Decaro: “Tutti sono chiamati a partecipare insieme al cambiamento culturale della città con le loro esperienze e idee”
BARI – Questa mattina è stata presentata alla stampa dal sindaco Antonio Decaro, a Palazzo di Città, la misura [ https://www.comune.bari.it/-/avviso-pubblico-per-la-creazione-di-reti-civiche-urbane-rcu-presso-i-quartieri-della-citta-di-bari | Reti
Civiche Urbane (RCU) ] , finanziata per 1.200.000 euro a valere sul POC Città Metropolitane 2014-2020 (Programma Operativo Complementare del PON METRO), che intende promuovere e sostenere, attraverso l’erogazione di risorse finanziarie, la creazione di 12 Reti Civiche Urbane (RCU) in tutti i quartieri della città finalizzate all’elaborazione condivisa dal basso di programmi di animazione culturale, attivazione comunitaria e innovazione sociale, distribuiti su 18 mesi. Una misura di “community building” che mira a rafforzare la coesione sociale nei quartieri cittadini, invitando i soggetti attivi sui territori a lavorare insieme su una programmazione socio-culturale condivisa sviluppata sulla base dei bisogni e delle aspirazioni dei cittadini.
“Questa è una città storicamente policentrica – ha esordito Antonio Decaro – che vede nei diversi quartieri identità particolari e differenti. Negli ultimi anni si è affermata una grande voglia di partecipazione dei cittadini che come amministrazione abbiamo cercato di valorizzare, creando spazi di socializzazione, parchi, giardini, aree pedonali, affidando alle comunità immobili in disuso, come è accaduto nel quartiere Libertà con Spazio13 o con il neonato centro educativo NEST o ancora con l’esperienza di autocostruzione e gestione della palestra, realizzata con i ragazzi di San Pio. Lo stesso regolamento sui beni comuni approvato dal Consiglio comunale ha permesso alle associazioni di adottare spazi pubblici e prendersene cura: un percorso che alcuni chiamano di community building, di costruzione di una comunità.
Al momento sulla città sono attivi 50 piccoli e grandi cantieri e tanti progetti già finanziati: 16 nuovi parchi e giardini, 5 interventi di rigenerazione, 7 piazze, 16 viali pedonali, il waterfront con le 6 spiagge tra quelle esistenti o in via di esecuzione. Ora è arrivato il momento di animare dal basso questi luoghi, restituendo protagonismo ai cittadini, alle parrocchie, alle associazioni e ai comitati, come accaduto per l’orto condiviso di Parco Domingo o presso parco Gargasole, dove alla partecipazione è seguito anche un percorso di gestione e animazione condivisa. Un orientamento coerente con le modalità con cui stiamo redigendo il nuovo PUG, promuovendo le giunte territoriali e le attività di confronto e co-progettazione sui territori.
Un percorso nato durante la mia campagna elettorale con lo slogan “il sindaco siamo noi” e che oggi trova in questa misura lo strumento concreto di attuazione della nostra visione.
Reti Civiche Urbane prende il via oggi con la costituzione di 12 reti di quartiere su Bari a cui possono partecipare tutti: associazioni, comitati, parrocchie, fondazioni, scuole e imprese commerciali. La dotazione finanziaria di un milione e 200mila euro servirà a progettare e realizzare una programmazione socio-culturale dal basso e a lavorare insieme su obiettivi e iniziative specifiche. Si potranno organizzare, ad esempio, concerti di strada, rassegne di cinema all’aperto, operazioni di street art, costituire bande di quartiere, promuovere momenti di lettura condivisa, laboratori di teatro, campi estivi per i più piccoli. Questi sono alcuni esempi di ciò che si potrà fare, l’aspetto fondamentale è che le attività partano e siano gestite dal basso dopo essere state condivise. Con la pubblicazione del bando, che è stato redatto dopo una serie di incontri aperti nei Municipi con le diverse realtà socio-culturali, da lunedì 27 partiranno gli appuntamenti per la costituzione delle 12 reti. Ci auguriamo che si costituiscano solo 12 reti civiche urbane per altrettanti quartieri, in modo da non creare frammentazione e competizione. Se si presenteranno più reti per quartiere, sarà una commissione a valutarne le progettualità. Le risorse sono assegnate in base alla popolazione e a un indice di fragilità che tiene conto delle condizioni di criticità socio-economiche dei territori. Ringrazio ancora una volta i presidenti dei Municipi per averci accompagnato in questo lungo percorso che ci ha permesso di costruire il bando. Le rassegne promosse dalle 12 Reti Civiche Urbane, finanziate dal POC Metro (programma complementare del PON Metro), dureranno 18 mesi. Spero che la misura possa diventare strutturale, come accaduto in altre grandi città europee quali Lisbona che sperimenta un modello analogo da 10 anni”.
I primi incontri di formazione, in programma da lunedì 27 agosto al 5 settembre, saranno propedeutici all’avvio delle Reti Civiche che successivamente procederanno in autonomia avvalendosi delle competenze dell’assistenza tecnica. Il calendario degli incontri e le location delle sessioni di training sono state concertate con i presidenti di Municipio.
Al termine del percorso di discussione e di confronto, il gruppo dei soggetti aderenti, dovrà costituirsi in associazione temporanea di scopo (ATS) e candidare al Comune di Bari il proprio programma di attività, che potrà contemplare iniziative culturali, artistiche, sportive, sociali e di riuso, tese ad animare il quartiere nei 18 mesi successivi e a valorizzare lo spazio pubblico e i luoghi identitari del territorio, coinvolgendo il più alto numero di residenti.
Attraverso le risorse del bando, le RCU potranno promuovere ad esempio concerti di strada, rassegne di cinema all’aperto, operazioni di street art, costituire delle band di quartiere, organizzare momenti di lettura condivisa, laboratori di teatro o campi estivi per i bambini. Attività che potranno svolgersi per strada, nei parchi, presso gli oratori delle parrocchie, le sedi associative e/o utilizzando e rivitalizzando luoghi spesso sottoutilizzati, come gli auditorium o i cortili delle scuole.
Le Reti Civiche Urbane da attivare su Bari saranno distribuite su scala di quartiere o di accorpamento di quartieri. Per ogni RCU è stato assegnato un budget calcolato su base demografica e sociale (come riportato di seguito in tabella). Ciascuna RCU si comporterà come un gruppo di lavoro autonomo e i soggetti interessati potranno partecipare soltanto ad una RCU, privilegiando il territorio su cui hanno maggiormente investito e/o sentono di voler dare il proprio contributo.
Unità Territoriale
Soglia massima
Libertà
€ 165.000,00
Murat – San Nicola
€ 70.000,00
Madonnella
€ 60.000,00
Japigia – Sant’Anna
€ 90.000,00
Torre a Mare – San Giorgio
€ 45.000,00
Poggiofranco – Picone
€ 130.000,00
Carrassi – San Pasquale – Mungivacca
€ 160.000,00
San Paolo – Stanic – Villaggio dei Lavoratore
€ 130.000,00
San Girolamo – Fesca – Marconi – San Cataldo
€ 70.000,00
Carbonara – Ceglie – Loseto – Santa Rita
€ 150.000,00
Palese
€ 60.000,00
Santo Spirito – Catino – San Pio – Torricella
€ 70.000,00
Totale
€ 1.200.000,00
L’obiettivo della misura è quello di ricevere 12 candidature su 12 territori. Aggregando tutti i soggetti in campo sullo stesso territorio in un’unica grande community guidata da un interesse condiviso che è quello di rendere più bello da vivere e attraente il proprio quartiere. Uno sforzo di coesione che eviterebbe la valutazione comparativa da parte del Comune e quindi la concorrenza tra più proposte sullo stesso territorio.
Qualora sulla medesima area giungessero più candidature, il Comune di Bari, attraverso una commissione qualificata, procederà a una valutazione comparativa su criteri di estensione della rete, radicamento dei partner, esperienza dei proponenti e qualità della proposta.
La misura Reti Civiche Urbane nasce nel solco di un orientamento dell’azione amministrativa che nei quattro anni precedenti ha sperimentato un nuovo approccio al governo della Città, maggiormente ispirato ai criteri di partecipazione, cittadinanza attiva e coinvolgimento civico alle scelte progettuali di trasformazione urbana e alla gestione della cosa pubblica. Principi che hanno ispirato il percorso di redazione del nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) fortemente orientato all’ascolto dei cittadini, l’approvazione del “Regolamento dei beni comuni” che dà ai soggetti associativi la possibilità di gestire immobili pubblici, la sperimentazione delle giunte territoriali nei singoli quartieri per indagare i bisogni dei residenti e concertare le scelte progettuali, l’attivazione di esperienze comunitarie di riuso e gestione partecipata di spazi o immobili pubblici con finalità sociali e culturali (es. parco Gargasole, i giardini condivisi nelle scuole, gli orti urbani, Spazio13 ecc.).
Questa misura sperimentale rappresenta una straordinaria opportunità di auto-determinazione culturale dal basso da parte dei territori e delle reti sociali già attive. Una sfida per una città che, su scala di quartiere, può dimostrare di “essere comunità”, definendo le proprie priorità e creando una rassegna condivisa di iniziative socio-culturali che possano positivamente impattare sui luoghi e la qualità di vita dei residenti.
La redazione stessa del bando è stata oggetto di un percorso partecipativo. Si è partiti dalla fase di co-ideazione della misura con i 5 Presidenti dei Municipi e successivamente si è proceduto ad un pieno confronto con i consiglieri di municipio, le associazioni e i residenti dei quartieri. Incontrando quasi mille persone interessate in un roadshow di 12 incontri sui territori svolti tra i mesi di giugno e luglio.
Il Comune di Bari ha attivato una pagina facebook dedicata (Reti Civiche Urbane) che ospita il materiale di presentazione della misura e informerà progressivamente i soggetti interessati allo svolgimento del percorso. Così com’è stata attivato uno staff di assistenza tecnica garantito dalla società Ernst&Young che affianca il Comune di Bari sul PON METRO che garantirà, attraverso due mediatrici civiche e un’esperta di comunicazione, supporto alle Reti Civiche in fase di costituzione e co-progettazione (info: [ mailto:rcu@comune.bari.it | rcu@comune.bari.it ] ).