“Un evento in comune per tutti i laureati”
CAMPI SALENTINA (LE) – Un evento, a pandemia conclusa, in aula consiliare, per omaggiare e, di fatto, concedere, un momento di festa collettiva ai neolaureati che non hanno potuto celebrare fino in fondo questo importante evento formativo e di vita. E’ l’iniziativa che il vicesindaco di Campi Salentina con delega alla Cultura e Pubblica Istruzione, Laura Palmariggi, realizzerà nel suo Comune, ma non solo. La giovanissima amministratrice, infatti, ha scritto una lettera all’assessore regionale all’Università, Sebastiano Leo, per invitarlo ad allargare l’iniziativa anche ad altri Comuni pugliesi.
“In questi giorni – spiega il vicesindaco Laura Palmariggi – tantissimi miei coetanei e concittadini di Campi Salentina hanno conseguito la laurea attraverso lo schermo del loro computer. Ognuno immagina per anni il coronamento del proprio percorso di studi accompagnato da baci e abbracci di tutti gli amici e i parenti. E’ un sogno cullato da tutti i ragazzi e che anch’io lo ricordo sempre con affetto per aver avuto la fortuna di essere riuscita a vivere intensamente questo speciale momento. Le diverse emozioni vissute (dall’ansia alla soddisfazione personale) per aver raggiunto l’importante traguardo della laurea, dopo tante difficoltà e sacrifici, non saranno di certo ‘scippate’ dal virus, ma i festeggiamenti si. Ecco perché voglio esprimere le mie più sentite congratulazioni a quanti hanno conseguito questo grande obiettivo e fare loro una promessa: quando tutto sarà finito, il mio Assessorato, insieme al sindaco e a tutta l’Amministrazione, intende onorarvi per il grande impegno con una manifestazione a voi dedicata da celebrare in aula consiliare”.
C’è di più. Il vicesindaco Palmariggi ha inoltrato una missiva all’assessore regionale all’Università, Sebastiano Leo, “affinché possa suggerire, se lo dovesse ritenere opportuno, la stessa iniziativa in tutto il territorio pugliese. Sono certa che incontrerebbe il favore dei miei colleghi amministratori di altri comuni. Il mio gesto non vuol essere altro che una piccola attenzione verso chi sta subendo uno dei tanti effetti sociali ‘collaterali’ del virus”.