BARI – Domenica 3 aprile al Piccolo Teatro di Bari “Eugenio D’Attoma”, alle 18.30, sarà proposta la “Sciammerghe” commedia in vernacolo barese scritta da Eugenio D’Attoma, portata in scena da Nietta Tempesta insieme a Italo Interesse, Roberto Romeo e Angelo Simplicio, che torna in teatro dopo lo stop per via delle chiusure per il contrasto del Covid-19.
La messa in scena, inserita nel programma “Custodiamo la cultura in Puglia” del Teatro Pubblico Pugliese, immerge lo spettatore in un’aula di tribunale nella quale una donna, una più attuale Medea, con una grande forza al contrario di quello che si può pensare di lei, dialogando con un presidente e magistrati dell’accusa e della difesa, fa un excursus della sua vita, raccontando le sue tragiche azioni, provando a farne comprendere le motivazioni. L’autore gioca in modo raffinato e intelligente sul sottile confine del controsenso ponendo al centro della storia la figura femminile e l’amore tra madre e figli.
“È uno spettacolo dall’elevata carica emotiva – ha spiegato Nietta Tempesta – che propongo da tanti anni. Sono molto legata a questo personaggio perché mi rivedo in lei per quello che riguarda il Piccolo teatro, quando mi sono ritrovata sola nel lottare per lasciarlo aperto”.
Concluso a seguito della scomparsa di Eugenio D’Attoma, con l’aiuto di Lino Di Turi, questo lavoro prende il nome dall’abito elegante che indossava l’uomo con cui la donna ha concepito il suo quinto figlio. Proprio questo bambino, postumo alla morte di suo marito, ha un ruolo centrale nello svolgimento della tragica storia che arriva al suo culmine dopo vari tentativi di Antonietta di migliorare la sua condizione, sempre però con risultati negativi, a causa di un pappone o un protettore di troppo sulla sua strada, sebbene si sia rivolta anche al Governo.
“La trama risulta essere tristemente attuale, sebbene lo portiamo in scena da circa venticinque anni. La donna, ad esempio, contrappone il suo gesto all’azione della patria di mandare i propri uomini incontro alla morte facendoli andare in guerra. E indica questo, come tutto il resto del suo interloquire, con una grinta eccezionale per la quale io stessa ancora mi emoziono”.
A impreziosire lo spettacolo è l’utilizzo di un dialetto antico e ricercato, parlato da una donna del popolo interpretata da una talentuosa quanto esperta Nietta Tempesta, attrice tra i pilastri del teatro barese che a giugno compirà 90 anni. Ancora, a supporto dello spettacolo ci sono le scenografie a cura di Mario Mancini e i costumi di Tina Mongielli.
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