Un dialogo serrato in cui emergono ricordi familiari e adolescenziali, pulsioni erotiche di un uomo mai cresciuto e legato ad atteggiamenti che ricordano quelli del padre. Manila è donna schietta e a tratti aggressiva, non ha tabù e questo mette in soggezione il suo interlocutore.
In tutto questo uno spartiacque: un rapporto consumato che obbliga i due ad un aspro e violento confronto in cui saltano tutti i ruoli, lo studente non vuole pagare sfruttando un momento di fragilità che Manila manifesta nei suoi confronti, arriva a proporle di diventare il suo protettore.
I due si produrranno in atteggiamenti significativi del rapporto generale tra uomo e donna in una società ancora pervasa da atteggiamenti maschilisti, da profondi e ipocriti moralismi.
Manila sintetizza così:
“Una donna può solo scegliere se prostituirsi in pubblico o in privato”.
Un testo scritto negli anni Settanta, anni di lotte femministe e di autodeterminazione del corpo della donna. Un testo che tuttavia si evolve nel tempo senza essere riscritto. Nella scrittura aspra, vengono proposte problematiche ancora oggi di grande attualità ci si spinge verso una lettura più focalizzata del rapporto uomo-donna, dove atteggiamenti in partenza leggeri e sicuri vanno delineando personalità combattute e in qualche modo confuse rispetto alle loro esistenze. È un dialogo che rivendica le posizioni e le convinzioni, ma fino a che punto e a quale prezzo?
Domenica 16 aprile ore 20.30 – Ingresso € 10.00
Teatro Dantès – Art Factory
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