BARI – È stato siglato questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, il protocollo d’intesa per la collaborazione al progetto “Inps per tutti” tra Direzione regionale Inps Puglia, Comune di Bari, Città Metropolitana di Bari, Caritas Bari-Bitonto, Caritas Altamura-Gravina-Acquaviva e Caritas Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, che prosegue la sperimentazione già avviata nel 2019 nella Aree metropolitane di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Bari e Catania.
A sottoscrivere l’accordo per il Comune di Bari il sindaco Antonio Decaro alla presenza dell’assessora al Welfare Francesca Bottalico e del delegato al Welfare della Città Metropolitana Dario De Robertis, il direttore regionale Inps Puglia Giulio Blandamura, alla presenza della direttrice Inps Area metropolitana di Bari Monica Loguercio, e i rappresentati delle Caritas coinvolte: don Vito Piccinonna per la Caritas di Bari-Bitonto, Domenico Giannuzzi per la Caritas di Altamura-Gravina-Acquaviva e Cesare Pisani per la Caritas di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
Il progetto mira a sviluppare un’attività di collaborazione tra istituzioni pubbliche e private con l’intento di favorire l’accesso ai sussidi assistenziali e previdenziali per coloro che, pur avendone diritto, incontrano difficoltà a fruirne a causa del contesto di emarginazione o di fragilità sociale ed economica in cui versano.
Il nuovo accordo è esteso anche ai Comuni della Città metropolitana di Bari, che saranno individuati laddove si riscontri una maggiore richiesta di servizi sociali e che potranno trovare l’ausilio di una rete di assistenza e welfare già operante.
Anche il ruolo della Caritas è stato esteso alle altre diocesi operanti nella provincia di Bari allo scopo di accrescere il contatto con una più larga platea di persone in difficoltà.
“È importante creare una rete di maggiore prossimità attraverso un rafforzamento delle sinergie, – ha commentato Giulio Blandamura – con la volontà di raggiungere i poveri e gli emarginati, recandosi nei luoghi in cui vivono ed offrendo il necessario supporto per individuare quanto l’INPS può offrire in relazione ai casi specifici di bisogno, individuando i possibili sussidi economici loro spettanti, aiutandoli nella presentazione delle domande, quali il reddito di cittadinanza, l’assegno sociale, l’assegno al nucleo familiare, la disoccupazione e l’invalidità civile.”
“Questo protocollo è il frutto di una forte volontà delle istituzioni di avvicinarsi alle persone e alle loro necessità – ha sottolineato Antonio Decaro –. In un Paese in cui si parla di Transizione digitale è giusto che i servizi, a cominciare dalle PA, possano fare un passo avanti, ma non dobbiamo mai dimenticare che dietro una form prestampata o una mail ci sono sempre una persona e una vita. Per questo è importante che in questo percorso di digitalizzazione nessuno resti indietro. Penso alla popolazione anziana e quelle case dove ci possono essere anche cinque smartphone ma senza che questo sia indice di un livello tale di alfabetizzazione digitale da permettere di accedere ad una pratica on line o di individuare i canali giusti per chiedere aiuto o accedere ad un diritto. In questo caso grazie a questa intuizione dell’INPS e alla collaborazione degli enti territoriali, istituzionali e non, possiamo fare concretamente un passo nella direzione di chi ha bisogno. Voglio ringraziare certamente gli uffici comunali che si sono proposti quali interlocutori di questo progetto ma anche le Caritas che, ancora una volta, dimostrano grande attenzione e sensibilità nei confronti della nostra cittadinanza offrendo non solo un aiuto caritatevole ma anche una forma di emancipazione attraverso percorsi di accesso a misure di sostegno istituzionali“.
“Apprendere che ci sono cittadini in situazioni di disagio tale da essere di fatto impossibilitati ad accedere alle prestazioni di assistenza sociale – ha proseguito Dario De Robertis – lascia addosso il senso di una ingiustizia profonda. L’assistenza sociale è un diritto costituzionalmente garantito, ed è compito delle istituzioni far sì che la Costituzione non rimanga inattuata. Pertanto, come consigliere delegato ai servizi alla persona, ho da subito seguito con molto interesse i lavori che hanno portato allo straordinario risultato di oggi. L’impegno della Città metropolitana di Bari sarà teso ad estendere questa opportunità di inclusione sociale ai Comuni che manifestano maggiori situazioni di disagio sociale.
Un ringraziamento speciale va alle Caritas che, grazie alla presenza costante sul territorio e all’impegno dei loro volontari, saranno preziosissimi alleati in questo percorso che ci permetterà di non lasciare indietro nessuno“.
“A nome della Caritas di Bari e Bitonto ringrazio per l’opportunità rappresentata da questa sottoscrizione comune – ha dichiarato don Vito Piccinonna – finalizzata a far sì che sempre più non solo la città di Bari ma anche l’area metropolitana con le diversi sedi della Caritas possano contribuire a costruire e consolidare una dimensione sempre più inclusiva.
Con gli altri confratelli ci piace sentirci parte di un sistema che cerca di far camminare insieme e di aprire la strada a chi si è fermato e a chi è stato lasciato ai margini: questo nuovo sguardo delle istituzioni che scendono per strada per avvicinarsi sempre più alle persone e ai loro bisogni non è solo un bel colpo d’occhio ma una strategia positiva per progredire insieme. Per questo siamo grati di questo ulteriore sforzo interistituzionale e speriamo di poter proseguire insieme su questa strada“.
“Con la sottoscrizione di questo accordo – ha osservato don Mimmo Giannuzzi – ci auguriamo di poter offrire ai centri Caritas un ulteriore strumento per un ascolto più competente e risposte più efficaci ai bisogni delle famiglie e delle persone che si rivolgono alle nostre comunità“.
“La Caritas di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi – ha concluso don Cesare Pisani – accoglie con particolare favore l’intesa operativa raggiunta con il progetto Inps per tutti ed auspica una collaborazione tra istituzioni finalizzata a garantire riconoscimento e tutela effettiva dei diritti fondamentali delle persone più vulnerabili“.