All’intitolazione della via, una traversa di via Giovanni Amendola nei pressi del civico 104, sono intervenuti i familiari di Stanislao Bernardini e una rappresentanza di assessori e consiglieri comunali.
“Oggi siamo qui per aggiungere un altro tassello al processo di ricostruzione della memoria storica della città di Bari, un percorso di verità collettiva che stiamo portando avanti sin dall’inizio del mio primo mandato – ha dichiarato Antonio Decaro -.
Stanislao Bernardini, barese d’adozione (nacque a Gioia), rientra a pieno titolo in questa operazione complessa, che intende restituire il giusto riconoscimento a quanti hanno dedicato la propria vita al nostro territorio.
Di lui abbiamo conosciuto doti e qualità di buon amministratore pubblico della nostra città, riconosciuto anche da esponenti nazionali di altissimo livello della Democrazia Cristiana di cui faceva parte, come testimonia il costante rapporto, personale e politico, con personalità del calibro di Renato dell’Andro e Aldo Moro.
Sin da giovane si dedicò all’Azione cattolica e alla FUCI (Federazione universitari cattolici) con tutto il suo impegno civile, virtù che ha coltivato fino a diventare uno degli esponenti di punta della Dc locale dagli anni 50’ in poi. Fu animatore e sostenitore delle ragioni dell’incontro tra le forze centriste e quelle della sinistra moderata nel governo della città. Questa impostazione portò alla prima giunta di centro-sinistra della città e alla collaborazione con il partito Comunista che portò, tra le altre cose, alla pubblicizzazione del servizio di nettezza urbana con la nascita dell’azienda municipalizzata nettezza urbana l’AMNU diventata successivamente AMIU e poi AMIU Puglia.
Senza citare gli incarichi ricoperti nei vari consigli d’amministrazione, all’interno dei quali portò sempre il suo spirito di solidarietà rivolto alle persone più deboli e meno abbienti (esempio: da componente del CdA dello IACP aiutò personalmente molte famiglie a partecipare ai bandi per ottenere una casa popolare), mi piace ricordarlo nella veste di assessore comunale della giunta di Gennaro Trisorio Liuzzi negli anni ’60, e di Antonio Laforgia e Nicola Vernola negli anni ’70.
L’intitolazione odierna, però, nasce principalmente dal fatto che Stanislao Bernardini è stato una persona per bene, che ha vissuto la propria vita guidato costantemente da profondi valori sociali e da saldi principi cristiani.
Per questo la città di Bari ha voluto rendere omaggio a un figlio di questa terra che ha contribuito allo sviluppo e al progresso di tutta la comunità barese”.
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