«Quella che vivremo a Ceglie Messapica è una stagione teatrale con proposte che ci spingono a invitare, anche chi non vive a Ceglie, nel nostro teatro e gustare questa stagione su cui l’Amministrazione sta investendo molto. Una rassegna di 12 spettacoli costruiti in collaborazione con Puglia Culture e che ha coinvolto e coinvolge anche Armamaxa, che gestisce il nostro teatro.
Protagonisti attori del territorio regionale e importanti nomi della scena nazionale per una stagione che si integra benissimo con la rassegna teatrale “Il Posto delle Favole” per bambini e famiglie, sulla quale l’Amministrazione comunale continua ad investire. Si inizia a dicembre e si finisce ad aprile, una programmazione costruita per piacere a tutti, allargando il pubblico teatrale anche fuori dalla nostra comunità, aprendosi a tutta la regione. Siamo sicuri che sarà un successo, e siamo orgogliosi di far parte della rete di Puglia Culture» Angelo Palmisano, Sindaco di Ceglie Messapica.
«Presentare questa stagione ogni anno quasi a Natale arricchisce di sentimento l’azione propulsiva che con l’Amministrazione vogliamo infondere in un programma per la città e i suoi cittadini. Partire col primo spettacolo nel giorno poi di Santa Lucia, festa della luce, siamo sicuri porterà poi ogni possibile buon auspicio ad un cartellone già così prezioso. Un piano culturale che in questo territorio messapico gode della empatica, vivace collaborazione di una tra le compagnie più importanti della Puglia, Armamaxa. Grazie a questa sinergia, le attività di divulgazione e condivisione con il territorio si espandono e si arricchiscono costantemente anno dopo anno” dichiara Paolo Ponzio, Presidente Puglia Culture.
Un impegno, quello verso il teatro, che come spiega Enrico Messina, presidente di Armamaxa Teatro, «va avanti da 16 anni, con il sostegno dell’Amministrazione comunale e che sta costruendo a Ceglie un progetto culturale di ampio respiro con l’intento di aprire il teatro a tutti, a cominciare dai più piccoli, e costruirvi una comunità – che nel tempo si è fatta sempre più numerosa e partecipe – che in teatro si ritrovi intorno all’idea che l’arte, la bellezza, l’armonia, la gentilezza, l’inclusività, l’accoglienza, l’accessibilità, l’etica se proprio non salveranno il mondo, certamente possono contribuire a renderlo almeno un poco migliore. E, poiché riesce a richiamare in ciascuno la propria identità collettiva, può essere una grande opportunità per chi crede che riflettere su sè stessi sia indispensabile per una comunità che possa definirsi civile»
Il primo spettacolo della stagione di prosa, già sold, out, in programma il 13 dicembre è una commedia dell’assurdo che esplora i conflitti umani attraverso il paradosso e il grottesco, con una coppia intrappolata in un tragicomico ménage familiare. Si tratta di “Delirio a due” di Eugène Ionesco con Corrado Nuzzo e Maria Di Biase con la regia di Giorgio Gallione.
Appuntamento dopo le festività natalizie, sabato 18 gennaio, con il Circo El Grito e le loro mirabolanti “Cronache circensi”: uno spettacolo che cambia la percezione dell’arte circense e che alternano ai numeri mozzafiato del Duo Kaos e dell’acrobata aerea Alice Mangili il racconto di Giacomo Costantini, uno dei pionieri del circo contemporaneo in Italia.
A fine mese, il 30 gennaio, arriva “La donna della bomba atomica” di e con Gabriella Greison per la regia di Alessio Tagliento. Per la prima volta in scena, il racconto di Los Alamos, del progetto Manhattan, di Oppenheimer e di Enrico Fermi, della costruzione della bomba atomica e delle successive analisi di coscienza, nelle parole della fisica più giovane assunta a lavorare al più grande evento scientifico della storia dell’umanità.
A San Valentino, il 14 febbraio, il classico di Pirandello mette in crisi la società borghese con una storia ironica e grottesca sull’identità e la ricerca dell’autenticità con “Uno nessuno e centomila” con in scena Primo Reggiani, Francesca Valtorta, Jane Alexander, Fabrizio Bordignon, Enrico Ottaviano. Regia di Nicasio Anzelmo.
Una fiaba danzante che reinventa il rapporto tra una Regina ossessionata dalla bellezza e il suo Specchio ribelle è “Lo specchio della regina” di Antonio Viganò ed Eleonora Chiocchini, con Jason Mattia De Majo, Maria Magdolna Johannes, Rocco Ventura. Regia di Antonio Viganò. Il 25 febbraio.
A marzo sono due gli appuntamenti: un viaggio teatrale nell’arte di Caravaggio, tra luce e ombra, genialità e tormento sarà in scena l’11 con “Caravaggio. Di chiaro e di oscuro” di Francesco Niccolini con Luigi D’Elia. Regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi; e il 28 marzo una riflessione ironica e tagliente sull’ossessione contemporanea per il successo e la felicità con lo spettacolo “Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro” di Emanuele Aldrovandi con Giusto Cucchiarini, Serena De Siena, Tomas Leardini, Silvia Valsesia.
La stagione si chiude ad aprile con gli ultimi due appuntamenti in programma: il 10 aprile un racconto corale sulla tragedia della Xylella, che mette in scena la lotta per la memoria e la salvaguardia degli ulivi pugliesi con “X di Xylella, Bibbia e alberi sacri” di Lucia Raffaella Mariani, Letizia Russo e Gabriele Vacis, che firma anche la regia, con Chiara Dello Iacovo, Luna Maggio, Emanuela Pisicchio e altri. Infine il 24 aprile ci sarà “Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il duce”, la storia straordinaria della prima squadra di calcio femminile italiana, che sfidò il regime fascista con coraggio e ironia. Di Domenico Ferrari e altri, con Rossana Mola, Federica Fabiani e Rita Pelusio, lo spettacolo ha la regia di Laura Curino.
Tre gli spettacoli fuori abbonamento per “Sul Palco: Piccola rassegna di Teatro da Camera” di Armamaxa. Si inizia il 7 febbraio con “88 frequenze” di Eliana Rotella che con Antonella Carone e la regia di Giulia Sangiorgio racconta la straordinaria storia di Hedy Lamarr, diva e inventrice del sistema alla base del Wi-Fi, in un racconto ironico e intenso. Il secondo appuntamento è un viaggio musicale e narrativo nelle storie e nei miti della Calabria con il tamburo protagonista “Tamburo è voce. Battiti di un cantastorie” di e con Nando Brusco, il 6 marzo. L’ultimo appuntamento della rassegna è il 3 aprile con “Bruciateli tutti” di e con Antonio Brugnano, un racconto che indaga il valore della memoria e della resistenza attraverso il teatro e i linguaggi contemporanei.
Botteghino
Biglietti a partire da 12 euro (galleria) e 15 euro (platea), disponibili su vivaticket.
Per info e prenotazioni: 389.2656069
Corrado Nuzzo, Maria Di Biase
venerdì 13 dicembre 2024
ore 21.00
“Delirio a due” è un piccolo capolavoro del Teatro dell’Assurdo, un irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Ionesco, dove la cornice comica e beffarda e il funambolismo verbale fanno comunque trasparire una società che affoga nella tragedia quotidiana e nella sconcertante gratuità dei comportamenti, e dove il linguaggio, invece di essere strumento di comunicazione, è un ostacolo che allontana e divide. Nella commedia domina il paradosso e il grottesco e la perenne, futile, incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo.
Il tema del contendere è sempre e solo un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono o non sono la stessa bestia? Un grimaldello assurdo (ma che i due vivono come fondamentale) che fa da trampolino a un dialogo sempre più serrato, funambolico e bellicoso che presto raggiunge le vette di un nonsense da comica finale, di un tragicomico Helzapoppin domestico.
E tutto ciò mentre all’esterno della casa infuria una misteriosa guerra civile che i due, sordi e ciechi alla realtà, quasi non percepiscono, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie che echeggiano nella via, alle stragi, ai muri e ai soffitti che crollano. La potenza comica ed eversiva di Ionesco arriva in questa pièce a risultati geniali e tragicomici, e la naturalezza surreale con la quale l’autore costruisce dialoghi e situazioni di questo cinico gioco al massacro diventa a poco a poco un formidabile strumento di analisi e critica di una società ottusa e urlante, troppo spesso incapace di afferrare il senso di ciò che le accade intorno, addirittura compiaciuta dalla propria grettezza.
In scena Corrado Nuzzo e Maria Di Biase prestano a “Delirio a due” la loro naturale bizzarria, il loro talento imprevedibile e mai convenzionale, il loro gusto per il capovolgimento improvviso che disegna una situazione che è la perfetta, amara metafora dell’oggi, dove riso e sorriso evidenziano ancor più la banalità quotidiana, il conformismo, le paure di una società inaridita e patologicamente insoddisfatta di sé.
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