Bari, la Regione consacra il Giovanni Paolo II ad hub della rete oncologica

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L’IRCCS barese sarà la sede della rete e favorirà la costruzione condivisa dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali

bari - durante un convegno sulla rete oncologicaBARI – «Il primo necessario passo di un lungo cammino è stato compiuto».
Alta la guardia, senza nascondere una punta di orgoglio, da parte del Direttore Generale dell’IRCCS “Giovanni Paolo II” Antonio Delvino, a margine dell’approvazione dalla giunta regionale, della delibera relativa al modello organizzativo di funzionamento della Rete Oncologica Pugliese (ROP). Il lungo lavoro all’insegna della condivisione e del confronto tra l’Istituto tumori e la Regione Puglia ha consentito questa prima conquista verso l’avvio della gestione reticolare delle patologie neoplastiche, con l’obiettivo di mettere al centro la qualità dell’offerta ospedaliera e scongiurare il rischio di migrazioni sanitarie.

Con l’atto fresco di ratifica, atteso da oltre 13 anni, si rafforzano i poteri dell’ospedale di via Orazio Flacco a cui spetterà una funzione di coordinamento dell’hub della Città Metropolitana di Bari oltre che degli altri tre hub pugliesi, Foggia-Bat, Brindisi-Taranto e Lecce; l’Oncologico sarà altresì sede della rete e favorirà la costruzione condivisa dei PDTA (Percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali) e delle linee guida, occupandosi dell’aggiornamento di tali documenti e favorendo un benchmarking (processo strategico di misurazione e confronto) sulle performance e sugli aspetti qualitativi dell’assistenza. «Il via libera ci dà la carica per continuare a percorrere la strada dell’ottimizzazione del percorso diagnostico, terapeutico ed assistenziale del paziente» chiosa il Direttore Sanitario Alessandro Sansonetti.

Come già anticipato durante i numerosi convegni tematici organizzati nell’IRCCS barese, la Consulta Oncologica Regionale avrà funzioni di indirizzo e verifica e sarà composta da membri di società scientifiche oncologiche, associazioni di volontariato, amministrazione sanitaria regionale e università. L’Unita di Coordinamento di Rete sarà composta dai coordinatori dei Dipartimenti di area vasta e da altri componenti in via di definizione, con funzioni di attuazione esecutiva e omogenea sull’intera regione degli indirizzi della Consulta Oncologica e di gestione delle risorse finanziarie attribuite alla Rete. All’interno di ciascun Dipartimento operano più Gruppi di Patologia Interdisciplinare che si gestiscono in forma multidisciplinare il percorso del paziente per una data forma tumorale (polmone, prostata, tiroide, era.). All’interno di ciascun Dipartimento operano più COrO (Centri di Orientamento Oncologico) con funzioni di informazione, accoglienza, orientamento, gestione amministrativa, supporto psicologico per pazienti e medici di famiglia. Una sorta di bussola dove imboccare e ritrovare la strada giusta. Faranno da raccordo informativo e organizzativo per il singolo paziente. Parallelamente un Alto Comitato degli Esperti composto dagli IRCCS, da universitari e scienziati servirà a compiere l’esplorazione delle prospettive future su diagnosi e terapia da suggerire alla Consulta.
Il processo tecnico-amministrativo dell’hub sarà a cura della Direzione Amministrativa dell’IRCCS, guidata da Massimo Mancini.

Applausi per la svolta nella sanità pugliese anche da Francesco Diomede, nella duplice veste di vice presidente nazionale della FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) e presidente del Comitato Consultivo Misto del “Giovanni Paolo II”. «Un sentito ringraziamento da parte di tutti i pazienti che rappresento va al Direttore dell’Agenzia Regionale Sanità (ARES) Giovanni Gorgoni e a Lucia Bisceglia, componente del Centro di Coordinamento del Registro Tumori Pugliese. Il primo importante traguardo è stato tagliato, ma noi, le associazioni di volontariato, saremo l’antenna in grado di rilevare il reale funzionamento della rete, vigileremo insomma sull’operatività della stessa».