaborare da soli un dramma che può coincidere con il viaggio o con la causa stessa per cui si è scappati, può essere molto doloroso e impegnativo. Proprio in questi giorni i sei ragazzi per i quali è stato effettuato l’abbinamento stanno incontrando i nuclei familiari con cui passeranno del tempo per poi decidere se proseguire o meno il percorso insieme. Naturalmente sarà predisposto un progetto di accoglienza per definire tempi, funzioni e obiettivi di tutte le persone coinvolte. Sono sicura che sentiremo parlare ancora di questa meravigliosa esperienza, avviata dal nulla grazie alla collaborazione di partner eccezionali“.
Famiglie senza confini è realizzato in collaborazione con il Tribunale per i Minorenni di Bari, la Regione Puglia, l’Università “Aldo Moro” di Bari – facoltà di Scienze Politiche e il Garante regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.