Bari

Bari, ripresa delle attività culturali dopo il lockdown

I provvedimenti in lavorazione dell’amministrazione comunale

BARI – L’assessora alle Culture Ines Pierucci fa il punto sullo stato dell’arte nel comparto della attività culturali per delineare una possibile ripresa dopo il fermo dettato dal rispetto delle misure di sicurezza per l’emergenza da Covid-19.

Siamo in un momento cruciale per il mondo degli operatori della cultura – commenta Ines Pierucci – che più di tutti ha pagato il prezzo di questo lockdown, e che ancora oggi vive una condizione di profonda incertezza.

L’idea di questa amministrazione è che la fruizione culturale debba essere considerata al pari del consumo dei cosiddetti beni di prima necessità, e che mai come adesso sia necessario individuare azioni, puntuali e strategiche, di sostegno agli operatori del settore“.

Va in questa direzione l’adesione alla rete degli assessori alla Cultura di 12 grandi città italiane, uniti nel chiedere al Ministro Franceschini la tutela della maggiore fragilità del settore. In particolare sono stati raggiunti risultati importanti: l’estensione del reddito di ultima istanza agli operatori del settore – artisti e organizzatori -, nonché ai lavoratori a intermittenza, con o senza partita IVA, lavoratori stagionali e l’istituzione dei fondi per le categorie non finanziate dal Fondo Unico per lo Spettacolo di 130 milioni, 20 dei quali saranno destinati, dunque, a chi abbia prodotto nell’anno 2019 almeno 15 rappresentazioni, versato contributi previdenziali per almeno 45 giornate di lavoro e che nel proprio statuto abbia l’indicazione precisa legata all’attività di spettacolo.

La rete degli assessori è ad oggi in costante e quotidiano confronto per il riconoscimento degli enti locali come soggetti capaci di rivitalizzare il tessuto culturale nazionale e per l’ottenimento del Fondo vincolato alla cultura destinato ai Comuni.

Con lo stesso spirito di condivisione, Bari e le altre città candidate al titolo di Capitale italiana della cultura 2021 hanno scelto di fare un passo indietro in favore della città di Parma, detentrice del titolo per il 2020, scegliendo di far slittare la propria candidatura al 2022.

Quanto al panorama cittadino, l’assessorato alle Culture in prima battuta ha disposto la liquidazione dei contributi 2019 in favore di tutte le realtà beneficiarie, quindi ha promosso un un’azione di ascolto e confronto diffusa, che ha riguardato i gestori privati di alcuni contenitori culturali di proprietà comunale – Officina degli Esordi, Spazio Murat, Museo Civico -, individuando gli interventi ritenuti prioritari.

D’intesa con la ripartizione Lavori pubblici, l’Officina degli Esordi sarà oggetto di interventi di manutenzione straordinaria con l’obiettivo di ripristinare la piena funzionalità dell’immobile, che allo stato presenta alcune criticità (infiltrazioni, ascensore, ingresso carrabile).

Per Spazio Murat, si è decisa la sospensione del canone annuo, pari a 8000 euro, per il 2020, e la candidatura al bando regionale “Radici e Ali” per la ristrutturazione dell’immobile, utile anche a ridefinirne le funzioni.

Il Museo Civico, invece, è al centro di un’analisi approfondita per l’avvio di un uovo percorso di valorizzazione del bene, sulla scia delle attività già intraprese dall’attuale gestore.

L’interlocuzione con le realtà cittadine ha visto un ulteriore momento di snodo nella riunione (da remoto) del tavolo tecnico della cultura con i presidenti di Municipi, delle Commissioni Cultura comunale e municipali, rappresentanti locali di CGIL, CISL, UIL, AGIS, Confcooperative, Legacoop e del Distretto Puglia Creativa, in vista dell’insediamento ufficiale dell’Osservatorio cittadino sulla Cultura.

I partecipanti hanno condiviso l’opportunità di intervenire su alcuni elementi dirimenti contenuti nel bando annuale per l’erogazione dei contributi in favore degli operatori culturali, partendo dal lavoro svolto in passato per la modifica del regolamento e valutando l’opportunità di apportarvi alcuni emendamenti.

Nel corso del lockdown, grazie al confronto con la rete delle librerie cittadine, è stato inoltre possibile avviare il servizio di consegna di libri a domicilio che ha consentito a molti librai di continuare a lavorare anche durante il periodo di chiusura al pubblico, rafforzando il legame con i proprio clienti. La rete delle librerie indipendenti nasce con l’intenzione di favorire il comparto anche in occasione di iniziative future legate al mondo dei libri e della lettura.

Nel corso di questi due mesi abbiamo continuato a lavorare con i responsabili degli uffici non solo per rispondere alle richieste e sollecitazioni che ci sono arrivate da più parti – prosegue Ines Pierucci – ma anche e soprattutto per individuare le azioni più importanti da realizzare nell’immediato futuro, sfruttando le opportunità legate alla bella stagione, con la possibilità di utilizzare spazi aperti che più facilmente garantiscono il distanziamento sociale. Quest’estate ripartiremo dai Municipi della città e dalle iniziative all’aperto. Stiamo valutando l’opportunità di dislocare delle “arene” in tutti i quartieri cittadini grazie al montaggio di palchi di piccole dimensioni, con amplificazione e agibilità rispettando le norme vigenti in materia di sicurezza sanitaria a disposizione degli artisti che vorranno esibirsi secondo un calendario condiviso.

Parallelamente prosegue il nostro impegno a garantire agli operatori culturali maggiori prospettive, da un lato attivando convenzioni triennali (come previsto nel regolamento dei contributi) che consentano loro una programmazione pluriennale, spesso garanzia di qualità e di continuità, dall’altro, rendendo biennale il bando per i contributi agli operatori culturali (2020/21), introducendo la dovuta distinzione tra i professionisti e i soggetti amatoriali.

Proseguiremo anche nell’azione di valorizzazione dei luoghi dedicati alla cultura, sia con la redazione del bando per la gestione del Teatro comunale Piccinni, sia con l’avvio della collaborazione con la Pinacoteca Giaquinto per la realizzazione di mostre antologiche e con il Museo archeologico per la promozione di percorsi di conoscenza e di studio, e con il Museo e la Cittadella nicolaiani, che custodiscono il nostro patrimonio identitario più forte, legato al Santo patrono“.

Il lavoro di programmazione precedente all’emergenza sanitaria è stato ovviamente rimodulato alla luce del lockdown, e il calendario degli eventi che interesseranno la città nei prossimi mesi si concentra ora da giugno 2020 a marzo 2021, con una serie di appuntamenti che spaziano dall’arte contemporanea alla fotografia, dall’architettura all’editoria, tra grandi conferme e novità, come di seguito indicato:

· Maria 32 e Natalia Dimitriovic

The Hub

Spazio Murat, giugno-agosto 2020

· Bari Piano Festival

Fortino Sant’Antonio, Basilica, Chiostro Santa Chiara 22-30 agosto 2020

· Bari in jazz

Abusuan

Vallisa, fine settembre-ottobre 2020

· World Press Photo

CIME

Teatro Margherita, 2 ottobre – 2 novembre 2020

· Libri e Voci festival

Frame – Audible

Teatro Margherita, Spazio Murat, Fortino Sant’Antonio,

8-11 ottobre 2020

· Festival dell’Architettura

Teatro Margherita, Spazio Murat, Fortino Sant’Antonio, Camera di Commercio, Università di Bari,

6-12 novembre 2020

· National Geographic Plastic of Free

CIME

Teatro Margherita, 20 novembre – 8 marzo2021

Infine – conclude Ines Pierucci – per quanto riguarda le strategie avviate sul turismo, durante i due mesi di lockdown sono stati attivati diversi tavoli di confronto, locali e nazionali. Chi lavora in questo settore, probabilmente, non è penalizzato solo dall’emergenza sanitaria ma da un progetto nazionale che mostra tutte le sue fragilità. Da diversi anni, infatti, il nostro Paese “vende” il proprio patrimonio culturale come fosse un mero prodotto. Pertanto, in questo momento di crisi, durante il quale quel prodotto non si può più vendere, rischia di crollare l’intero sistema, in particolare nelle città a vocazione turistica che usufruiscono della tassa di soggiorno.

Nel corso dell’interlocuzione intrapresa in questi mesi con il ministro Franceschini attraverso la rete degli assessori delle città italiane ad alta vocazione turistica, sono state rappresentate le difficoltà avvertite dal settore, prima tra tutte la riduzione del gettito dell’imposta di soggiorno per cui, anche grazie all’intervento di ANCI, il d.l. Rilancio dello scorso 14 maggio ha previsto il ristoro.

Il patrimonio culturale di un territorio però, va ripensato attraverso la presa di coscienza degli abitanti che se ne prendono cura: per crescere, il turismo di un territorio necessita cioè di azioni rivolte non solo ai turisti ma anche e soprattutto ai suoi cittadini.

Secondo un’indagine dell’Enit, nel 2018 in Italia il comparto turistico ha inciso per il 13,2% del PIL nazionale, per un valore economico di 232,2 miliardi di euro; rappresenta cioè il 14,9% dell’occupazione totale, con oltre 3,5 milioni di occupati. Per questo servono azioni concrete e misure specifiche, al fine di evitare il peggio. Bisogna puntare, oggi più che mai, sul turismo, di prossimità e nazionale, per il rilancio l’intero comparto, così come rivolgere la massima attenzione alle piccole imprese artigiane e a tutte le professioni legate alle tipicità di un territorio che vivono anch’esse dell’indotto derivante dai flussi turistici.

Turismo e lavoro di qualità sono le parole chiave dell’immediato futuro.

Nella nostra città la ripartenza del settore nei prossimi mesi sarà concentrata su alcune azioni da realizzare nell’ambito di un accordo quadro: valorizzazione degli info point turistici (piazza del Ferrarese, piazza Moro), riposizionamento del brand Bari sul territorio regionale, promozione dei luoghi turistico-culturali (Teatro Margherita, Museo Civico, Museo Archeologico, Pinacoteca, Spazio Murat, Biblioteca De Gemmis) e rinnovata, stretta collaborazione con la Cittadella Nicolaiana, il Museo Nicolaiano e la Basilica di San Nicola“.

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