Manifestazione alla sua seconda edizione
BARI – È stata presentata questa mattina a Palazzo di Città a Bari, alla presenza del l’assessore alle Culture Silvio Maselli, la seconda edizione del festival “La città visibile”, evento ideato e promosso dalla Fondazione Città Bambino, realizzato con il contributo dell’assessorato all’Industria turistica e culturale della Regione e dell’ufficio del Garante regionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e patrocinato dal Comune di Bari, in programma a Bari da venerdì 6 a domenica 8 novembre.
All’incontro con la stampa hanno partecipato la garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Puglia Rosy Paparella, la presidente della Fondazione Città Bambino Maria Cascella e il direttore artistico del festival Luigi Morleo.
La rassegna di quest’anno avrà come tema “Una città che suona”, e animerà diversi luoghi della città con workshop, incontri, concerti e musica eseguita per i ragazzi e dai ragazzi, anche giovanissimi.
Il festival si avvale della collaborazione di docenti e musicisti del Conservatorio Piccinni e della collaborazione della Biblioteca Nazionale, della Biblioteca dei ragazzi/e, del Teatro Kismet, del Granteatrino Casa di Pulcinella, dell’Accademia del Cinema dei Ragazzi, dell’Associazione Musica in gioco, dell’orchestra del Borgo antico, delle orchestre sinfoniche delle scuole Amedeo d’Aosta e Zingarelli, del Museo Didattico del Cinema, dell’Officina degli Esordi, delle libreria Svoltastorie e Mobydick.
Giovanissimi musicisti affronteranno il palcoscenico per i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado e per quanti vorranno assistere a Workshop, Laboratori, Lezioni, Masterclass e Concerti. Laboratori di canto, pianoforte e percussione per le scuole materne, workshop di strumenti a fiato, a corda, a percussioni e di strumenti elettronici per scuole elementari e medie, e poi lezioni di musica e masterclass per gli appassionati e non solo, concerti di Band di musica hip-pop, di Big Band di musica Jazz e delle diverse tipologie di orchestra di musica classica. Per tre giorni Bari si riempirà di suoni animando diversi luoghi della città: librerie, biblioteche, teatri, ospedali, scuole e musei.
“L’amministrazione – ha dichiarato l’assessore Maselli – ringrazia tutte le realtà coinvolte in questo progetto importante per la nostra città, perché oggi le istituzioni che amministrano un territorio non sono soltanto quelle pubbliche, ma queste devono essere coadiuvate dalle entità private che operano quotidianamente e con passione sul territorio e che, come nel caso del festival, acquisiscono esperienza professionale nel nome della diffusione della cultura e dell’arte. Prendo spunto dalla Città Visibile per sottolineare anzitutto che Bari è diventata ormai la città della Musica, perché questa città vanta una grande scuola musicale, ha esportato nel corso dei decenni musicisti di fama, con nomi che arricchiscono i vari ensemble e orchestre musicali, classiche e jazz in mezzo mondo. E poi perché abbiamo un grande conservatorio di musica. Bari, inoltre, è sede storica di teatri di rilevanza internazionale, destinata a diventare ancora più prestigiosa grazie alla recente fusione del Polo dell’arte contemporanea con il Teatro Margherita, ormai prossimo alla riapertura. In questo contesto, la Città Visibile merita il nostro patrocinio perché riteniamo che sarà capace di coinvolgere trasversalmente ogni pubblico, toccando tutti i luoghi della città per consentire l’espressione di tutte le culture, e non solo di quella dominante, diventando un’avanguardia della sperimentazione e dell’innovazione artistica sul modello di Medimex”.
“Il progetto – ha dichiarato Rosy Paparella – si inserisce in una serie di iniziative che culminano con la Giornata nazionale dei diritti dell’infanzia, il 20 novembre, concepite in stretta collaborazione con l’amministrazione cittadina. Noi riteniamo che l’ invasione degli spazi cittadini da parte di bambini e adolescenti esprima un desiderio di vivere le attività culturali del territorio nel ruolo di indiscussi protagonisti, e la loro testimonianza rappresenta per noi un’ottima ricetta per uscire dalla crisi dei nostri tempi. Infatti, fuori dai contesti istituzionali tradizionali come la scuola, attraverso il linguaggio universale della musica i giovanissimi riescono ad esprimere talenti, capacità e competenze sbalorditive. Per tre giorni tutta la città sarà teatro di questa enorme positiva creatività”.