BARI – “Gli effetti della pandemia stanno ricadendo su tutta la filiera agricola: non solo sulle aziende, ma anche sui lavoratori agricoli. Il Governo ha previsto aiuti e sgravi per le sostenere la parte imprenditoriale. Chiediamo, quindi, di riequilibrare le posizioni all’interno della filiera approvando le proposte emendative al Dl Ristori presentate dalla Uila nazionale“.
Così il Segretario Generale della Uila Puglia, Pietro Buongiorno sugli emendamenti proposti dalla Uila. “Abbiamo formulato queste proposte emendative – spiega Buongiorno – per sostenere i lavoratori agricoli che necessitano di risposte concrete per fronteggiare la crisi contingente. Chiediamo che ai lavoratori agricoli a tempo determinato siano riconosciute, ai fini previdenziali ed assistenziali, in aggiunta alle giornate di lavoro prestate nel 2020, un numero di giornate necessarie al raggiungimento di quelle lavorative effettivamente svolte nel 2019. É per noi necessaria, inoltre, una proroga della CISOA per una durata massima di trentasei giorni, nel periodo ricompreso tra il 16 novembre e il 31 gennaio 2021“.
Le proposte emendative ineriscono anche una questione su cui la Uila è stata sempre attenta: la modifica della Legge 223/91 sulle calamità, al fine di tutelare i lavoratori agricoli impiegati in zone colpite da calamità naturali e da eventi distruttivi ed epidemici.
“Chiediamo – continua il Segretario Generale – il riconoscimento di calamità a tutti gli eventi calamitosi o distruttivi della produzione e dell’occupazione, comprese le malattie epidemiche coinvolgenti uomini, animali e vegetali (COVID-19, Xylella fastidiosa, aviaria, ecc.) La Puglia – afferma Buongiorno- da anni fa i conti con una calamità naturale che si chiama Xylella, una batteriosi che sta avendo effetti disastrosi anche sul lavoro agricolo dipendente, oltre che sull’economia e sul paesaggio regionale. Il numero di giornate lavorate pro capite in territori come in Salento continua a calare drasticamente e la curva discendente non potrà rialzarsi per gli anni a venire. Una importantissima novità che si sta cercando di introdurre – conclude Buongiorno – è che sia il lavoratore a presentare istanza e non il datore di lavoro, come avviene attualmente, una circostanza motivata da un dato esplicativo: nel 2019 non è stata riconosciuta neanche una giornata lavorata a causa della mancata presentazione della domanda da parte del datore di lavoro. . Vogliamo quindi evitare il perpetrarsi di questa stortura normativa“.