Conferenza stampa e inaugurazione Castel del Monte – Mercoledì 26 aprile ore 17.30
CASTEL DEL MONTE (BAT) – <<Con le opere di Nino Longobardi esposte a Castel del Monte e a Palazzo Sinesi, la morte torna in vita attraverso una rappresentazione che sdrammatizza il referto definitivo della scomparsa e ipotizza invece un suo riscatto mediante la sorpresa d’innesti sorprendenti e carichi d’ironia>> Achille Bonito Oliva
La scultura di Nino Longobardi dialoga con i misteriosi spazi di Castel del Monte e si estende nel Museo Archeologico di Palazzo Sinesi a Canosa di Puglia nella mostra dal titolo “Apparenze”, curata da Achille Bonito Oliva e voluta dal Polo Museale della Puglia in collaborazione con Nova Apulia.
La mostra di Longobardi, coordinata da Dafna Napoli, si sviluppa in percorso di oltre venti opere distribuite tra esterni ed interni nei due livelli del castello fatto erigere dall’imperatore Federico II di Svevia nel XIII secolo.
Temi come la metamorfosi e il superamento dei limiti spaziali caratterizzano tutta la ricerca di Nino Longobardi che, attraverso la scultura, riesce ad attivare ribaltamenti di senso della materia e delle convenzioni di pensiero.
Scheletri, ossa, arti sospesi, creano un cortocircuito nell’innesto di materiali diversi e inaspettati come bicchieri, imbuti, strumenti musicali. Sequenze di teschi formano un coro, una testa adagiata su un piano evoca un poeta, una grande scultura collocata all’aperto presenta un Cristo deposto dalla croce e adagiato sul pavimento, sotto il cielo ottagonale del castello.
Diversi i lavori site specific, come il calco di un corpo umano che rimanda al monaco pisano Fibonacci ed ai suoi studi sui numeri e le sequenze matematiche.
E’ un omaggio a Federico II l’opera “Gute Schlafen Federico”, dove idealmente l’imperatore riposa su un letto posato su stratificazioni di oggetti, proprio nel castello da lui più amato.
La mostra si estende a Palazzo Sinesi di Canosa di Puglia, dove Longobardi ancora una volta si confronta con la storia, presentando lavori pittorici inseriti nella preziosa collezione archeologica.
NOTE BIOGRAFICHE
Libero da qualsiasi condizionamento accademico, Nino Longobardi (Napoli, 1953) ha nutrito la sua formazione soprattutto attraverso la frequentazione di artisti come Carlo Alfano e Joseph Beuys, critici come Filiberto Menna e Achille Bonito Oliva e galleristi internazionali. In particolare l’incontro, nel 1968, con Lucio Amelio apre un sodalizio che continuerà fino alla scomparsa del gallerista nel 1994. Nel 1980, subito dopo il terremoto in Campania, crea l’opera “Terrae Motus” – ora in collezione al muso MADRE di Napoli – che darà il via alla creazione dell’omonima celebre mostra.
Nell’ 82 partecipa ad Italian Art Now : an American Perspective, al Guggenheim di New York, ed a Avanguardia e Transavanguardia alle Mura Aureliane a Roma. Seguono le mostre all’Istituto d’Arte Contemporanea di Boston e alla Fondazione Mirò di Barcellona (’83), alla Nationalgalerie di Berlino (’86), al Grand Palais di Parigi (’87) e al Museo d’Arte Contemporanea di Copenaghen (’88). Diverse le personali come a Palazzo Reale di Milano (1998) a Castel Nuovo di Napoli (1999), alla Galleria Civica di Modena (2000) e al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2001). Nel 2013 espone al Museo Nazionale di Capodimonte. Nel 2015 partecipa alla 56^ edizione della Biennale di Venezia, invitato da Vincenzo Trione nella mostra Codice Italia nel padiglione nazionale.
La mostra s’inserisce in un’articolata offerta culturale del Polo Museale della Puglia che prevede inediti abbinamenti tra arte contemporanea e musica. In programma a partire dal mese di aprile: al Castello Svevo di Bari una mostra omaggio al grande tenore Tito Schipa curata da Tito Schipa Jr e Gianni Carluccio e organizzata da Nova Apulia. Sempre al Castello Svevo di Bari saranno esposte le fotografie di Carlo Gavazzeni Ricordi. Nel Castello Svevo di Trani l’esposizione di Brian Eno, curata da Valentina Bonomo. Nel Castello di Gioia del Colle le opere di Umberto Mastroianni e all’Acropoli del Parco Archeologico di Egnazia quelle di Gregorio Botta. Le esposizioni sono organizzate da Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con Nova Apulia.