Cannito: “Ricordo serva da monito”
BARLETTA – “Penso e mi auguro che quanto accaduto, non solo in via Roma, ma già prima in via Canosa e in via Magenta, non si ripeta, perché su queste cose bisogna essere prudenti e metterci tutta la competenza possibile. Il ricordo di quel tragico evento serva a questa città da monito”.
Con queste parole il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, stamani ha voluto ricordare il disastro del crollo della palazzina di via Roma, del 3 ottobre 2011, sotto le cui macerie rimasero uccise cinque donne, quattro operaie, Antonella Zaza, Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro e Tina Ceci e la figlia 14enne del loro datore di lavoro, Maria Cinquepalmi.
Davanti all’area rimasta vuota e circoscritta da un cancello, il primo cittadino ha parlato ai familiari delle vittime e a tutti quanti accorsi per la cerimonia di commemorazione, insieme ai rappresentanti istituzionali e delle forze dell’ordine, fra i quali il prefetto Dario Sensi.
Pochi minuti prima del suono di una sirena, nel momento esatto in cui la palazzina crollò, alle 12.21, Cannito che allora da medico coordinò i soccorsi, ha ricordato che proprio lì davanti, appena arrivato sul posto, a mezzogiorno e mezzo, dopo una iniziale incredulità rispetto alla notizia che circolava, aveva assistito la signora Antonucci, una giovane donna incinta, l’unica a essere estratta viva dalle macerie.
“Quello fu un miracolo – ha detto il sindaco – perché dall’ultimo piano di quell’edificio la signora Antonucci riuscì a venire fuori viva, mentre da quel momento in poi, fino alle 3 di notte, sperammo invano, minuto dopo minuto, di estrarre feriti e non morti, alla fine il bilancio fu di cinque vittime, fra cui una bambina, Maria”.