A ottantasei anni Michel Portal è una delle personalità più originali del jazz del Vecchio Continente. Nato nel novembre 1935 a Bayonne, città basca situata nel dipartimento dei Pirenei, il musicista francese ha sviluppato la propria straordinaria carriera artistica sia in ambito jazzistico che nel campo della musica contemporanea, come certificano le collaborazioni con Karlheinz Stockhausen e Pierre Boulez. E si è cimentato con grande successo anche come autore di musiche per il cinema, aggiudicandosi per tre volte il prestigioso premio César per la miglior colonna sonora.
Tutte esperienze che sono andate a confluire nel fiume principale della musica improvvisata e del jazz contemporaneo, all’interno della quale Portal è ritenuto, grazie anche alla sua propensione all’avventura, una delle figure di spicco della scena europea.
La sua produzione discografica è davvero significativa, anche se negli ultimi anni è andata un po’ diradandosi. Basti pensare che negli ultimi dodici anni Portal ha pubblicato solo quattro progetti, incluso il disco Radar nel quale suona con in parte con Richie Beirach e in parte con WDR Big Band. Gli altri sono Baïlador del 2010, Eternal Stories del 2016 e il più recente MP85, con cui Portal (come lascia chiaramente intendere il titolo-acronimo) ha festeggiato i propri ottantacinque anni, peraltro in condizioni molto particolari, dopo due lunghi mesi di lockdown.
Ed è questo progetto che il musicista francese presenta con il suo quintetto, per venticinque anni articolatosi attorno all’asse chiave rappresentato da Bruno Chevillon e Bojan Z. L’ensemble si è, infatti, rinnovato con l’ingresso del trombonista tedesco Nils Wogram e del batterista belga Lander Gyselinck, con cui Portal ha realizzato un disco gioioso e iconoclasta, esattamente l’opposto di un testamento che alcuni si sarebbero aspettati da lui a questo punto della carriera. Lirica, virtuosa, spontanea e sofisticata, ma comunque impossibile da qualificare esattamente, la musica di Portal, espressione dell’hic et nunc, dunque assolutamente libera, si allontana definitivamente da ogni nozione di avanguardia e classicismo. E ancora una volta si spinge su territori selvaggiamente diversi con una sfrontatezza degli anni della gioventù.
Per info su biglietti e abbonamenti 338.9031130 e 351.2101227. Prevendita al botteghino del Teatro Forma 080.5018161 e online sul circuito liveticket.it.
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