Presentazione dell’esperienza barese segnalata come buona prassi
Dopo la prima edizione del 2015, nella quale si è inteso fare il punto teorico-culturale e metodologico sul lavoro sociale in emergenza e urgenza, indagando modelli teorici, approcci professionali e aspetti organizzativi di carattere generale, questa seconda edizione del seminario intende fare il punto sulle declinazioni operativo-organizzative concretamente realizzate in alcune significative realtà italiane, tra cui la città di Bari, con l’esperienza promossa dall’assessorato, è stata selezionata come buona prassi.
In particolare il seminario vuole offrire un contributo alla discussione e alla ricerca proponendo alcune esperienze, mature e consolidate, espressione di contesti sociali, economici e geografici anche molto diversi, di diverse regione italiane, dal Sud al Nord del Paese, ritenute significative e utili a un confronto di livello nazionale sul Pronto Intervento Sociale.
Con l’obiettivo, non soltanto di continuare ad alimentare una discussione e una riflessione su un tema di grande rilevanza sociale, ma anche di proporre un momento di ricerca e di studio che contribuisca a creare progressivamente le premesse per un’evoluzione più omogenea e culturalmente fondata di questo ambito professionale e di questo servizio, strategico nell’ambito di un lavoro sociale che sia al passo con la situazione attuale.
Il seminario è rivolto ad assistenti sociali, educatori professionali, infermieri, medici, psicologi e a tutti i professionisti che operano nell’area del sociale.
L’assessora al Welfare Francesca Bottalico sarà tra i relatori della tavola rotonda in programma alle ore 11.15, che mette a confronto i modelli operativi dei servizi PIS attivi nelle città di Roma, Bari, Bologna, Firenze, Cremona, Empoli e Valdarno inferiore.
“Un’occasione importante – commenta Francesca Bottalico – per mettere a confronto diverse esperienze italiane, anche molto eterogenee, che hanno l’obiettivo comune di consentire di realizzare interventi tempestivi in situazioni di emergenza sociale legate alla marginalità e all’esclusione sul territorio cittadino. Con l’idea di poter individuare un modello culturale e operativo di riferimento, che possa essere declinato nelle specifiche realtà a seconda della maggiori criticità rilevate. Siamo soddisfatti che la USL Toscana ci abbia selezionati, come buona prassi nazionale, per portare la nostra testimonianza in una tavolo di addetti ai lavori: è la riprova del valore di un servizio prezioso che negli ultimi anni ha consentito alla città di Bari di monitorare i fenomeni di emergenza sociale e di offrire risposte rapide in rete con i servizi socio-sanitari istituzionali, le Forze dell’Ordine, le associazioni di volontariato attive sul nostro territorio”.
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