Attraverso esperienze di accompagnamento sociale e socio-culturale
BARI – Con l’imminente avvio del progetto “Vengo anch’io”, prosegue l’impegno dell’assessorato comunale al Welfare sulle azioni di contrasto alle solitudini e di inclusione sociale ed empowerment delle persone anziane e degli adulti vulnerabili, a partire da quelli con disabilità. L’intervento offre infatti un ampio ventaglio di servizi e azioni per la cura del tempo libero e della socializzazione promuovendo reti territoriali solidali e favorendo l’accesso ai tempi e ai luoghi della città.
Nato parallelamente al progetto “Non più soli” (finalizzato a interventi domiciliari di contrasto alle solitudini per persone con difficoltà motorie), questo nuovo progetto si focalizzerà sulla realizzazione di iniziative e laboratori che favoriscano la partecipazione di anziani soli e persone vulnerabili alla vita sociale e culturale della città.
Il modello innovativo proposto mira, inoltre, a promuovere la cooperazione tra istituzione pubblica, soggetti professionali del terzo settore e del volontariato: le attività saranno curate infatti da operatori sociali e volontari interessati a contribuire attivamente al benessere sociale della comunità barese.
“Vengo anch’io”, gestito dalla cooperativa sociale San Giovanni di Dio, coinvolgerà i destinatari in molteplici laboratori che in questa fase, dato il perdurare dell’emergenza sanitaria, si terranno in forma domiciliare con la guida di operatori e volontari e con l’ausilio di tablet e dispositivi tecnologici che consentiranno di partecipare insieme, seppur a distanza, alle diverse attività previste; in una seconda fase, invece, i laboratori saranno realizzati nei presidi sociali e culturali territoriali e in spazi pubblici quali teatri, biblioteche, cinema e giardini, oltre che sulla Bari social boat.
Destinatari dell’intervento nella fase di avvio saranno 23 utenti individuati dai servizi sociali, diversi rispetto ai 63 già seguiti dal programma “Non più soli”; destinatari indiretti saranno i nuclei familiari e le reti sociali di appartenenza in un’ottica di condivisione del senso di comunità e solidarietà.
“Vengo anch’io – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – è un progetto sperimentale particolarmente significativo in questo momento storico, aggravato anche dalle emergenza sanitaria che ha inciso in maniera drastica sulla socialità delle persone più fragili e con disabilità, sulle relazioni e sulle comunità di cura. Diventa, pertanto necessario, favorire percorsi di welfare di comunità che favoriscano esperienze di affidamento culturale e sociale tra cittadini, educatori, operatori sociali e comunità territoriale e che permettano il consolidamento delle reti territoriali e di vicinato solidale, per contrastare e prevenire le solitudini.
Un ulteriore passo per favorire la costruzione di una città nei suoi spazi sociali e culturali e con i suoi tempi, in modo che siano più accessibili alle persone sole e vulnerabili, e contemporaneamente per lavorare affinché l’arte, la cultura, la lettura, l’ambiente naturale, gli spazi del tempo libero, diventino opportunità educativa e sociale per tutti in un’ottica di cura, terapia e sostegno delle persone“.
Le attività previste – di socializzazione, intergenerazionali, culturali, ricreative e di movimento – mirano a promuovere il benessere e l’invecchiamento attivo delle persone anziane e sole e l’inclusione di giovani e adulti con disabilità attraverso una molteplicità di azioni che traggono la loro efficacia da un approccio integrato e basato sul lavoro di rete. A partire da questo presupposto metodologico, il progetto intende favorire l’integrazione della persona anziana o dell’adulto con disabilità socio-culturale nel tessuto sociale di appartenenza, attivando processi di socializzazione nel circuito delle persone esterne alla famiglia, stimolandone l’autonomia e la capacità di creare relazioni amicali. Nella stessa direzione si persegue anche l’obiettivo di prevenire forme di disagio e di marginalità sociale, con particolare attenzione alla prevenzione e al contrasto rispetto a situazioni di solitudine e di isolamento, attraverso la creazione di “spazi” fisici e relazionali in cui generazioni diverse possano incontrarsi e arricchirsi reciprocamente, valorizzando le differenze e le risorse di ciascuno. A tal riguardo sono già stati avviati accordi con diverse realtà del volontariato come l’Avo Bari – Associazione volontari ospedalieri e ProspettivaMENTE.
Nei prossimi giorni si partirà con il laboratorio di cura personale e ginnastica dolce e, a domicilio, per la promozione del benessere generale, la valorizzazione e riattivazione psicofisica per il recupero, anche parziale, delle capacità di autonomia nelle attività quotidiane. Le prestazioni saranno organizzate e pianificate sulla base delle specifiche esigenze dell’utente e secondo le prescrizioni del medico.
Il laboratorio di musicoterapia sarà invece finalizzato, insieme a quello di arteterapia, a risvegliare l’attenzione e la curiosità verso il mondo percettivo-sonoro, a sviluppare la coordinazione percettivo-motoria e a potenziare le capacità di memoria e di attenzione, nonché a favorire relazioni empatiche.
Con il laboratorio ComunicArte saranno invece supportati i processi di comunicazione, dialogo e socializzazione attraverso la promozione di relazioni amicali e legami che consentano alle persone sole di creare un vero e proprio tessuto sociale attorno a sé.
A partire dalla prossima primavera saranno invece avviati una serie di laboratori all’aria aperta e a contatto con il mare che promuovono stili di vita sani e aiutino i partecipanti a recuperare o a mantenere le capacità psicomotorie. La riduzione del rischio di isolamento e l’accrescimento dell’autonomia saranno rafforzati anche attraverso escursioni e pranzi collettivi.
Infine, attraverso iniziative basate sullo scambio intergenerazionale, si punterà a sensibilizzare ragazzi e ragazze sulla solidarietà e sul valore dei saperi e delle conoscenze delle persone anziane. Giovani cittadini attivi si occuperanno inoltre di accompagnare gli anziani che non hanno familiari presso centri sociali o abitazioni di altri anziani per favorire processi di socializzazione e autonomia.
Maggiori informazioni sul progetto sulla pagina Facebook “Non più soli”.