Bari

Bari: integrazione delle comunità Rom, Sinti e Caminanti

Domani la riunione del tavolo tecnico allargato per la redazione del nuovo Piano azione locale

BARI – Tornerà a riunirsi domani, martedì 14 gennaio, negli uffici dell’assessorato al Welfare in piazza Chiurlia, il tavolo di lavoro del Piano d’azione locale – PAL per l’integrazione delle comunità Rom, Sinti e Caminanti, promosso dall’assessorato al Welfare con il coinvolgimento della rete territoriale che da anni lavora su questi temi.

Il PAL consiste in un piano integrato e capillare per l’inclusione nel tessuto sociale della popolazione Rom, Sinti e Caminanti articolato su quattro assi portanti – istruzione, lavoro, salute e abitazione- con l’obiettivo di promuoverne concretamente la parità di trattamento e l’inclusione economica e sociale.

All’attuazione e aggiornamento del piano, accanto al Comune di Bari, lavorano associazioni di volontariato, laico e cattolico, del privato-sociale, referenti delle principali comunità Rom e diverse istituzioni, tra cui Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ASL Bari, Tribunale dei minori, Provveditorato, Consolato della Romania e scuole e, da quest’anno, anche l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) del Dipartimento Pari Opportunità, nell’ambito delle azioni di sistema previste dal PON Inclusione 2014/20.

Il lavoro avviato dal Comune di Bari, una delle prime città in Italia ad intraprendere questo percorso, si svolgerà in rete con sette Città metropolitane – Catania, Cagliari, Genova, Messina, Milano, Napoli, Roma – quasi tutte chiamate a redigere per la prima volta il Piano di Azione Locale, che comprenderanno specifici modelli di gestione finalizzati alla partecipazione delle persone Rom, Sinti e Camminanti alla vita sociale, politica economica e civica.

In questi anni i minori coinvolti nei percorsi di prevenzione socio-sanitaria e vaccinale attivati con il supporto dell’Asl, e nei percorsi di inserimento socio-scolastico, che hanno previsto anche il sostegno alla genitorialità, sono stati circa 60 tra neonati, bambini e bambine in età pre scolare (3-5 anni) e scolare (6-14 anni), provenienti in particolare dalle comunità di Santa Candida e Santa Teresa.

“Parliamo di un percorso delicato e complesso – osserva l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – per il successo del quale è fondamentale non perdere il contatto e la fiducia delle comunità familiari coinvolte. Per questa ragione contiamo di continuare a lavorare presso i campi insediati nel territorio comunale grazie al consolidamento di un progetto sperimentale in rete con le principali città italiane, finanziato dal Ministero, che prevede l’impiego di operatori qualificati nei campi e nelle scuole. In questo ulteriore passaggio teso a consolidare buone prassi per l’integrazione, in particolare in ambito scolastico, saremo affiancati dall’Università di Bologna che ha scelto Bari come realtà sperimentale alla luce dei buoni risultati raggiunti nell’ambito del progetto nazionale di inclusione e scolastica dei minori Rom. Inoltre particolarmente importante è stato il lavoro con l’ASL e con i pediatri, che speriamo possa estendersi ai medici di base e ai ginecologi al fine di portare avanti un approccio integrato di prevenzione e cura. In questi anni, grazie alla rete creata con le scuole, docenti e il provveditorato è stato possibile coinvolgere un numero crescente di bambini, migliorare le relazioni nel gruppo classe, accompagnare diversi minori nel completamento dell’obbligo scolastico e, specialmente, costruire un rapporto di responsabilità condivisa con le famiglie“.

Da quest’anno, inoltre, il lavoro dell’assessorato al Welfare e della rete territoriale sarà supportato dall’Azione finanziata dal ministero “Interventi pilota per la creazione di tavoli e network di stakeholder coinvolti a diverso titolo con le comunità RSC, Rom Sinti e Camminanti, al fine di favorire la partecipazione dei Rom alla vita sociale, politica economica e civica” è implementata dall’Associazione temporanea di imprese composta da NOVA onlus, Consorzio nazionale per l’innovazione sociale (capofila) e i partner Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani, Associazione 21 Luglio, Fondazione Romanì Italia, con la supervisione del Dipartimento Pari Opportunità-UNAR.

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