Decaro: “Entro l’estate la prima mostra delle opere della collezione Baldassarre nel castello Svevo”
“Questo accordo – ha detto Antonio Decaro – è un esempio di come pubblico e privato possano collaborare per valorizzare le potenzialità culturali della nostra città e dar corpo a quel sistema integrato dell’arte che ha il suo cuore nel nascente Polo del contemporaneo. Mentre si lavora nei cantieri del Margherita e dell’ex Mercato del pesce abbiamo pensato di utilizzare gli spazi del Castello Svevo, di recente ristrutturato, per renderli spazi espositivi vivi, aperti ai cittadini e ai turisti.
Per farlo abbiamo voluto coinvolgere gli eredi di uno dei più grandi collezionisti d’arte della storia di Bari, Angelo Baldassarre, che dagli anni Cinquanta in poi ha raccolto un numero impressionante di capolavori dell’arte europea e americana d’avanguardia, fondando una delle più importanti collezioni private di arte contemporanea, nota in tutto il mondo. Un’operazione importante, di cui siamo fieri, che finalmente vede la luce grazie alla disponibilità di Francesco Baldassarre, testimone della nostra intenzione di riannodare i fili della storia culturale di questa città che ha visto personalità straordinarie, come quella dell’ing. Baldassarre o di Marilena Bonomo, tessere una fitta rete di relazioni con il mondo dell’arte contemporanea su scala europea e internazionale che Bari ha poi rischiato di dimenticare, o di perdere. Questo progetto espositivo e di studio pluriennale vuole essere insieme un tributo alla passione e all’intraprendenza di Angelo Baldassarre e un modo per rafforzare l’attrattività del Castello mettendo in campo azioni tese a migliorarne la fruibilità e valorizzarne la bellezza e le potenzialità. Per questo entro l’estate vorremmo realizzare la prima delle esposizioni all’interno del Catello Svevo. Accanto alle mostre, saranno attivate borse di studio e progetti di ricerca in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari che indagheranno la storia e il contributo che Angelo Baldassare e Marilena Bonomo hanno dato alla crescita culturale della nostra città. Di tanto desidero ringraziare il Polo Museale della Puglia – Direzione del Castello Svevo, la famiglia proprietaria della collezione Angelo Baldassarre e la Regione Puglia, che sarà al nostro fianco per sostenere il progetto nei prossimi anni”.
“Vorrei sottolineare – ha aggiunto Fabrizio Vona , direttore del Polo Museale della Puglia – che questo accordo prosegue una linea già iniziata da tempo: la Regione Puglia è stata infatti la prima in Italia a siglare un accordo di collaborazione con il nostro Ministero già al tempo di Ornaghi. A quel primo accordo è succeduto quello tra il Comune e la Direzione generale Musei, dunque il P olo museale, per la valorizzazione del Polo delle arti contemporanee della città di Bari. La strada è segnata, ed è quella di un’integrazione sempre più stretta tra i dispositivi del Comune e quelli dello Stato, in primo luogo il Castello, ma anche i beni della Città metropolitana, tra cui la Pinacoteca Giaquinto. Oggi sigliamo un accordo valido, e di questo sono contento, così come sono contento della disponibilità di Francesco Baldassare, che con un’amichevolezza non ovvia ha pensato che la collezione di suo padre avesse la necessità assoluta di essere mostrata alla città, che è l’obiettivo che insieme contiamo di raggiungere di qui ai prossimi anni. Inizieremo con una mostra piccola, una trentina di pezzi, ma piccola sono in termini numerici, per lavorare sempre più e sempre meglio”.
“Il motivo per cui sono molto felice di firmare questo protocollo – ha proseguito il dott. Francesco Baldassarre , figlio di Angelo – è che ci offre la possibilità di realizzare il desiderio di mostrare e far conoscere una collezione, quella di mio padre, che in gran parte è chiusa nei depositi, il che vuol dire che la maggior parte delle opere che la compongono sono indisponibili non solo per il pubblico ma anche per noi eredi. Realizzare questo progetto a Bari, per noi, è fondamentale perché mio padre è nato e vissuto a Bari e, a partire dagli anni ‘50 e per i successivi 50 anni, non ha mai smesso di acquistare opere, opere che riflettono perfettamente la sua sensibilità e il suo mondo interiore. Una collezione straordinaria non solo perché raccoglie pezzi importanti dell’arte contemporanea europea e americana, ma anche perché queste opere sono state acquistate sempre appena prodotte da artisti esordienti, spesso giovanissimi, proposti da gallerie o istituzioni culturali. Mio padre è stata una persona dalla doppia vita: di mestiere faceva l’ingegnere, dunque inquadrato come tutti gli ingegneri, ma la sua grande passione per l’arte lo ha spinto a selezionare giovanissimi autori sconosciuti che in seguito hanno riscosso un successo straordinario. Il fatto ancora più importante è che sarà il Castello Svevo, una delle più belle location di Puglia, ad accogliere queste mostre nella città di Bari, che ci aiuteranno a ricoprire cosa Bari è e, soprattutto, cosa è stata
Da parte nostra c’è la totale disponibilità a collaborare per rendere fruibile questo grande patrimonio, che conta oltre mille opere di cento nomi di spicco dell’arte contemporanea. L’arte contemporanea è la vita nuova dell’arte, una vita fluida che continua a pulsare, un’arte in cui c’è sempre meno il quadro e sempre più l’espressione dell’artista. Sono sicuro che insieme al Comune e al Polo museale potremo realizzare progetti che sappiano rendere Bari, come auspica il sindaco Decaro, un polo di interesse unico nel panorama nazionale”.
“Oggi siamo felicissimi di aver contribuito, nel nostro piccolo, alla sigla di un atto formale che ci impegna in modo concreto – ha concluso l’assessore alle Culture Silvio Maselli -. Con questo strumento rendiamo operativo ciò che abbiamo sempre desiderato per la città e per l’amore che nutriamo per le arti, in particolare quella contemporanea, che tra tutte non è l’espressione del bello ma di una ricerca e di un tentativo di lettura della complessità del reale, sempre più intrecciato, fluido e difficilmente comprensibile. Per questo l’arte ci serve, e serve a Bari per compiere una definitiva operazione di sprovincializzazione e di posizionamento sullo scenario internazionale, come merita. Dunque ringrazio il Polo museale del castello Svevo e, soprattutto, la famiglia Baldassarre per la disponibilità: da oggi ci impegniamo a trovare le risorse per allestire la prima di una lunga serie di mostre, ricordando anche che questo protocollo determina i propri effetti per i prossimi 5 anni. Si tratta di un’ipoteca positiva su una bella fetta di futuro”.
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