Decaro: “Sulla scia del progetto di Santa Rita, un patto per le per le periferie con i 5 Municipi”
Il DICAR, da parte sua, è impegnato a promuovere studi e ricerche nei settori dell’ingegneria civile e dell’architettura, con particolare riferimento alla soluzione delle problematiche ambientali, energetiche e strutturali nella scala dell’edificio e in quella urbana, con speciale attenzione alla rigenerazione delle periferie urbane e alla catalogazione e al recupero del patrimonio edilizio comunale.
Questa collaborazione, dunque, sarà utile a sviluppare congiuntamente studi e progetti sperimentali nel settore dell’edilizia sostenibile, partendo dal focus già realizzato sull’edilizia pubblica del quartiere Santa Rita.
“Questo accordo nasce dalla volontà di intraprendere un percorso di riqualificazione attento non solo agli edifici di Erp ma anche all’ambiente urbano circostante – ha esordito Vincenzo Brandi – . Si tratta di una buona pratica che partendo dal quartiere Santa Rita, oggetto di un percorso di studio e di partecipazione messo in atto dai docenti e dai laureandi del DICAR, potrà essere replicata in altri quartieri della città con l’obiettivo di mettere in sicurezza il patrimonio comunale a tutela dei cittadini e nel rispetto delle norme antisismiche. Senza trascurare il fatto che gli interventi di efficientamento energetico e strutturale previsti ci garantirebbero anche una significativa riduzione dei costi di manutenzione del patrimonio di ERP cittadino”.
“È un onore firmare questo accordo quadro per conto del DICAR – ha dichiarato il vice direttore Mario Piccioni – una sorta di macrocornice nell’ambito della quale sigleremo successive convenzioni su temi e interventi specifici, tutti comunque volti alla riqualificazione urbana. Il nostro dipartimento si interessa infatti di problemi ambientali, energetici, strutturali e della sicurezza con riguardo a singoli edifici e ad intere porzioni del territorio comunale. Siamo onorati di poter contribuire alla riqualificazione di intere zone della città secondo modelli sperimentali che mirano da un lato a recuperare caratteri identitari di interi quartieri, dall’altro a progettare interventi tesi a garantire la sicurezza dei cittadini residenti. Il tutto ponendo la massima attenzione ai bisogni espressi e alla sperimentazione di nuove forme dell’abitare. In particolare, un laboratorio del nostro dipartimento si occupa di monitorare ed effettuare prove sugli edifici di proprietà pubblica al fine di individuare i migliori interventi da svolgere per restituire qualità e sicurezza agli edifici. Identità, sicurezza, bellezza e necessità sono perciò le parole chiave di questo accordo”.
“Sappiamo che i quattro quinti degli edifici della città sono ormai obsoleti in termini di sicurezza strutturale – ha detto Francesco Ruggiero del DICAR – soprattutto per quanto riguarda gli aspetti antisismici e di qualità energetica. All’interno del protocollo svilupperemo perciò diversi temi di ricerca calandoli nei differenti contesti territoriali. Abbiamo iniziato da Santa Rita che presenta una dimensione territoriale contenuta ed è parzialmente isolata dal contesto urbano per la presenza da un lato di zone di campagna dall’altro della cava di Maso. Negli scorsi mesi abbiamo lavorato insieme ai nostri laureandi per provare a restituire un’immagine veritiera della percezione dei residenti e dei loro bisogni. Ciò che ne è emerso è un forte attaccamento al quartiere, insieme ad una grande voglia di migliorare le condizioni di vita. Il nostro auspicio è poter essere utili suggerendo idee e interventi strutturali da realizzare sugli edifici di Erp del quartiere”.
Alcuni laureandi hanno poi illustrato gli esiti dello studio condotto sul quartiere Santa Rita “Verso le strategie del social housing – retrofit energetico del patrimonio Erp di Santa Rita” che ha visto il coinvolgimento attivo dei residenti e ha prodotto un’analisi swot insieme ad un’ipotesi progettuale volta all’efficientamento energetico e alla messa in sicurezza degli edifici.
“Ringrazio il Politecnico che ha voluto essere al nostro fianco in questa che riteniamo un’azione importante per l’intera città – ha sottolineato il sindaco Antonio Decaro -. Il rischio sismico rappresenta un pericolo oggettivo per il nostro Paese e la nuova normativa ci impone giustamente di verificare le condizioni degli edifici di proprietà comunale per progettare interventi di adeguamento strutturale a garanzia della sicurezza dei cittadini. Negli ultimi anni nella città di Bari importanti finanziamenti sono stati utilizzati per la riqualificazione degli edifici pubblici, per esempio al San Paolo e a Madonnella. Grazie a questo protocollo potremo programmare una serie di interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio di Erp da finanziare nel tempo con risorse regionali e nazionali. La mia idea è quella di siglare con i Municipi una sorta di patto per le periferie che ci consenta di realizzare opere di riqualificazione mirate e condivise di alcuni spazi pubblici, secondo la stessa filosofia che abbiamo adottato per il progetto presentato al governo dai 41 Comuni dell’Area metropolitana per il bando periferie. Rigenerare intere aree di periferia urbana significa migliorare concretamente la qualità della vita dei cittadini, come accaduto a Loseto dopo l’inaugurazione del giardino adiacente la parrocchia, che si è rivelato uno straordinario luogo di aggregazione sociale”.
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