Domenica primo ottobre, per il festival dedicato al grande operista Tommaso Traetta in chiave moderna, si esibiranno i pianisti Maria Sbeglia e Umberto Zamuner al Teatro Comunale
BITONTO – Al Traetta Opera Festival prende il via il ciclo «Ri-letture», sette recital all’interno dei quali gli interpreti ospiti propongono rivisitazioni di pagine del grande riformatore del melodramma del Settecento accanto a musiche di altri autori. Si parte domenica 1° ottobre (ore 20.30), al Teatro Traetta di Bitonto, con la coppia di pianisti formata da Maria Sbeglia e Umberto Zamuner, che in omaggio al musicista pugliese propongono in prima esecuzione assoluta il brano «Anamnesi» di Gabriele Cavallo. Prima, però, faranno andare melodramma e danza a braccetto con un programma comprendente un florilegio di elaborazioni dal repertorio lirico di Mozart (Ouverture dal «Don Giovanni»), Martucci (Fantasia su «Un ballo in maschera» di Verdi) e Rossini (Ouverture da «La gazza ladra» e «Il barbiere di Siviglia»), nonché la Suite op. 71 di Ciaikovskij dal suo balletto più famoso, «Lo schiaccianoci».
Contagioso slancio, forte personalità, profondo affiatamento, segni particolari più volte sottolineati dalla critica, caratterizzano le interpretazioni di questo duo formatosi nel 1991 e da allora regolarmente ospite di rinomati festival e importanti stagioni concertistiche, sia a quattro mani che con la formula per due pianoforti. Maria Sbeglia e Umberto Zamuner hanno al loro attivo oltre cinquecento concerti in Italia e all’estero, un vasto repertorio che spazia da Bach a Mozart, dai romantici agli autori del Novecento, e collaborazioni con diverse orchestre. Con Bruno Canino hanno eseguito il Concerto per tre pianoforti e orchestra di Mozart e i Concerti per tre e quattro pianoforti e orchestra di Bach. All’attività in duo e solistica, entrambi affiancano il lavoro di docenti, Maria Sbeglia al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, Umberto Zamuner al Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino.
Tra i punti più alti del genio creativo di Mozart, il «Don Giovanni» segnò con «Il flauto magico» la strada al melodramma romantico. Celebre anche come pagina da concerto, l’ouverture venne scritta poche ore prima della messa in scena, con il genio di Salisburgo capace in una notte di sintetizzare in forma bipartita il senso dell’intera opera. La trascrizione per uno o due pianoforti di pagine d’opera di altri è stata una pratica esercitata da molti grandi compositori, alla quale non è sfuggito Giuseppe Martucci, autore di una Fantasia dal «Ballo in maschera» di Verdi. E pagine da concerto sono le ouverture di Rossini da «La gazza ladra» e «Il barbiere di Siviglia», entrambe sostenute dalla vorticosa leggerezza tipica del grande compositore pesarese, così come la Suite op. 71 da «Lo schiaccianoci» di Ciakovskij, pensata proprio con questa finalità. L’autore la elaborò mettendo insieme un’«Ouverture miniature», la «Marche» (tratta dalla seconda scena del primo atto), cinque «Danses charactérìstiques» (estrapolate con diverso ordine dal Divertissement n. 12 del secondo atto) e, infine, la «Valse des fleurs» (che nel balletto corrisponde alla scena n. 13 del secondo atto).
Biglietti al costo simbolico di 1 euro. Info e prenotazioni 080.3742636 – traettaoperafestival.it.