Da domani lo spostamento di 10 ippocastani nel terreno di villa Giustiniani
BARI – Questa mattina il sindaco Antonio Decaro, accompagnato dal responsabile dei lavori, Domenico Tondo, e dai rappresentanti del consorzio del PIRP San Marcello, ha effettuato un sopralluogo nella zona adiacente alla chiesa di San Marcello, dove stanno iniziando i lavori per la nuova piazza e per la sede del Municipio II nell’ambito del più ampio programma di riqualificazione. Per l’avvio del cantiere si è reso necessario lo spostamento di dieci alberi di ippocastano rosso, che tra oggi e domani saranno reimpiantati nel terreno di villa Giustiniani, ai lati delle colonne del viale di ingresso, a pochi metri di distanza rispetto alle posizioni attuali. Le operazioni sono state affidate alla ditta De Grecis.
L’espianto e il reimpianto degli ippocastani, che hanno ricevuto il parere positivo della Soprintendenza, sono stati concordati nei modi e nei tempi con un agronomo: l’intervento prevede perciò tutte le precauzioni del caso (trattamenti/concimazioni/innaffiature) per assicurare il buon esito dell’operazione.
“Oggi siamo qui per verificare che tutto sia stato predisposto al meglio – ha dichiarato il sindaco Decaro – e per rassicurare i cittadini circa lo spostamento di questi dieci grandi alberi che saranno messi a dimora nel terreno di villa Giustiniani. A giorni, nello slargo adiacente la parrocchia di San Marcello, inizieranno i lavori per la realizzazione della nuova sede del Municipio con depositi, archivi, locali tecnologici e l’annessa piazza antistante: entra così nel vivo il grande piano di riqualificazione che cambierà per sempre il volto di questa zona della città. Un’opera simbolo di quella collaborazione proficua tra pubblico e privato che la nostra città ha intrapreso da diversi anni. Per quanto riguarda l’are di villa Giustiniani, di recente acquisita al patrimonio comunale, sono in programma interventi che interesseranno sia gli spazi verdi esterni sia il consolidamento dell’edificio e la sua successiva ristrutturazione, come pure il recupero dell’area dell’ipogeo”.