Attivo lo sportello per assistenza ai migranti discriminati sul lavoro presso l’assessorato al Welfare
Nato per contrastare le forme di discriminazione subite sul lavoro dai cittadini stranieri, il progetto si sviluppa nelle regioni Campania, Umbria e Puglia, dove complessivamente sono accolti oltre 430mila migranti (in Puglia sono 122.724 i residenti: prevalgono i cittadini rumeni con il 27,4%, albanesi con il 18,8% e marocchini con il 7,6%).
Oltre all’istituzione di sportelli di ascolto – quello barese è aperto al pubblico tutti i martedì dalle ore 15 alle 18 – sono diverse le iniziative previste: dal prossimo mese di aprile si terranno dei percorsi formativi che coinvolgeranno oltre 100 persone tra operatori pubblici, privati, appartenenti al mondo dell’informazione e del terzo settore, al fine di diffondere notizie e dati approfonditi sulle varie tipologie e ambiti della discriminazione.
In seguito, partirà dall’Umbria il “Net.Work Tour”, un viaggio realizzato in camper che arriverà nelle piazze di Bari, Brindisi, Lecce, Taranto e Foggia dove gli operatori avranno l’opportunità di informare correttamente i cittadini sulle tematiche legate alla discriminazione. Una particolare attenzione sarà rivolta ai giovani attraverso l’attivazione di quattro percorsi educativi da realizzare nelle scuole. Saranno anche promossi quattro seminari di approfondimento e altrettanti focus group con alcune comunità migranti per condividere esperienze e strumenti di contrasto alla discriminazione. Il tutto sarà accompagnato da una ricerca incentrata sul settore dei servizi alla persona, potendo disporre di interlocutrici come colf e badanti provenienti principalmente dall’Est europeo.
“Net.Work si inserisce nella programmazione portata avanti dall’amministrazione comunale negli ultimi anni con l’obiettivo di promuovere percorsi socio-culturali, ma anche sperimentazioni e buone prassi, tesi a rendere quotidiane le esperienze di inclusione e a prevenire ogni forma di discriminazione – ha dichiarato Francesca Bottalico -. Un’attenzione e un impegno che si stanno realizzando, ad esempio, attraverso la previsione di mediatori interculturali nei servizi alla persona, favorendo pari accessibilità a tutti e a tutte. Inoltre, è prioritaria l’azione del progetto finalizzata alla formazione e all’aggiornamento delle figure sociali, che si integra perfettamente con il piano di formazione triennale rivolto agli operatori sociali avviato da poco dal Comune di Bari, con l’augurio che possa offrire l’opportunità di sviluppare un approccio innovativo a tutela di tutti i cittadini. Pertanto, siamo lieti di partecipare attivamente a questa nuova rete, anche attraverso l’apertura del primo sportello antidiscriminazione negli uffici dell’assessorato al Welfare che fornirà uno strumento concreto a sostengo delle vittime dei fenomeni discriminatori e per l’emersione di forme di sfruttamento e di illegalità a danno dei più vulnerabili”.
“Questo progetto nasce con l’idea di mettere insieme tutte le risorse e le esperienze nate sul territorio – ha affermato Maria Teresa Terreri – quindi intende offrire a tutte queste realtà, pubbliche e private, un’occasione importante per costituire una rete interistituzionale di intervento per la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni etniche, soprattutto in ambito lavorativo. L’obiettivo è contrastare questi fenomeni in tre regioni e rafforzare un servizio a disposizione di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione. Lavoreremo su vari fronti, dalla diffusione di una corretta informazione, rivolta soprattutto ai più giovani, alla realizzazione di laboratori nelle scuole, fino alle attività di supporto legale, in modo da far emergere il più possibile la cultura della tutela dei diritti per tutti e in ogni luogo”.
“La nostra adesione al progetto nasce da un percorso cominciato 25 anni fa nel campo della tutela legale dei migranti – ha sottolineato Dario Belluccio -. Offriremo il nostro contributo in quattro province pugliesi con l’organizzazione di percorsi formativi dal taglio molto pratico, affrontando casi specifici che dimostreranno quali possono essere le ripercussioni in ambito lavorativo e sociale. Pochi sanno, ad esempio, che i contenziosi in questo campo sono molto più alti al Nord che al Sud, questo perché nel Mezzogiorno sono poco conosciuti tutti gli strumenti previsti dalla normativa. Allo stesso tempo daremo il nostro sostegno agli operatori degli sportelli presenti sul territorio per supportarli in tempo reale e tentare di avviare una mediazione prima di adire le vie legali”.
Net.Work – Rete Antidiscriminazione è un progetto finanziato con fondi FAMI 2014-2020 OBIETTIVO SPECIFICO 2.Integrazione / Migrazione legale OBIETTIVO NAZIONALE 3. Capacity building – lett. l) Contrasto alle discriminazioni.
“Net.Work – Rete Antidiscriminazione” è un progetto di Cidis Onlus (capofila) realizzato in collaborazione con le amministrazioni regionali di Puglia, Campania e Umbria, l’assessorato al Welfare del Comune di Bari, istituti di ricerca come l’AUR – Agenzia Umbria Ricerche e il CNR – IRISS e realtà del privato sociale quali ASGI – Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, ACLI Perugia, ARCI Napoli, Alisei Coop, Credito Senza Confini Coop, Felcos Umbria, Antinoo Arcigay Napoli.
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