Bari

Bari, generare culture non violente: formazione ed eventi online

La campagna cittadina di sensibilizzazione e informazione in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

BARI – In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che ricorre il 25 novembre, l’assessorato al Welfare del Comune di Bari, in collaborazione con la rete cittadina “Generare culture non violente”, impegnata a sensibilizzare la cittadinanza sulla condivisione di una cultura non violenta e rispettosa delle donne e delle differenze, promuove un palinsesto di appuntamenti online e di iniziative diverse da quelle degli ultimi anni, nel rispetto delle norme di distanziamento fisico previste.

Particolare importanza è stata attribuita alle iniziative che permettono di contrastare la violenza sulle donne nell’attuale periodo di emergenza sanitaria che incide sulla convivenza forzata anche in situazioni di forte conflitto.

Tra le attività previste quest’anno, il cui coordinamento è affidato al Consorzio Elpendù e alla cooperativa sociale Progetto Città nell’ambito del progetto Animazione territoriale, vi sono percorsi di formazione online, la costruzione collettiva di un palinsesto di contenuti e contributi che sarà divulgato attraverso i social e la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione e informazione che vedrà il coinvolgimento di esercizi commerciali, librerie e farmacie della città di Bari.

Forse, quest’anno, il mese di sensibilizzazione sulla lotta alle violenze di genere è più importante del solito – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico –. L’emergenza sanitaria ha infatti costretto molte donne alla convivenza forzata, cosa che ha purtroppo determinato un incremento di conflitti familiari. Allo stesso tempo da mesi si rivolgono in assessorato anche donne vittime di tratta oppure donne anziane o con disabilità vittime di violenza.

Cerchiamo di rispondere con azioni politiche, sociali e culturali forti e diffuse sul territorio e il lavoro quotidiano portato avanti dalla rete di Generare culture non violente. Pertanto, in un contesto che inevitabilmente è condizionato dalle restrizioni anti-covid, abbiamo proposto dei percorsi di formazione specializzata, rivolti a più di 120 persone tra operatori e volontari, che forniranno strumenti adeguati a guidare e orientare al meglio eventuali vittime di violenza tra enti e istituzioni di supporto. Giorni fa abbiamo pubblicato il primo piano cittadino di contrasto alle discriminazioni e alle violenze omotransfobiche, un programma di azioni a sostegno delle vittime e delle loro famiglie, in particolare quelle che vivono in condizioni di difficoltà. In questi giorni, invece, abbiamo organizzato una campagna sociale, in collaborazione con la rete e i presidi del welfare, con cui diffonderemo i numeri utili per le richieste di supporto: lo faremo grazie alla collaborazione di pizzerie, farmacie, librerie, supermercati e altre attività. Il 25 novembre saranno distribuite delle bag assieme ai libri acquistati nelle librerie che aderiscono alla campagna, mentre un adesivo sarà applicato sui cartoni delle pizze e di altri cibi, per entrare in punta di piedi nelle case con la speranza che possa essere d’aiuto a quante più donne possibili“.

In particolare, dal 23 al 25 novembre, sulla pagina facebook di Generare culture non violente, saranno pubblicati i contenuti ricevuti dalla rete di organizzazioni e di cittadine/i che hanno risposto all’appello lanciato nelle scorse settimane per costruire, insieme, un programma condiviso di eventi, riflessioni, testi, video e illustrazioni. Tantissime le realtà che hanno aderito inviando contributi realizzati anche nell’ambito di laboratori e incontri sul tema del contrasto alla violenza di genere con ragazzi/e, bambini/e e adulti.

Il 25 novembre la campagna di sensibilizzazione cittadina vedrà il coinvolgimento di librerie, esercizi commerciali e farmacie. Nel primo caso a chi acquisterà, in sede o a domicilio, un libro da una delle librerie della rete Bari Social Book, sarà donata una borsa in stoffa con i numeri utili per contattare il Centro antiviolenza comunale. Le librerie che finora hanno aderito sono Svoltastorie, Campus, Prinz Zaum, Feltrinelli, Laterza, Quintiliano, MobyDick, Giunti – Japigia, Libreria Roma, Spine.

Nel secondo caso, invece, sempre il 25 novembre, sui cartoni delle pizze, sugli imballaggi per i take away e sulle buste delle farmacie baresi aderenti a Federfarma saranno apposti adesivi con i numeri utili da contattare per ricevere sostegno e aiuto. Tra i ristoratori che finora hanno aderito: Pizzeria San Francesco, Negozio Pan per Focaccia, Bar e ristorante Buo’, Mamapulia Food&drink, Ristorante Piccinni28, Ristorante La Battigia, Ristorante Frulez, Pizzeria Grotta Bianca Palese, Panificio Violante, Bar Viola, Pasticceria Boccia, Un solo mondo Commercio equo e solidale.

Per quanto concerne la formazione, è partito il 17 novembre il corso specialistico online “Rafforzare la non violenza” che proseguirà sino al 27 novembre rivolgendosi ad assistenti sociali, operatori e operatrici sociali e della scuola, psicologi, sindacati, educatori ed educatrici, personale sanitario.

Il corso, finanziato con i programmi Antiviolenza della Regione Puglia e organizzato dal Centro antiviolenza del Comune di Bari in collaborazione con il Centro Antiviolenza “Paola Labriola”, si pone l’obiettivo di fornire adeguati strumenti d’intervento nelle situazioni di maltrattamento e violenza attraverso un approccio integrato al fenomeno della violenza in relazione agli aspetti culturali, sociali, psicologici, giuridico-legali.

Dal 19 al 30 novembre, inoltre, a cura dell’assessorato al Welfare e del Centro antiviolenza comunale, si terrà il corso base “Prevenzione e contrasto della violenza di genere”, rivolto a operatori e operatrici, volontari e volontarie al fine di sostenere l’impegno di chi opera sul campo impegnandosi quotidianamente per arginare il fenomeno della violenza domestica, aggravatosi durante il periodo del lockdown.

A tali iniziative si aggiungerà, nelle prossime settimane, l’attivazione di nuovi sportelli antiviolenza e antidiscriminazione in tutti i Municipi cittadini oltre all’avvio delle attività della Casa di Comunità rifugio contro l’omofobia.

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