A Barletta “Callas, Callas, Callas” della Compagnia Opus Ballet

2

Il 18 gennaio al Teatro Curci torna la danza con tre creazioni di  Adriano Bolognino, Roberto tedesco e Carlo Massari

BARLETTA – Sabato 18 gennaio 2025, alle ore 20.30, al Teatro Curci di Barletta torna la danza con “Callas, Callas, Callas” della Compagnia Opus Ballet, che racchiude tre sguardi differenti, tre creazioni di tre giovani e affermati coreografi, Adriano Bolognino, Roberto tedesco e Carlo Massari, ispirate alla figura della divina Callas. Ogni coreografo porta in scena un diverso aspetto della vita e dell’opera di Maria Callas: in tale  inedito affresco gli elementi biografici, ispirazioni musicali e iconografia si fondono con la danza contemporanea. La nuova stagione 2024/25 del Teatro Curci è organizzata dal Comune di Barletta in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Cast
COB Compagnia Opus Ballet / Fondazione Festival La Versiliana
CALLAS, CALLAS, CALLAS
coreografie ADRIANO BOLOGNINO, ROBERTO TEDESCO E CARLO MASSARI
direzione artistica Rosanna Brocanello / consulente artistica Laura Pulin / light designer Giacomo UngariDIVINA
coreografia Adriano Bolognino
interpreti Giuliana Bonaffini, Aura Calarco, Ginevra Gioli, Gaia Mondini, Rebeca Zucchegni
assistente alla coreografia Rosaria Di Maro
musiche Vito Pizzo
costumi realizzati da Tns BrandSTANDPOINTS
coreografia Roberto Tedesco
interpreti Matheus Alves De Oliveira, Giuliana Bonaffini, Aura Calarco, Emiliano Candiago, Ginevra Gioli, Gaia Mondini, Riccardo Papa, Frederic Zoungla
musiche Giuseppe Villarosa
costumi realizzati da Opificio della Moda e del CostumeTOUJOURS LA MORT
creazione originale Carlo Massari
interpreti Matheus Alves De Oliveira, Aura Calarco, Emiliano Candiago, Riccardo Papa, Frederic Zoungla editing musicale Luca Martone
supporto alla realizzazione abiti di scena Giovanna Ficaccio

Descrizione

Nel centenario della nascita della Callas l’omaggio di COB Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello, ha una particolare valenza anche per l’originalità che l’ha ispirato: affidare la creazione a tre giovani e affermati coreografi dal linguaggio contemporaneo. Tre sguardi differenti, tre approcci e restituzioni in danza.

Il titolo che è anche un invito, per lo spettatore, a scoprire o ritrovare tra le pieghe di un movimento o la coralità dell’ensemble, tra le sonorità elettroniche o i frammenti di arie celebri disseminati nell’architettura coreografica, tra una luce o un costume che sagoma gesti e posture, la propria Callas. O magari un’altra, inedita, che la danza astratta può suggerire, evocare, imprimere nell’atmosfera e nella memoria. Di sicuro riconosceremo, contaminate o appena palesate, tre celebri arie: da Tosca, Norma, Carmen.