Omaggio dell’Amministrazione a Francesco Di Cataldo
BARLETTA – Francesco Di Cataldo è stato ricordato questa mattina dall’Amministrazione comunale. In via XX settembre, accanto al muro esterno dell’abitazione natale sovrastato dalla lapide commemorativa voluta lo scorso anno dall’Ente “a perenne memoria del sacrificio”, la deposizione di una corona di fiori ha suggellato l’ideale abbraccio di tutta la comunità al maresciallo maggiore scelto del Corpo degli Agenti di custodia, Medaglia d’oro al Merito Civile, vittima della violenza politica delle Brigate Rosse negli “anni di piombo”. Cadde in un agguato nel 1978, a Crescenzago, mentre si accingeva a raggiungere il posto di lavoro nella Casa circondariale di San Vittore, struttura carceraria milanese che ora porta il suo nome e di cui era vice comandante. Infaticabile il suo impegno nella ricerca di soluzioni idonee alla rieducazione dei condannati, riconosciuta l’innata umanità.
Riuniti per il commosso omaggio il sindaco Cosimo Cannito, il Presidente del Consiglio comunale e nipote dell’eroico maresciallo, Sabino Di Cataldo, rappresentanti istituzionali, autorità civili e militari.
<<Il gesto odierno – dichiara il sindaco – si uniforma ai princìpi del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo. Di Cataldo è la figura di un concittadino esemplare. Nonostante il pesante clima intimidatorio, rimase fedele al proprio dovere. Una scelta, la sua, compiuta pagando il prezzo altissimo della vita, della rinuncia agli affetti più cari, ma una decisione lucida e consapevole del delicato momento storico attraversato dal Paese, esposto alla minaccia degli spietati disegni eversivi che attentavano alle libertà costituzionali, ai diritti, alla legalità, alla pacifica e civile convivenza che l’Italia aveva faticosamente conquistato. Dobbiamo tributargli infinita riconoscenza>>.
Per il nipote, Sabino Di Cataldo <<Il suo messaggio, sempre attuale, esprime il richiamo al senso del dovere collettivo e alla fiducia nelle istituzioni, di cui è fondamentale l’integrità morale per garantire equilibrio e impulso al progresso sociale valorizzando, sempre, gli ideali costituzionali. La sua determinazione, che ritroviamo in tantissimi “servitori dello Stato” sacrificatisi con silenziosa umiltà in nome della giustizia e della democrazia, è stata anche un meraviglioso esempio di altruismo. Un insegnamento da tutelare e tramandare>>.