“La Regione apra un tavolo di confronto con le organizzazioni di categoria prima di assumere decisioni”
BARI – “Il presidente della Regione Michele Emiliano deve consultare Confagricoltura Puglia e le altre organizzazioni di categoria prima di decidere eventuali misure che riguardino limitazioni alle attività produttive e commerciali, diversamente si rischia di mettere in campo azioni che creeranno nel tempo miseria e disperazione sociale“. È quanto sostiene il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro. Il settore Horeca è uno dei settori più colpiti dalle scelte del Governo ed eventuali decisioni ulteriormente restrittive su scala regionale peggiorerebbero una situazione già tragica. “Da questa sera i ristoranti e i bar pugliesi e italiani in generale chiuderanno alle 18 con un danno enorme sia per i gestori e i dipendenti, cui va la nostra vicinanza, sia per il sistema agroalimentare che produce la materia prima. Nei prossimi giorni – specifica Confagricoltura Puglia – ci aspettiamo forti cali di fatturato in tutte le attività agricole che sono legate al mondo della ristorazione e dei bar. Caleranno le richieste dell’olio di oliva, per il quale temiamo meccanismi speculativi, dei vini e di tutta la materia prima usata nelle cucine dei ristoranti e delle pizzerie“.
“È da considerarsi paradossale – precisa Lazzàro – che a maggio è stato chiesto al mondo Horeca, e penso in particolar modo all’agriturismo pugliese, di fare importanti investimenti in sicurezza e prevenzione per riaprire e adesso dopo meno di 5 mesi viene detto di chiudere o di limitare fortemente i propri introiti.
Per Confagricoltura Puglia serve tener conto delle conseguenze economiche delle nuove misure del governo per frenare la diffusione dei contagi e rispettare gli impegni presi con le attività economiche messe in difficoltà dai blocchi. “Stiamo ancora aspettando – dice – i contributi promessi per la prima ondata di COVID-19, ci auguriamo che siano concreti e rapidi“.
Confagricoltura ricorda come consumi alimentari extradomestici, nel 2019, siano ammontati a 85 miliardi di euro. Secondo le stime di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), a causa dell’emergenza sanitaria, si profila quest’anno una contrazione di 34 miliardi di euro.