Bari, “L’icona russa: Preghiera e Misericordia”: il sindaco Decaro alla presentazione della mostra al Castello Svevo

183

sindaco alla presentazione della mostra 'l'icona russa' al castello svevo

Ecco com’è andata la mattinata

BARI – Questa mattina il sindaco Antonio Decaro è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della mostra “L’icona russa: Preghiera e Misericordia”, dedicata al 320° anniversario dell’avvio delle relazioni ufficiali tra la Federazione Russa e il Sovrano Ordina di Malta.

Il progetto espositivo è patrocinato dalla Regione Puglia, dal Comune di Bari e dall’Ambasciata della Federazione Russa presso la Santa Sede e il Sovrano Ordine di Malta.

In mostra 36 icone dei secoli XVII e XVIII, con lo scopo di far conoscere ai visitatori l’arte delle icone russa e di favorire il consolidamento del rapporti culturali tra Europa e Russia. Per l’allestimento nel capoluogo pugliese è stato scelto di inserire tra le opere in mostra anche una preziosa icona del XIV secolo che riproduce un San Nicola nato nel nord della Russia, rara interpretazione regionale dell’iconografia del santo che unisce la bellezza di un’immagine misericordiosa e l’ascetismo.

Ad introdurre la conferenza stampa la direttrice del Polo museale della Puglia Mariastella Margozzi che, nel sottolineare l’avvio di questa nuova stagione espositiva negli spazi del Castello, ha ringraziato il sindaco di Bari Antonio Decaro per il ruolo di stimolo svolto nei confronti delle due istituzioni museali russe per realizzare a Bari questo prestigioso appuntamento.

Gli obiettivi e i dettagli del percorso espositivo sono stati illustrati da Alexander Avdeev ambasciatore russo presso il Vaticano e l’Ordine di Malta, Antonio Zanardi Landi, rappresentante diplomatico del sovrano Ordine militare di Malta, Michail Abramov imprenditore, mecenate e proprietario del Museo privato dell’Icona russa di Mosca, presso il Vaticano e dalla curatrice della mostra Lilija Evseeva, direttrice della sezione di studi e ricerche scientifiche del Museo Andrey Rublev.

Alla conferenza stampa è intervenuta anche l’assessore regionale alla Cultura e Turismo Loredana Capone.

Siamo onorati di accogliere nelle sale del Castello Normanno Svevo le straordinarie icone che compongono questa mostra dedicata ai temi della preghiera e della misericordia nell’iconografia orientale, indagati attraverso il talento e la maestria di artigiani e artisti russi del XVII e XVIII secolo – ha dichiarato Antonio Decaro – .

Una raccolta eccezionale, ideata per celebrare l’anniversario dell’avvio ufficiale delle relazioni tra la Federazione Russa e l’Ordine di Malta, che arriva nella “felice Bari” degli antichi canti ortodossi a suggello del legame sempre vivo tra la nostra città, che custodisce le spoglie di San Nicola, e la grande Russia.

Un’occasione da non perdere per apprezzare sia la straordinaria fattura delle opere scelte, espressione altissima della spiritualità ortodossa, sia lo spazio dell’influenza esercitata dall’arte russa sulla cultura europea, e viceversa.

Per questo ringrazio Michail Abramov, che per la mostra di Bari ha voluto che fosse esposta anche la più antica delle icone del suo Museo, che riproduce un bellissimo San Nicola, e le autorità russe che hanno reso possibile tutto questo.

Per Bari é una grande opportunità perché la mostra si inserisce nel solco di un rapporto tra Bari e la Russia che diventa giorno dopo giorno sempre più solido e fecondo. L’inaugurazione del volo diretto Bari-Mosca a partire dal prossimo 24 giugno, l’apertura del Consolato russo in uno dei luoghi più suggestivi della città vecchia, la ripresa del dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa sotto lo sguardo vigile del vescovo di Myra. Tutto ciò si colloca in un momento di grande fermento turistico che sta coinvolgendo la città di Bari e il sistema Puglia.

Grazie all’importanza di giornate come questa abbiamo la possibilità di consolidare il legame profondo e gli impegni reciproci che possono tramutarsi in prospettive strategiche per far crescere Bari, la Puglia e le città russe con cui da tempo siamo impegnati in partnership economiche, culturali, commerciali e religiose.

Parlare dei rapporti tra Bari e la Russia significa pensare al legame indissolubile ispirato dalla grande, comune devozione nei confronti di San Nicola.

San Nicola è il santo cristiano più venerato al mondo, che accomuna nella fede il mondo cattolico, ortodosso e protestante. È la figura che incarna la possibilità di coesistenza di più fedi religiose nel rispetto reciproco tra popoli e culture. È l’emblema di come due o più Paesi possano fare propria un’identità comune e valorizzarla a tal punto da creare una sinergia che va ben oltre gli aspetti religiosi.

Su questa identità negli ultimi quindici anni abbiamo costruito un legame che ha visto la città di Bari giocare un ruolo da protagonista. Lo è stata in occasione dei lavori del Vertice intergovernativo italo-russo il 14 marzo 2007, definito da Prodi “la migliore testimonianza della partnership strategica fra l’Italia e la Russia”; lo ha confermato il 1 marzo del 2009, quando il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha restituito nella mani del Presidente della Federazione Russa, Dimitri Medvedev, le chiavi d’argento della Chiesa Russa.

Quel gesto, che ha sancito la restituzione dell’edificio di culto realizzato nel 1911 per volontà dello zar Nicola II, ha rappresentato l’abbraccio ideale tra i nostri popoli. La città di Bari ha restituito allora al Patriarcato di Mosca il luogo di culto più caro ai pellegrini russi. Bari infatti, accoglie migliaia di pellegrini che ogni anno arrivano per venerare San Nicola, scelgono la nostra città per le loro vacanze, o addirittura decidono di trasferirsi stabilmente qui, affascinati dalle nostre tradizioni e dai nostri luoghi.

Tutto ciò non rappresenta solo una formidabile opportunità economica per il nostro territorio e per la nostra comunità metropolitana ma anche l’occasione, per le nostre aziende e le nostre imprese, di far conoscere la terra di Bari in Russia.

Penso, infine, che appuntamenti come questo posano essere un trampolino di lancio per un rapporto costante tra le nostre università, le nostre agenzie formative, le nostre imprese, penso alla possibilità di avviare scambi e approfondimenti culturali, ma anche commerciali, produttivi e religiosi. Questa vicinanza, questo rapporto privilegiato che coltiviamo da secoli in nome della tradizione, oggi può e deve percorrere sempre più le strade della fede e della solidarietà per guardare con coraggio al futuro.