Boldini in mostra a Barletta e De Nittis a Ferrara. I capolavori dei maestri della Belle Époque in mostra nelle loro città d’origine

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L’esposizione a Palazzo Della Marra dal 7 dicembre 2019 al 26 aprile 2020

Barletta, mercoledì 10 aprile 2019 – Palazzo Della Marra dedica una mostra a Giovanni Boldini (1842-1931), figura di spicco, insieme a De Nittis, della scena parigina di fine Ottocento. La rassegna nasce dal rapporto di collaborazione e interscambio culturale instauratosi fra due istituzioni civiche simili per storia, natura e vocazione, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e la Pinacoteca Giuseppe De Nittis di Barletta, città natale dell’artista.

Grazie all’accordo fra i due musei, la città di Barletta ospiterà nella prestigiosa sede della Pinacoteca, a Palazzo della Marra, un importante nucleo di dipinti e di opere grafiche di Giovanni Boldini tra cui capolavori assoluti come “La Signora in rosa”, “Ritratto del piccolo Subercaseaux”, “Fuoco d’artificio” e “La cantante mondana” oltre a straordinarie nature morte, vedute di città e luminosi paesaggi che permetteranno di ripercorrere l’intera parabola creativa del pittore; mentre a Ferrara verrà presentata una selezione di opere del pittore barlettano, tra cui figureranno alcuni dei suoi capolavori. Nella mostra a Ferrara le opere della Collezione De Nittis di Barletta saranno affiancate ad altre provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, in un percorso espositivo che ambisce a rileggere la parabola creativa di De Nittis da una prospettiva che metta in luce la sua risposta alle poetiche della modernità. Per l’organizzazione della mostra a Barletta su Boldini, la Pinacoteca De Nittis potrà contare sul contributo dello staff scientifico delle Gallerie d’Arte Moderna di Ferrara e della Fondazione Ferrara Arte.

Con questo progetto espositivo la Pinacoteca De Nittis riprende il programma di ricerca dedicato ai pittori italiani di fine Ottocento iniziato molti anni or sono con le mostre “De Nittis e Tissot. Pittori della vita moderna” nel 2006; “Zandomeneghi, De Nittis e Renoir. Pittori della felicità” nel 2007; “Terra e Mare. Da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori” nel 2009; “Incanti e scoperte. L’Oriente nella pittura dell’Ottocento italiano” nel 2011; “L’odore della luce. Il mondo femminile nella pittura dell’Ottocento e del primo Novecento” nel 2012. In quest’ultima in particolare l’arte del maestro pugliese venne messa in relazione con quella di altri grandi artisti a lui coevi, tra cui lo stesso Boldini, allora presente con i dipinti “Signora con l’ombrellino” e “Berthe in giardino” che ne evidenziarono la capacità, in comune con De Nittis ma ciascuno con uno stile proprio, di rappresentare l’eleganza del mondo femminile.

Giovanni Boldini ebbe una lunga e fortunata carriera. Nato a Ferrara nel 1842, si trasferì prima a Firenze nel 1864, poi a Londra e a Parigi nel 1871 dove divenne uno dei più ambiti ritrattisti del tempo, pittore prediletto dell’alta società internazionale. Con il suo talentuoso pennello Boldini ha immortalato i principali protagonisti della Belle Époque rimanendo celebre per i suoi ritratti femminili con i quali affermò un canone di eleganza, audace e scintillante, estremamente moderno e dinamico. Fu vicino a numerosi artisti, scrittori e intellettuali del tempo, da Degas a Manet a Sargent, da Marcel Proust a Robert de Montesquiou a Gabriele D’Annunzio. Amante del lusso e delle belle donne, si sposò solo nel 1929, all’età di 87 anni. Dopo la morte avvenuta nel 1931, la moglie, Emilia Cardona, donò alla città di Ferrara un primo nucleo di opere che segnarono la nascita del Museo Giovanni Boldini, la più ampia e importante raccolta pubblica di opere del maestro.

Le due mostre organizzate a Barletta e Ferrara rappresentano il coronamento di un progetto a lungo meditato e fortemente voluto dalle due Istituzioni museali e la piena attuazione di un proficuo scambio culturale e professionale tra enti pubblici.

Il patrimonio artistico è un bene comune e in quanto tale è importante che sia ammirato e apprezzato da tanti – ha detto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito – e in sedi prestigiose come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, vista anche l’affinità degli artisti di cui si tratta e i progetti di ricerca del Museo Giovanni Boldini e della nostra Pinacoteca”. “Per De Nittis abbiamo grandi ambizioni, su tutte quella di conferirgli la giusta dimensione internazionale – ha concluso il primo cittadino – quella stessa che caratterizzò l’opera e la vita dell’artista barlettano”.