BARI – Si è tenuta questa mattina la cerimonia di intitolazione della traversa al civico 184 di via Amendola a Gino Strada, fondatore dell’associazione umanitaria Emergency Gino Strada, che ha trascorso la sua vita sempre dalla parte delle popolazioni e delle persone più fragili, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone di guerra e nelle aree più povere del mondo.
All’iniziativa, svoltasi alla presenza della responsabile della comunicazione di Emergency Simonetta Gola, della prefetta Antonella Bellomo e di alcune scolaresche del territorio, hanno partecipato il vicesindaco e assessore alla Toponomastica Eugenio Di Sciascio, l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, il presidente del Consiglio comunale Michelangelo Cavone e il presidente del Municipio II Gianlucio Smaldone.
“Nell’ottobre del 2021 il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal consigliere Scaramuzzi per l’intitolazione di una strada al fondatore di Emergency – ha dichiarato Eugenio Di Sciascio -. E se oggi siamo qui è anche grazie all’impegno della Prefettura, che ci ha concesso di derogare alla regola dei dieci anni dalla scomparsa considerando l’eccezionalità di questa figura. È, infatti, un onore per la nostra città intitolare una via alla memoria di Gino Strada, che nella sua vita ha saputo creare e realizzare qualcosa di impensabile, una realtà oggi presente in tutto il mondo nei numerosi teatri di guerra in cui la vita umana vale troppo poco, restituendo dignità a decine di migliaia di persone che negli ultimi trent’anni sono state assistite e curate negli ospedali di Emergency.
Ma oggi, qui, vogliamo anche lasciare un segno rivolto soprattutto ai più giovani perché sappiano che è possibile realizzare progetti di questa portata anche quando sembra impossibile, cambiando esiti che in prima battuta apparivano scontati. Da un anno viviamo l’ansia di una guerra nel cuore dell’Europa ma non dobbiamo dimenticare che sono decine i conflitti che si consumano in tutto il mondo, spesso lontano dai riflettori, in quei luoghi in cui Emergency non ha mai fatto mancare il proprio supporto”.
“Ringrazio l’amministrazione comunale e la Prefettura per questa iniziativa – ha proseguito Simonetta Gola -. Sono tante le strade e le strutture intitolate a Gino Strada in poco meno di due anni in tutta Italia e questo mi fa pensare che vogliamo continuare a tenerlo con noi, a tenere con noi la memoria di ciò che è stato e di ciò che è riuscito a realizzare. La memoria è un pezzo importantissimo ma credo che il modo migliore per onorarlo sia quello di continuare a portare avanti le cose per cui ha lottato tutta la vita. Gino ha lottato perché la guerra, con il suo portato di morte e distruzione, venisse abolita, convinto, come Einstein, che la guerra sia uno strumento primitivo, e ha lottato perché la salute venisse riconosciuta come diritto umano fondamentale. In Italia, che vantava il secondo sistema sanitario più efficiente al mondo, stiamo assistendo progressivamente alla sua trasformazione in un mercato, dove la salute viene equiparata a una merce accessibile, in maniera proporzionale, in base al reddito. Perdere questo diritto fondamentale significa, per larghe fasce della popolazione, perdere la possibilità di essere curate gratuitamente in modo adeguato. È questa, io credo, la più grande eredità culturale che Gino ci ha lasciato e che mi auguro tanti ragazzi possano raccogliere”.
BIOGRAFIA
Gino Strada nasce a Sesto San Giovanni (MI) il 21 aprile 1948. Si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università statale di Milano e si specializza in Chirurgia d’urgenza.
Per completare la sua formazione, negli anni ‘80 vive per quattro anni negli Stati Uniti, dove si occupa di chirurgia dei trapianti di cuore e cuore-polmone presso le Università di Stanford e di Pittsburgh. Si sposta poi in Inghilterra e in Sud Africa, dove svolge periodi di formazione presso l’ospedale di Harefield e il Groote Schuur Hospital di Città del Capo.
Nel 1988 decide di dedicarsi alla chirurgia di urgenza e all’assistenza dei feriti di guerra, e negli anni successivi, fino al 1994, lavora con la Croce Rossa Internazionale in Pakistan, Etiopia, Tailandia, Afghanistan, Perù, Gibuti, Somalia e Bosnia.
Nel 1994, forte dell’esperienza maturata, assieme alla moglie Teresa Sarti e ad alcuni colleghi e amici fonda Emergency, associazione indipendente e neutrale nata per portare cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà in generale.
I primi progetti di Emergency, che vedono Gino Strada in prima linea, si svolgono in Ruanda, durante il genocidio, e poi in Cambogia, Paese in cui resta per alcuni anni. Nel 1998 parte per l’Afghanistan: raggiunge via terra il nord del Paese dove, l’anno dopo, Emergency inaugura il primo progetto nel Paese, un centro chirurgico per vittime di guerra ad Anabah, nella Valle del Panshir.
Gino Strada rimane in Afghanistan per circa 7 anni, operando migliaia di vittime di guerra e di mine antiuomo e contribuendo all’avvio di altri progetti umanitari. Oggi Emergency è presente in Afghanistan con 3 ospedali, un centro di maternità e una rete di 44 posti di primo soccorso.
Dal 2005 inizia a lavorare per l’apertura del centro Salam di cardiochirurgia in Sudan, il primo centro di cardiochirurgia totalmente gratuito in Africa.
Nel 2014 si reca in Sierra Leone, dove Emergency è presente dal 2001, per fronteggiare l’emergenza ebola.
Emergency in questi anni ha curato oltre 11 milioni di persone ed è presente in 18 Paesi, dove è diventata l’unica speranza di vita per milioni di persone.
Gino Strada è morto improvvisamente il 13 agosto 2021 all’età di 73 anni.