Antonella Zuppa sul caso di violenza di genere
CERIGNOLA (FG) – “Siamo di fronte all’ennesimo caso di violenza di genere nella provincia di Foggia che vede come autori gli extracomunitari.” Queste le dichiarazioni di Antonella Zuppa, referente per Foggia del Dipartimento Tutela Vittime di FdI-AN. “Mentre la scorsa settimana, nel capoluogo dauno, un trentenne di nazionalità marocchina – già conosciuto per precedenti dalle forze dell’ordine – ha de-rubato e minacciato di violenza una ragazza, nella notte di ieri, la polizia di Cerignola ha arrestato 4 stranieri con l’accusa di aver molestato la donna davanti agli occhi in lacrime della figlia di tre anni. Solo le grida della vittima hanno messo in fuga il gruppo”.
“Nei mesi estivi le campagne del foggiano si riempiono di lavoratori stagionali di diversi nazionalità molti dei quali con decreto di espulsione mai reso effettivo” continua la Zuppa. “Gli onesti cittadini si trovano a dover fare i conti non solo con la malavita locale ma anche con molti stranieri che vanno a ingrossare le fila della delinquenza. Non bastavano furti e rapine, ora si ricorre anche alla violenza sulle donne. Quanto accaduto ieri è inaccettabile dato che le vittime sono due: la madre e la figlioletta testimone della violenza. Ci auguriamo che episodi del genere non abbiano a ripetersi e che l’integrazione senza distinguo non diventi un passepartout per delinquenti senza scrupoli”.
“I 4 criminali erano già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e la persona”, pro-segue Cinzia Pellegrino, Coordinatore Nazionale del Dipartimento. ”Violazione di domicilio, vio-lenza sessuale ed estorsione, tutti illeciti che i cinque decreti svuotacarceri voluti dal governo Renzi hanno contribuito a depenalizzare, con il solo fine di diminuire i flussi di ingresso negli istituti di pena. L’unico effetto che hanno sortito queste leggi e tutte le norme che tendono ad eccedere senza equità nel condono è garantire più facilmente impunità o un rilascio nel breve termine così da consentire la reiterazione dell’abuso e vanificare il ruolo e l’impegno della polizia. Non vi è civiltà di una Nazione – conclude la Pellegrino – senza civiltà delle sue norme e del suo ordinamento giuridico“.