Bari, “Le Case speciali dei ragazzi e delle ragazze”: una rete a disposizione degli adolescenti per contrastare la povertà educativa

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le case speciali dei ragazzi e delle ragazze - conferenza stampa

Stamattina la presentazione del progetto

BARI – È stato presentato questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, il progetto “Le Case Speciali dei Ragazzi e delle Ragazze”: un progetto regionale rivolto al mondo adolescenziale, selezionato dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e finalizzato a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. All’incontro con la stampa sono intervenuti l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, Andrea Mori di Progetto Città e il presidente di Fondazione Puglia Paolo Spinelli.

Il progetto, finanziato con 824.000 euro, avrà una durata di tre anni e sarà gestito da un’ATS con capofila la coop. soc. Progetto Città, attiva a Bari da quasi quarant’anni, con l’obiettivo di creare una rete regionale permanente di strutture, le “Case Speciali”, volte a sostenere la realizzazione e lo scambio sinergico di attività e progetti socio-culturali, creativi, ludico-educativi ed artistici con e per bambini/e e ragazzi/e in ambito scolastico ed extrascolastico, in ognuna delle sei aree provinciali pugliesi.

La rete è costituita, infatti, da sei “presidi” territoriali fisicamente definiti che agiscono con e per i ragazzi/e in territori connotati da problematicità sociali del mondo adolescenziale: il Centro polifunzionale “Futura” di Bari, gestito dalla coop. Progetto Città, lo spazio laboratoriale dell’ass. Tutt’altro di Andria, la struttura polivalente “Parcocittà”, nel parco S. Felice a Foggia, gestita dall’ass. Amici del Parco, il laboratorio “Ex Fadda” di S. Vito dei Normanni che ospiterà le attività della coop. soc. Qualcosa di Diverso, i cantieri teatrali della coop. Koreja di Lecce e il Teatro Tatà della coop. Crest nel quartiere Paolo VI a Taranto.

Tra i partner istituzionali il progetto annovera i Comuni di Bari e di Taranto e la Biblioteca della Città Metropolitana di Bari, mentre al Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Bari e all’Università del Salento è affidato il compito di svolgere le azioni di valutazione e verifica dei risultati raggiunti nel corso delle attività.

Obiettivo principale delle “Case Speciali”, protagoniste attive in ciascun territorio di percorsi di riqualificazione di contesti urbani con best practices di promozione dei diritti di cittadinanza di ragazzi/e (centri polifunzionali, case teatrali, laboratori aperti alla comunità), è costruire un sistema consolidato e integrato di “luoghi sociali per crescere”, capace di scambiare e produrre un’offerta qualitativa di esperienze, progettualità e opportunità rivolte al mondo adolescente ma anche ad enti e strutture educative e formative (scuole, famiglie) come modelli innovativi integrati di intervento.

Le “Case Speciali” prevedono, sperimentalmente, anche la riqualificazione e allestimento di spazi all’interno delle scuole da affidare alla gestione degli adolescenti al fine di realizzare attività di socializzazione e creatività. Il progetto prevede, inoltre, l’attivazione di sportelli di ascolto nelle scuole partner da parte della Fondazione per la Formazione, l’Intervento e la Ricerca per il Servizio Sociale e la realizzazione di attività di formazione rivolte a insegnanti, educatori professionali e genitori.

Nel corso della sua durata triennale nei sei territori provinciali pugliesi, si stima che il progetto raggiungerà circa 500 adolescenti compresi nella fascia d’età 11- 17 anni e almeno 300 famiglie. Nell’intento di produrre una ricaduta positiva, le azioni progettuali si svolgeranno sia in ambito scolastico, all’interno delle scuole partner, sia presso le “case”, ovvero le strutture territoriali (teatri, centri socio-culturali polivalenti, ecc.) gestite dagli enti componenti la rete primaria del progetto.

Per quanto riguarda il territorio cittadino di Bari le attività avranno sede presso il Centro polifunzionale “Futura”, a parco 2 Giugno, dove ragazzi e ragazze potranno usufruire settimanalmente di uno spazio a loro dedicato, attrezzato per realizzare laboratori creativi interattivi, incontri tematici, percorsi di formazione con esperti locali e nazionali nell’ambito della letteratura, dell’arte, della video animazione e della musica, e nelle scuole partner la realizzazione di progetti specifici a carattere didattico e formativo che coinvolgeranno studenti, insegnanti e famiglie. Presso l’Istituto Panetti, ad esempio, è prevista, tra le altre, un’azione di coinvolgimento della comunità scolastica per la riqualificazione, l’allestimento e l’animazione di uno spazio museale dedicato alle tecnologie di ieri e di oggi, aperto alla città.

Oggi lanciamo una nuova sfida educativa, sociale, metodologica – commenta l’assessora al Welfare del Comune di Bari Francesca Bottalico – e iniziamo a seminare opportunità, tanto per le istituzioni quanto per la vastissima rete cittadina e regionale coinvolta, per costruire processi di promozione e protagonismo attivo che mettano al centro gli adolescenti e le adolescenti. A partire dagli spazi delle Case speciali, che richiamano buone pratiche realizzate proprio nella nostra città – penso alla Casa delle bambine e dei bambini, alle Case di Comunità e alla Casa delle Culture – , intendiamo creare luoghi per crescere con gli adolescenti, e sperimentare la responsabilità e la bellezza del progettare insieme nuovi percorsi personali attraverso le officine di auto-apprendimento, gli atelier artistici e culturali, gli sportelli scolastici di ascolto, in rete con le scuole, i teatri, i centri sociali, le biblioteche dei territori interessati.

Una sfida tanto più importante in un contesto generale di impoverimento culturale e formativo nel quale la Puglia, purtroppo, non fa eccezione, pur vivendo un significativo fermento dal basso e professionale che troverà a breve nuovo stimolo con il varo il del primo tavolo cittadino di contrasto alle povertà educative voluto dall’assessorato al Welfare per lavorare programmaticamente su quel contesto che rende i nostri ragazzi privi di orizzonti negandogli strumenti per immaginare e costruire il futuro.

Questo è un progetto per il diritto alla partecipazione, alla libertà e al futuro, specialmente per i ragazzi più vulnerabili, che spesso quel futuro sembrano averlo già segnato. AI bambini, agli adolescenti affidiamo la nostra speranza per la loro capacità di creare, innovare e di fare squadra, guardando oltre i confini fisici, linguistici e simbolici che spesso intrappolano gli adulti“.

L’aspetto più interessante del progetto – ha spiegato Andrea Mori di Progetto Città – è la sua capacità di mettere a sistema sei territori, sei ‘case’ speciali, ossia dei luoghi fisici che vengono gestiti ormai da molto tempo da vari attori sociali, cooperative e associazioni che si occupano di cultura, educazione, recupero ambientale e che hanno quindi grande esperienza del mondo dei ragazzi e degli adolescenti. Nello specifico, in queste ‘case’ si possono scambiare le esperienze maturate e da qui partire per creare nuove opportunità: sono queste ‘le 100 cosa da fare prima di diventare grandi’, offerte di vari tipi (sportive, artistiche, teatrali, musicali, comunque creative) destinate agli adolescenti e da proporre all’interno delle scuole. Si tratta di un percorso nel quale noi non insegniamo nulla, ma lavoriamo insieme ai ragazzi, per poter far esprimere loro il proprio talento. Una delle azioni fondamentali del percorso è la creazione di ‘case – officine’ all’interno delle scuole partner dell’iniziativa, dei luoghi cioè che noi co-progettiamo e animiamo, per avere una base logistica di partenza per elaborazioni successive. Tutto questo è il coronamento delle azioni e dei progetti già avviati con successo da Progetto Città, che hanno coinvolto centinaia di giovanissimi“.

La fondazione Puglia – ha sottolineato Paolo Spinelli – dedica al Welfare circa un milione di euro all’anno: metà di questa somma la versiamo alla Fondazione Con il Sud, e quindi al sistema dell’Impresa sociale per i bambini. Con la restante parte promuoviamo progetti locali. Nell’ultimo triennio abbiamo erogato, attraverso numerosi bandi, fondi per diversi milioni di euro all’anno. Questo contributo viene però amplificato dalla collaborazione di grandi gruppi bancari, che hanno investito sulle ‘buone pratiche’ da noi avviate nel Terzo settore. La Puglia ha intrapreso, quindi, un percorso virtuoso sulla strada del contrasto alla povertà, della devianza minorile, dei nuovi sistemi educativi, opportunità di fare esperienze artistiche e musicali“.

Di seguito le principali azioni previste dal progetto:

• Attivazione nelle scuole e nelle “Case” spazi-officine di auto-apprendimento gestite direttamente da ragazzi/e.

• Sperimentazione di percorsi di iniziazione e formazione (“le cento esperienze da fare prima di diventare adulti”) che diano agli adolescenti, sul modello del progetto Erasmus, l’occasione di muoversi e conoscere in Puglia luoghi diversi da quelli quotidiani; di vivere attivamente ambiti di produzione inerenti il lavoro, l’arte, la cultura, l’ambiente, la comunicazione; scambiare opinioni con persone competenti e importanti; sentirsi coinvolti in esperienze di cura e solidarietà sociale, tutela di ambienti naturali.

• Interventi di riqualificazione strutturale degli spazi scolastici attraverso la realizzazione di cantieri di progettazione partecipata gestiti da ragazzi/e, insegnanti, esperti.

• Realizzazione di atelier di formazione, tecnici, creativi, artistici, sportivi permanenti all’interno delle scuole sia per ragazzi/e che per i docenti per una maggiore apertura e ampliamento di utilizzo delle strutture scolastiche.

• Allestimento di 6 Sportelli d’ascolto nelle scuole per il tutoraggio e la supervisione socio-educativa-formativa di studenti a rischio di esclusione e per il coinvolgimento del sistema delle famiglie gestiti dalla Fondazione FIRSS degli Assistenti Sociali.

• Costituzione in ogni ambito presidiato dalle “Case Speciali” di team di insegnanti, operatori sociali, esperti dell’arte, della creatività, dello sport, genitori, rappresentanti del volontariato e dell’università finalizzati ad un azione di monitoraggio dei processi educativi avviati dal progetto.

• Realizzazione di attività di formazione e seminari per la diffusione dei risultati e la prosecuzione dell’esperienza sui tutti territori coinvolti dal progetto.