Bari

Bari, inaugurata la piazzetta intitolata a Stefano Fumarulo a un anno dalla scomparsa del giovane esperto di antimafia sociale e politiche migratorie

Presente anche il sindaco Decaro

BARI – A un anno esatto dalla sua scomparsa, si è svolta questa mattina la cerimonia di intitolazione della piazzetta situata al termine di via E. Pirè, nel territorio di Palese, a Stefano Fumarulo, giovane dirigente regionale esperto di antimafia sociale e di politiche migratorie.

Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco di Bari Antonio Decaro, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente del Municipio V Giovanni Moretti, i familiari, gli amici e i collaboratori di Stefano Fumarulo.

È già trascorso un anno dalla scomparsa di Stefano – ha esordito Antonio Decaro -. Suona ancora molto strano pensare a lui come a qualcuno che non è più tra noi. È inimmaginabile che ci abbia lasciato così presto, con tante cose ancora da fare insieme.

In realtà, sento di poter dire che in qualche modo Stefano è ancora qui con noi. Lo conferma lo straordinario patrimonio sull’antimafia sociale che ci ha lasciato: pensate che tutto ciò che sappiamo e che abbiamo realizzato a Bari in pochissimi anni, lo dobbiamo a lui e all’esperienza dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata.

Lo conferma ciò che di buono è riuscito a concretizzare in pochi mesi durante il suo impegno da dirigente in Regione: su ogni cosa mi viene da pensare alla chiusura del ghetto di Rignano, un’operazione complessa e mai portata a termine da nessuno prima.

Soprattutto lo conferma la presenza qui, oggi, dei suoi amici e delle tante persone che gli vogliono bene, perché gliene vogliono ancora tanto.

Stefano è stato un uomo determinato, onesto, capace. Lo conoscevo bene, eravamo amici. Si può dire che siamo cresciuti insieme, professionalmente e umanamente. Abbiamo percorso un tratto di strada insieme e abbiamo addirittura diviso la stessa camera da letto a Roma….

Per questo per me è molto triste dover presenziare a un’iniziativa del genere. Le intitolazioni di piazze e strade si dedicano a persone di una certa età, scomparse da tempo. La trovo un’ingiustizia enorme. Però sono anche felice di essere io a farlo, e di poterlo fare assieme a Michele, che per primo ha intuito lo straordinario potenziale di quel giovane ricercatore.

Questa intitolazione è certamente un modo per onorare la sua memoria e la sua vita. Ma è anche un modo per ricordare a noi tutti che si può vivere scegliendo da che parte stare, dalla parte di coloro che preferiscono il rispetto delle regole all’illegalità, dalla parte di chi decide di osservare sempre i principi di giustizia e uguaglianza invece di perseguire le strade dell’illecito o della corruzione.

Mi consola pensare che, anche attraverso questa intitolazione, le future generazioni un giorno possano conoscere la vita di Stefano Fumarulo, un partigiano moderno, come l’ha definito don Franco Lanzolla, un uomo che ha sempre scelto di stare dalla parte giusta. Un uomo che ci manca ogni giorno”.

Della manutenzione dell’area verde si occuperà la famiglia Vasile.

Stefano Fumarulo
Scomparso prematuramente il 12 aprile 2017 a 38 anni, mentre ricopriva il ruolo di dirigente della sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni e Antimafia sociale della Regione Puglia, Stefano Fumarulo era nel pieno dei suoi impegni per il ripristino della legalità nei campi pugliesi contro il fenomeno del caporalato e a sostegno dei diritti dei lavoratori migranti.

Nonostante la giovane età, aveva già svolto diversi incarichi di rilievo in qualità di esperto, anche a livello internazionale, delle politiche di antimafia sociale e della sicurezza urbana. Tra gli altri, si ricordano quello di responsabile dell’Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari (ottobre 2007 – giugno 2014), organismo nato contemporaneamente alla sua assunzione all’interno dello staff del sindaco di Bari; consulente gratuito del presidente della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali della Camera dei Deputati; responsabile per il Messico per conto di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” e come consulente dell’Unità mondiale contro la criminalità organizzata dell’ONU.

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